Posts

Salute e benessere in inverno: 4 consigli per prepararti al meglio

Con l’inverno alle porte, è il momento perfetto per concentrarti sulla tua salute e affrontare i mesi più freddi con energia e serenità. Ecco i nostri consigli pratici per prenderti cura di te stesso:

  • Rinforza il tuo sistema immunitario
    L’inverno mette a dura prova le nostre difese, ma con i giusti integratori puoi supportare il tuo organismo. Vitamina C, Vitamina D e minerali come zinco e magnesio sono fondamentali per combattere stanchezza e prevenire malanni stagionali. Passa in farmacia: ti aiuteremo a scegliere i prodotti più adatti alle tue esigenze!
  • Proteggi gola e vie respiratorie
    Le temperature rigide possono causare fastidi a gola e polmoni. Abbiamo una selezione di spray, sciroppi naturali e balsami che ti aiutano a prevenire o lenire i disturbi. Consigliamo anche tisane e oli essenziali per mantenere umide e protette le vie respiratorie.
  • Prevenzione contro influenza e raffreddore
    Non è mai troppo tardi per pensare alla prevenzione. Hai già fatto il vaccino antinfluenzale? Ti aspettiamo per darti tutte le informazioni necessarie. Inoltre, puoi trovare kit di prodotti utili per affrontare i primi sintomi, come integratori specifici e soluzioni a base di piante officinali.
  • Non trascurare relax e benessere mentale
    I mesi invernali possono portare stress e affaticamento. Aiutati con tisane rilassanti, oli essenziali per l’aromaterapia o integratori naturali per migliorare il sonno e ridurre l’ansia. In farmacia troverai anche consigli per trattamenti rigeneranti e momenti di self-care, ideali per ritrovare equilibrio e vitalità.

Ti aspettiamo in Farmacia Roma Est in Via di Torrenova 212 a Roma. Il nostro team è pronto a offrirti consigli personalizzati e supporto per affrontare al meglio l’inverno. Perché la tua salute è sempre la nostra priorità!

Le vitamine: dalla A alla E, ecco dove trovarle e perché fare il pieno di benessere

La vitamina A

Rafforza e mantiene sana la pelle, i capelli e le mucose, protegge dalle infezioni i polmoni ed è un prezioso presidio curativo nel trattamento dell’acne e delle foruncolosi. Inoltre partecipa ai processi enzimatici necessari al corretto sviluppo delle ossa e al buon funzionamento del sistema ovarico e testicolare, ed è indispensabile sia per la salute e il funzionamento della retina, che in gravidanza, per garantire lo sviluppo embrionale e il normale processo di crescita del feto, regolando la differenziazione dei tessuti.

Si trova in natura in due forme: il retinolo, cioè la vitamina A già attiva che proviene da fonti di origine animale, e i carotenoidi, suoi precursori presenti nelle verdure a foglia verde scuro e nella frutta tipicamente estiva di colore giallo-arancio (albicocche, carote, zucca, pesche, mango, melone).  Ed è proprio il betacarotene a favorire l’abbronzatura più intensa. Via libera a centrifugati di frutta e verdura ricchi di questa sostanza per una bella tintarella.

Lvitamina B

Le vitamine del gruppo B sono dei micronutrienti fondamentali per il nostro organismo e per il nostro benessere quotidiano perché trasformano il cibo in energia. Svolgono diverse funzioni e devono essere assunte in relazione al fabbisogno giornaliero previsto, che varia anche in base all’età, al sesso e alle condizioni fisiologiche. Ecco dove trovarle:
B1- alimenti di origine animale, come carne di maiale e fegato, ne sono ricchi anche i cereali integrali: pasta e pane, i legumi, la frutta secca e i funghi.
B2 e B3 – alimenti di origine animale, cereali integrali, uova, latte e vegetali a foglia verde. La B3 si trova inoltre nel pesce e nel pollo.
B5 – funghi, patate, lievito di birra e noci
B6 – piselli, spinaci e banane
B7 – tuorlo d’uovo e carne.
B9 ovvero l’acido folico – verdure a foglia verde, lievito e fegato. Cereali integrali, frutta e legumi ne contengono una quantità minore.
B12 – alimenti di origine animale: la carne, le frattaglie, il pollo, il latte e i suoi derivati, le uova, il pesce e i molluschi.

La vitamina C

Rinforza il sistema immunitario, protegge dalle infezioni, contrasta i radicali liberi: questi sono solo i più noti tra gli effetti benefici della vitamina C, o acido ascorbico, un biocatalizzatore davvero fondamentale per la funzionalità dell’intero organismo. La vitamina C interviene nella formazione delle ossa, della pelle e dei denti; sostiene l’attività muscolare, partecipando alla produzione di energia a livello cellulare. E non è tutto: favorisce l’assorbimento del ferro da parte dell’intestino e la sua successiva distribuzione nell’organismo. Fare scorta di ferro mangiando più carni rosse servirebbe a poco, se non accompagnassimo la bistecca con una quantità abbondante di vegetali freschi.  Gli alimenti più ricchi di vitamina C sono: alcuni frutti come  agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie ecc., alcune verdure quali lattuga, radicchi, spinaci, broccoletti ecc., alcuni ortaggi tra cui broccoli, cavoli, cavolfiiori, pomodori, peperoni, i tuberi: patate soprattutto se novelle.

Consiglio del farmacista

La papaia fermentata è tra gli integratori naturali più ricchi di vitamina C. Si acquista in bustine o in sciroppo. Le dosi medie (variabili a seconda del prodotto) sono: 25 ml di sciroppo due volte al giorno. Oppure, una bustina al dì, lontano dai pasti

Vitamina D

Aiuta le ossa: mantenere buoni livelli di questa vitamina significa prevenire fratture e, nel tempo, la osteoporosi. Utile anche per i muscoli perché attiva alcuni meccanismi di trasporto del calcio, essenziali per la contrazione muscolare. Favorisce inoltre la salute del cuore, visto che i processi che regolano la coagulazione del sangue e la pressione arteriosa dipendono anche dai suoi livelli. Nelle donne aumenta la regolarità del ciclo e attenua sintomi come l’acne, nei casi in cui questa deriva da un eccesso di ormoni maschili. La vitamina D aiuta a mantenere alti i livelli di leptina, l’ormone che regola il senso di sazietà. Alimenti ricchi di vitamina D sono i pesci cosiddetti grassi, come il pesce spada, lo sgombro, il tonno, lo storione, le sardine, l’aringa e l’anguilla. Bene è anche l’apporto di fegato, burro, formaggi grassi e tuorlo d’uovo: tutti alimenti che devono però essere ben dosati per non eccedere con i grassi saturi. In natura le fonti di approvvigionamento di vitamina D sono due: la luce del sole e gli alimenti. Bastano 40 minuti al giorno in maglietta e pantaloni corti d’ estate per fare una scorta per tutto l’inverno.

La vitamina E

Migliora l’idratazione della pelle e la mantiene elastica, prevenendo rughe, macchie solari e invecchiamento cutaneo grazie alle sue elevate proprietà antiossidanti. Portiamo in tavola quindi cereali integrali, un po’ di frutta secca e condiamo gli alimenti con olio extravergine di oliva tutte fonti di vitamina E.

 

Vitamina D: i benefici, dove si trova e come assumerla

La vitamina D è  una grande alleata della nostra salute e l’estate è la stagione ideale per fare incetta. Questa vitamina ha un ruolo importante per la salute di ossa e denti, nel mantenere livelli normali di calcio nel sangue e contribuisce anche a un buon funzionamento del sistema immunitario. Se vuoi fare il pieno di vitamina D, esporti alla luce del sole è la scelta migliore. Anche il cibo è un ottimo alleato per farne scorta. In alternativa, se ne sei carente, puoi fare ricorso agli integratori.

I benefici della Vitamina D

Questa vitamina è essenziale per l’assorbimento intestinale dei due minerali fondamentali per la formazione di ossa e denti: il fosfato e il calcio. Sia nella crescita che nella vita adulta mantiene un buon livello di massa ossea e assicura l’integrità dello smalto della nostra dentatura. Contribuendo a mantenere una corretta quantità di calcio nel sangue, la vitamina D previene i problemi muscolari. Non solo. Questa vitamina contribuisce anche al buon funzionamento del sistema immunitario, proteggendoci dalle infezioni. La sua assunzione è consigliata per le donne in gravidanza.

La carenza di questa sostanza può portare dei problemi: nei bambini sono lo sviluppo di fragilità ossee o il rachitismo, negli adulti la perdita di massa ossea e lo sviluppo di osteoporosi. Questo comporta una propensione più accentuata a fratture e deformazioni delle ossa, ma anche debolezza muscolare. Secondo studi recenti,  una corretta quantità di questa vitamina aiuterebbe anche a prevenire dei tumori. I problemi da carenza di vitamina D insorgono con una certa frequenza nelle donne già intorno ai 40-45 anni.

Dove si trova?

La luce del sole è la migliore fonte di approvvigionamento per il nostro corpo. Bastano una ventina di minuti in maglietta e pantaloncini per farne una buona scorta. Ovviamente non bisogna esporsi negli orari più dannosi. Più che la quantità dell’esposizione è importante la frequenza. Il tuo organismo saprà far scorta di riserve di vitamina D anche per i mesi in cui c’è meno sole.

La vitamina D si può trovare anche in alcuni alimenti. Ne è molto ricco l’olio di fegato di merluzzo, che viene utilizzato alla stregua di un integratore naturale (quindi assumilo su consiglio del medico e rispetta le quantità prescritte per evitare sovradosaggi). Una discreta quantità si trova anche in salmone, sgombri e aringhe. Un po’ meno in uova, fegato e funghi.

Come assumere la vitamina D attraverso integratori

Se ti esponi poco al sole e non fai abbastanza vita all’aria aperta, puoi assumere degli integratori per assicurarti un livello accettabile di vitamina D nell’organismo. Esistono varie condizioni che suggeriscono il ricorso agli integratori. I medici, ad esempio, ne consigliano l’assunzione alle donne dopo la menopausa, proprio per prevenire l’insorgenza dell’osteoporosi. In commercio esistono diversi integratori in capsule, gocce o softgel che ne contengono i due diversi tipi, la D2 e la D3. Ma ricorda, prima di avviare un trattamento consulta sempre il tuo medico.

Argilla verde, 10 ricette per utilizzarla per la salute e la bellezza

L’argilla verde è un rimedio naturale dai numerosi benefici. Fin dall’antichità veniva utilizzata per la preparazione di impacchi adatti per la cura della pelle, per alleviare le irritazioni e i dolori articolari, ma anche in caso di distorsioni o di problemi muscolari. Ecco 10 ricette per utilizzarla al meglio:

  1. MASCHERA PER IL VISO
    Prepara la base della maschera: in una tazza versa ½ bicchiere d’acqua minerale a temperatura ambiente, sciogli 1 cucchiaino di miele, aggiungi 1 cucchiaino di olio di oliva e lentamente 1 bicchiere di argilla verde ventilata mescolando il tutto con un cucchiaio di legno (non di metallo) fino a che non ottieni una crema omogenea, senza grumi. A questo punto completa la tua maschera a seconda del tipo di pelle che hai:
    Pelle secca: aggiungi 2 cucchiai di infuso di foglie di malva, ¼ di cucchiaino di olio di oliva (rosa mosqueta o mandorle dolci) e mescola il tutto. Aggiungi infine da 1 a 3 gocce di olio essenziale di sandalo. Tieni in posa per 3 minuti.
    Pelle normale:alla maschera base aggiungi da 1 a 3 gocce di olio essenziale di lavanda. Tieni in posa 5 minuti.
    Pelle grassa/acneica: alla maschera base aggiungi 1 cucchiaio di succo di limone spremuto al momento e mescola. Puoi arricchire la maschera anche con 1-3 gocce di olio essenziale di limone o pompelmo. Tieni in posa 10 minuti.
  2. DETERGENTE VISO
    Mescola 1 cucchiaino di argilla verde, 1 cucchiaio di gel d’aloe, 1 manciata di farina di mandorle o di mandorle tritate, 2 gocce di olio essenziale di lavanda e alcune gocce di tonico per il viso, in modo da ottenere un composto piuttosto solido. Basterà staccarne un pezzetto al momento dell’utilizzo, mescolarlo all’acqua del rubinetto sul palmo della mano e utilizzarlo sul viso come se si trattasse di un detergente a risciacquo o di un normale sapone.
  3. TRATTAMENTO ANTICELLULITE
    Gli inestetismi della cellulite, come la pelle a buccia d’arancia, possono essere attenuati grazie ad impacchi frequenti a base di argilla verde. E’ importante la costanza. Devi preparare un composto spalmabile aggiungendo all’argilla verde dell’acqua a temperatura ambiente. Puoi aggiungere all’impacco piccole quantità di ingredienti considerati attivi contro la cellulite, come l’olio di betulla e l’olio essenziale di rosmarino o di geranio.
  4. DEPURAZIONE DELL’ORGANISMO:  Acquista dell’argilla adatta per uso interno. In seguito, sciogli mezzo cucchiaino da caffè di argilla in mezzo bicchiere d’acqua. Mescola il tutto con un cucchiaio di legno o un bastoncino (è importante che non sia qualcosa di metallo) e lascia riposare il composto coperto da una garza o un panno di cotone per una notte in modo che l’argilla si depositi sul fondo. Bevi la mattina seguente a digiuno solo l’acqua, eliminando ciò che è rimasto sul fondo. L’acqua con l’argilla depositata sul fondo, va bevuta per un mese tutte le mattine a digiuno!
  5. MAL DI TESTA
    Applica sulla fronte un composto preparato sciogliendo 2 o 3 cucchiai di argilla verde in acqua tiepida. Avrai  ottenuto un cataplasma antidolorifico, che puoi rendere ancora più efficace arricchendolo con qualche goccia di olio essenziale di lavanda o di arancio dolce, entrambi noti per le loro proprietà rilassanti.
  6. DOLORI ARTICOLARI
    Mescola 1 bicchiere di argilla ventilata, 1 cucchiaino di olio extravergine, ½ bicchiere di acqua calda e 1 cucchiaino di miele, con l’aiuto di un cucchiaio di legno. Una volta ottenuto un composto dalla consistenza cremosa, puoi applicarlo sulle articolazioni doloranti per 30-60 minuti. Consigliamo di praticare gli impacchi all’argilla per 1 mese, a giorni alterni.
  7. OCCHI INFIAMMATI
    Devi immergere due garze sterili piegate in quattro in una soluzione di acqua e argilla (da preparare lasciando riposare per 15 minuti un cucchiaio di argilla verde in un bicchiere d’acqua). Aggiungi all’acqua e argilla un infuso freddo di malva, eufrasia e camomilla. Quindi appoggia sugli occhi le garze imbevute nell’impacco. Puoi ripeterne l’applicazione fino a 3 volte al giorno.
  8. DENTIFRICIO IN POLVERE
    Trita finemente e riduci in polvere, con l’aiuto di un mortaio o di un mixer da cucina: ½ cucchiaino di argilla verde ventilata, 2 cucchiai di foglie di salvia essiccata, 2 cucchiai di bicarbonato, 5 chiodi di garofano. Puoi  aromatizzare il dentifricio con 5 gocce di olio essenziale di menta o di limone. Otterrai un dentifricio ecologico dalle proprietà sbiancanti e igienizzanti. Per trasformare questo dentifricio in polvere in un dentifricio in pasta, puoi mescolarne una piccola quantità con del gel d’aloe, al momento dell’utilizzo.
  9. IMPACCO ANTIFORFORA
    È sufficiente mescolare l’argilla con un po’ d’acqua per ottenere un composto spalmabile. L’impacco antiforfora all’argilla verde è consigliato soprattutto in presenza di capelli grassi. Nel caso dei capelli secchi, si consiglia di sostituire l’argilla verde con l’argilla bianca, più delicata. Devi massaggiare il cuoio capelluto e lasciare agire l’impacco per 30 minuti prima di passare allo shampoo.
  10. CURA DELLE UNGHIE
    L’argilla è tra i rimedi naturali per chi si mangia le unghie e le pellicine, che aiutano a lenire, ammorbidire e purificare la pelle. Puoi provare ad immergere le mani per qualche minuto, ogni giorno, in un catino con dell’acqua tiepida, in cui avrete versato 2 cucchiai di argilla verde in polvere.

Fitoterapia: che cos’è e come può esserti d’aiuto

Considerata una medicina alternativa, la fitoterapia non lo è affatto. È una branca della farmacologia che, anziché basarsi su sostanze chimiche di sintesi, prevede la somministrazione di piante, funghi, alghe, licheni e altri vegetali. Da questi, con diversi processi di estrazione, si ottengono preparazioni vegetali che hanno una specifica azione terapeutica. La fitoterapia è una medicina a tutti gli effetti, usata dall’80% della popolazione mondiale e che oggi piace sempre di più anche perché ecologica. Curarsi con le piante è un modo per sentirsi parte della natura e contribuire a proteggerla.

La principale differenza tra il meccanismo d’azione della fitoterapia e quello dei farmaci tradizionali nel cosiddetto fitocomplesso, il particolare cocktail di centinaia di sostanze diverse contenuto in ogni singola pianta. Mentre il principio attivo del farmaco colpisce un singolo bersaglio (un organo, un determinato processo), il fitocomplesso agisce per sinergia: una strategia terapeutica che va contemporaneamente su diversi bersagli, con un’azione più morbida, ma efficace su largo raggio. Mentre i princìpi attivi estratti chimicamente risultano spesso aggressivi con effetti indesiderati, le piante contengono sostanze naturali che ne modulano l’azione. Prima che arrivassero le benzodiazepine, negli anni Cinquanta, era la radice di valeriana il sedativo per eccellenza. Oggi che conosciamo i rischi di questi farmaci si sta riscoprendo l’alternativa vegetale che riassume vari effetti sedativi sul sistema nervoso.

La fitoterapia, con le dovute cautele, si presta al fai da te per i piccoli disturbi quotidiani, in alternativa a farmaci meno maneggevoli. Se hai un po’ di dimestichezza con le erbe saprai che ogni pianta ha una sua sfera d’azione: melissa e finocchio calmano gli spasmi dell’apparato digerente, equiseto e betulla purificano i reni, la malva con le sue mucillagini è un eccellente antinfiammatorio, timo ed eucalipto sciolgono il catarro e disinfettano le vie respiratorie, e così via. Sotto controllo medico puoi anche trattare una lieve ipertensione, migliorare malattie come il diabete e le allergie, fare il pieno di energia o buonumore e persino rivitalizzare la sessualità. Molti fitocomplessi possono alleviare la sindrome da fatica o placare la nausea della chemio e radioterapia.

Come tutte le medicine, anche la fitoterapia ha dei limiti. Non ci sono erbe che ti facciano passare il mal di testa o i dolori mestruali con la velocità di un analgesico. Se hai una polmonite o una grave bronchite dovrai senz’altro ricorrere agli antibiotici, ma potrai accompagnare la cura con tisane di timo per migliorare la respirazione ed echinacea per aumentare le difese. C’è un campo in cui la cura con le piante è imbattibile: quello “drenaggio”. Grazie ai gemmoderivati, particolari preparazioni ricavate dai germogli, si rimettono in moto le reazioni degli organi emuntori come fegato, reni e polmoni, l’organismo si libera delle tossine, lo stato infiammatorio si abbassa e tutto funziona meglio. È questo il motivo per cui molti medici omeopati e naturopati ricorrono al “drenaggio” fitoterapico prima di iniziare ogni cura.

 

 

La tosse nel bambino: consigli, rimedi e quando preoccuparsi

La tosse è un meccanismo fisiologico che consente l’espulsione di materiale irritante dalle vie aeree come microbi, inquinanti ambientali (il fumo in casa, lo smog fuori casa) o la presenza di un corpo estraneo. Quando arriva in gola o nelle prime vie aeree, rappresenta il primo meccanismo di difesa. La tosse è molto frequente nei primi anni di vita del bambino specie se va al nido o alla scuola materna, vero ‘ricettacolo’ di virus e germi, che colpiscono proprio i più piccoli, che hanno un sistema immunitario ancora immaturo. Si calcola che in media i bambini contraggono 6-8 infezioni virali a carico delle vie respiratorie superiori ogni anno, che sono accompagnate generalmente a tosse.

La tosse più frequente nei bambini è quella acuta. Dura 4-5 giorni e segue un raffreddore. Deriva di solito da un’infezione respiratoria di tipo virale e si manifesta nelle prime ore della nanna e al mattino, causando notti insonni. Per superare il problema però ci sono diversi rimedi naturali:

  • Pulizia del naso – Bisogna effettuare più volte durante il giorno la pulizia delle cavità nasali con la soluzione fisiologica: in farmacia si trovano spray o fialette da inalare direttamente nelle narici del bambino.
  • Nanna con la testa sollevata – Far dormire il bambino con la testa un po’ più sollevata rispetto al solito inserendo sotto al materasso un cuscino aggiuntivo.
  • Aerosol con soluzione fisiologica – Umidificare le vie aeree facendo al piccolo degli aerosol con la soluzione fisiologica (senza l’aggiunta di altri medicinali!). Il vapore inalato aiuta a sciogliere il muco.
  • Umidificare la stanza – Umidificare gli ambienti, con l’aiuto di un umidificatore senza aggiungere sostanze balsamiche, che potrebbero irritare.
  • Far bere al bambino più del solito – dare da bere in abbondanza, perché i liquidi fluidificano il muco;
  • Latte caldo con miele – Somministrare latte caldo, magari addolcito con miele (il miele è vietato fino all’anno), che aumenta la fluidità del muco e allevia il fastidio avvertito dalla gola irritata. Moderare sempre le dosi e non somministrare mai sotto l’anno di età, dove gli effetti collaterali sono stati più importanti.
  • Divieto di fumo – Non fare soggiornare il bambino in luoghi in cui si fuma. Attenzione anche al fumo di terza mano: quello che si attacca ai vestiti e ai capelli.
  • Areare la stanza e temperatura non oltre i 20°c.

Ai medicinali si può ricorrere solo se la tosse rimane molto intensa nonostante si siano adottati i rimedi suggeriti e solo dopo aver consultato il pediatra. Specialmente in età pediatrica, infatti, i farmaci non devono essere mai somministrati di propria iniziativa, neanche quando si tratta di farmaci da banco, acquistabili senza bisogno di ricetta medica!

Il pediatra deve essere consultato subito se:

  • La tosse si accompagna a una frequenza respiratoria elevata oppure ad affanno respiratorio, che potrebbero far sospettare una bronchite asmatica.
  • La tosse è accompagnata da febbre elevata da 2-3 giorni oppure la febbre si è ripresentata dopo 2-3 giorni di remissione, cosa che deve indurre a sospettare una infezione più seria.
  • La tosse dura da più di tre settimane.
  • Non sono chiari i motivi della sua insorgenza o si sospetta che il bambino possa avere inalato un corpo estraneo.

Anemia, la dieta e l’alimentazione per combatterla

Il numero di anemici nel mondo è di 700 milioni secondo l’ultima stima divulgata dalla Fondazione CHARTA (Center for Health Associated Research and Technology Assessment). All’origine della malattia nel 50% dei casi vi è una carenza nutrizionale e nell’altra metà alcune patologie croniche quali scompenso cardiaco, malattie infiammatorie intestinali, insufficienza renale o ancora sanguinamenti uterini gravi, post-partum e chemioterapia. Gli specialisti raccomandano una particolare attenzione all’alimentazione, variata ed equilibrata, che in assenza di condizioni morbose è la prima cura preventiva all’anemia.

L’anemia è una condizione clinica caratterizzata dalla diminuzione del numero di globuli rossi e/o del contenuto in emoglobina, dovuta a perdita o a insufficiente produzione di sangue. Esistono differenti forme di anemia, non tutte però responsive al trattamento nutrizionale. La più comune è l’anemia sideropenica, una forma di anemia cronica che si distingue, oltre che per la riduzione del ferro, per globuli rossi piccoli e pallidi. È l’anemia più tipica dell’infanzia e dell’adolescenza, ma ne possono essere affetti anche gli adulti.

Responsabile dell’anemia può essere la diminuzione dell’assorbimento della vitamina B12, determinata da una dieta inadeguata (un’alimentazione vegetariana poco equilibrata, diete rigide o monotone e ripetute, alcolismo cronico), da un inadeguato assorbimento (gastrite cronica, atrofia della mucosa gastrica, celiachia, tumori maligni, farmaci), dall’aumentata richiesta di vitamina (ipertiroidismo, accrescimento), o ancora dall’aumentata secrezione (patologie epatiche e renali).

Alla base dell’anemia può sussistere anche una carenza di acido folico, imputabile a una inadeguata assunzione di cibi freschi o cotture lunghe dei vegetali, a malassorbimento, a elevate richieste della sostanza (gravidanza, allattamento, aumento del metabolismo) o ancora a aumentate secrezioni come durante la dialisi.

LA DIETA PER VINCERLA

Ogni dieta va studiata con un medico specialista o un nutrizionista, ma dagli esperti ecco le indicazioni dietetiche per prevenire (o meglio controllare) ogni tipo di anemia dipendente da carenze nutrizionali

In caso di Anemia sideropenica è fondamentale una alimentazione ricca di ferro, supportata però da una terapia farmacologia (impostata dietro prescrizione medica), che possa incrementare le scorte di questo minerale. Il ferro si trova in molteplici alimenti: quello di origine animale (carni rosse magre, tacchino, pollo, pesci come tonno, merluzzo, salmone) è di più facile assorbimento, mentre quello di origine vegetale contenuto nei cereali, legumi e nelle verdure è ferro meno assorbibile. Per sfruttare al meglio soprattutto il ferro contenuto in quantità minore nei cereali, verdura e frutta, gli esperti raccomandano di assumerlo in uno stesso pasto associato a:

  • Vitamina C, presente negli agrumi, uva, kiwi, peperoni, pomodori, cavoli, broccoli, lattuga. Si consiglia di preparare pasta e broccoletti, di condire la verdura con il limone, la macedonia con succo di limone o di arancia.
  • Cisteina, contenuta nella carne e nel pesce che è in grado di fare assorbire 2 o 3 volte di più il ferro non eme presente nelle verdure. E’ bene accompagnare un secondo di carne con un contorno di verdura.
  • Vitamina A, presente in fegato di bovino, fegato e oli di merluzzo, carota, zucca, albicocca, frutta e verdura di colore giallo-arancione e verde brillante, tuorlo d’uovo, burro, formaggi; complesso B contenuto in alimenti sia animali che vegetali e rame che si trova nei cereali, nella carne, nei molluschi, nelle uova e nella frutta secca in guscio. Ottimo l’abbinamento degli spinaci con molluschi o legumi (ricchi di rame) oppure con il succo di limone o con spremute di agrumi e kiwi (ricchi di vitamina C)

È favorito anche l’uso di erbe aromatiche per condire carni e pesce, le quali non solo sono fonti naturali di ferro ma stimolano anche le secrezioni dello stomaco e aiutano a mantenere elevata l’acidità dell’ambiente gastrico, un altro elemento che contente un migliore assorbimento del ferro.
Ci sono invece abbinamenti che sarebbe meglio evitare poiché non favoriscono l’assimilazione del ferro. Gli esperti raccomandano di fare attenzione a non assumere insieme:

  • Ferro alimentare con tannini, una sostanza ampiamente diffusa nel regno vegetale (tè, caffè, cioccolato, vino, alcune erbe). Anche l’assunzione di un eccesso di fibre, presenti nei cereali integrali, è controindicata.
  • Ferro e calcio nello stesso pasto. Evitare di mangiare ad esempio pane con affettato e formaggio.
  • Vitamina B12, se l’anemia è determinata dalla carenza di questa vitamina, è bene includere nella dieta alimenti di origine animale. In particolare frattaglie, molluschi, pesci e carni in genere, formaggi, uova. Per coprire il fabbisogno giornaliero di vitamina B12 è sufficiente assumere una porzione di latte o yogurt al mattino e nel corso della giornata una porzione a scelta tra formaggio, uova, pesce o carne.
  • Acido folico: in caso della sua carenza, privilegiare una dieta ricca di alimenti vegetali. L’acido folico è infatti contenuto in maggiore quantità nelle verdure a foglia verde scuro, quali le brassicacee (cavoli, broccoli, ecc..), nei legumi, nei germogli di grano, nel fegato. Occorre tenere presente che gran parte dell’acido folico (dal 10 al 50%) può perdersi durante la cottura o la conservazione e preparazione industriale dei cibi, quindi potrebbe essere necessaria una supplementazione della sostanza, da valutare con un medico specialista.

Fonte: https://bit.ly/2DbJHMB

I disturbi che puoi risolvere con il magnesio

Il magnesio è un integratore molto diffuso e vanta un’importante azione a livello del sistema nervoso centrale e cardiovascolare. Questo minerale aiuta a combattere i cali di umore, mal di testa, dolori premestruali, crampi muscolari, stanchezza, stress, insonnia e altri malesseri. Non solo. Ha un ruolo nella mineralizzazione e crescita dell’apparato scheletrico.

Il magnesio è un ottimo alleato quando ti senti particolarmente giù. Studi scientifici hanno evidenziato come questo minerale aiuta a migliorare i sintomi in chi soffre di depressione lieve o moderata. Inoltre, si rivela efficace per contrastare il dolore, come quello dovuto al mal di testa, se assunto durante la fase iniziale del disturbo associandolo alla caffeina. Funziona anche per contrastare i fastidiosi sintomi che caratterizzano i giorni che precedono il flusso mestruale, in questo caso è consigliabile un mix che preveda anche calcio, vitamine B3, B6 ed E.

In coppia con il potassio il magnesio regola la contrattilità muscolare, ma se durante l’attività fisica sudi molto rischi di decurtare le tue scorte e di favorire l’insorgenza dei crampi. Se sei uno sportivo orientati su integratori che contengano entrambi i sali minerali. Se ti sottoponi a sessioni di attività fisica molto intensa ok ai mix di magnesio, potassio, coenzima Q10, taurina, creatina e arginina. Le tre ultime sostanze non sono di origine naturale, non bisogna superare le dosi consigliate per non affaticare troppo l’organismo e rischiare che diventino dannosi.

Una compressa o una bustina al giorno garantiscono il dosaggio giornaliero del minerale stabilito dall’Efsa (l’Autorità per la sicurezza alimentare), pari a 350 mg per l’uomo e 300 per la donna. Che cosa succede se ne assumi troppo? Il magnesio viene comunque eliminato dai reni ma, in alcuni casi, il sovradosaggio scatena una crisi di diarrea, talvolta con nausea a crampi. Prima di assumerlo, quindi, è sempre meglio consultarsi col proprio medico per stabilire le dosi ideali e le modalità di assunzione.

Psoriasi: sintomi, cause, rimedi naturali e una nuova cura per sconfiggerla

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce circa 2,5 milioni di italiani. I sintomi possono essere molto simili a quelli di altre problematiche a carico della pelle. Diagnosticare con certezza questo disturbo non è sempre facile. In caso di psoriasi vediamo comparire sulla pelle delle macchie rosse e una desquamazione di colore biancastro che provoca prurito e fastidio. La pelle irritata si ispessisce formato delle placche che possono essere di dimensioni ridotte e colpire una piccola zona dell’epidermide oppure estendersi ad ampio raggio. In particolare il problema si concentra su braccia, gomiti, mani, ginocchia, bassa schiena e cuoio capelluto anche se quando raggiunge livelli più gravi tende ad estendersi anche ad altre zone del corpo.

Le cause che generano la psoriasi non è sempre facile individuarle. Gli esperti al momento si orientano sulla possibilità che esista un tipo di psoriasi di tipo genetico che compare già in giovane età e che è la più difficile da trattare, e poi delle psoriasi che dipendono invece da altri fattori come ad esempio un intestino non in perfetta saluteun periodo di forte stress, abuso di alcool, utilizzo di alcuni farmaci, infezioni o altro. In tutti questi casi, la psoriasi può presentarsi anche per la prima volta in età adulta. In tutti i casi comunque vi è alla base un sistema immunitario alterato che invece di concentrarsi sulla difesa dai microrganismi esterni si trova in lotta con lo stesso organismo che lo ospita creando tutti quei fastidiosi sintomi tristemente noti a chi soffre di questa infiammazione cronica. La psoriasi non è assolutamente infettiva né contagiosa.

Un nuovo farmaco che ‘cancella’ i segni della psoriasi

Le ultime novità della ricerca riguardano un nuovo farmaco biologico che riesce a ‘cancellare’ quasi completamente i segni della psoriasi, un trattamento che si è dimostrato efficace già dopo due settimane per curare i casi più difficili di questa patologia invalidante. Secondo lo studio Report PsoClear  presentato al 27° Congresso della European Academy of Dermatology and Venereology a Parigi, il brodalumab offre maggiori probabilità di guarigione restituendo una cute completamente libera da lesioni nei casi di patologia moderata o grave. Il nuovo medicinale è stato approvato in Europa dall’Ema e nei prossimi mesi, dopo l’approvazione dell’Aifa, sarà messo sul mercato da Leo Pharma. Va assunto solo sotto controllo medico anche per evitare le controindicazioni presenti in medicinali di questo tipo.

Rimedi naturali

Nei casi più lievi possono venire in aiuto dei rimedi naturali contro la psoriasi. Naturalmente sarebbe importante, quando possibile, andare ad individuare la causa e agire su quella.

  • Alimentazione – se il problema  viene da uno squilibrio della flora batterica intestinale fondamentale agire su questo organo attraverso una corretta alimentazione.
  • Esposizione al sole – gli individui affetti da psoriasi riescono a trarre giovamento. Spesso i medici  la consigliano al fine di ottenere un miglioramento dei sintomi della psoriasi, a meno di non rientrare in quel 5% di casi in cui l’esposizione ai raggi solari ne provochi il peggioramento.
  • Sport – lattività fisica intensa può rappresentare un alleato da non sottovalutare nella prevenzione della psoriasi. A parere degli esperti esso sarebbe in grado di agire positivamente sia sullo stato di infiammazione dell’organismo sia sullo stress, che potrebbe essere evidenziato in alcuni casi tra le concause della comparsa della psoriasi.
  • Ayurveda – l’antica medicina indiana, prevede dei trattamenti di purificazione dell’organismo accompagnati dall’impiego di oli e di balsami curativi pensati per attenuare i disturbi. Le terapie ayurvediche contro la psoriasi possono prevedere esercizi di yoga e di meditazione, volti ad attenuare lo stress.
  • Acque termali – può apportare benefici  l’impiego di acque termali, con una preferenza per le acque sulfuree o per le acque bicarbonato-calcio magnesiche.
  • Grotte di sale – o haloterapia, inizialmente proposta presso i centri estetici, dati i propri risultati positivi sulla psoriasi inizia ad essere presente anche all’interno di strutture ospedaliere. La haloterapia sarebbe particolarmente indicata sia per pazienti affetti da psoriasi che in caso di eczemi, dermatiti e malattie respiratorie.
  • Trattamenti erboristici – preparazioni che prevedono di essere formulate sulla base dell’impiego di ingredienti completamente naturali come l’aloe vera, già nota per il suo potere lenitivo nei confronti della nostra pelle, oltre a liquirizia, camomilla e pepe di Cayenna, dal quale viene estratta una sostanza denominata capsacina.
  • Oli vegetali – L’olio di jojoba e l’olio di macadamia vengono indicati tra i rimedi naturali per la psoriasi in quanto ricchi di proprietà emollienti, antiossidanti e protettive. In particolare, essi contribuirebbero a prevenire l’infiammazione, grazie alla presenza di una frazione insaponificabile. Un altro olio vegetale considerato utile è costituito dall’olio di mandorle dolci.
  • Tisana di sambuco – al fine di curare la pelle dall’interno, in quanto essa è ritenuta in grado di generare una potente depurazione dell’organismo sia a livello interno che dell’epidermide.

 

Allergia in autunno: come riconoscerla, prevenirla e curarla

L’allergia in autunno si manifesta con sintomi tipici: naso gocciolante, starnuti e tosse, lacrimazione degli occhi. Spesso si ritiene che le reazioni allergiche si manifestino più frequentemente in primavera, ma anche la stagione autunnale è implicata nel provocare la rinite allergica. Ci sono varie cause alla base, come i pollini, la muffa o gli acari della polvere. Le cure adatte consistono nell’uso di antistaminici e corticosteroidi. Comunque, con gli opportuni rimedi e seguendo specifiche regole, si può anche attuare un’opera di prevenzione adeguata.

Sintomi e cause

sintomi dell’allergia in autunno rientrano perfettamente in un quadro di vera e propria rinite allergica: il naso gocciolante, la lacrimazione oculare, gli starnuti e la tosse. Inoltre, si può avere l’insorgenza dell’asma, le vie aeree si restringono, la respirazione appare difficoltosa e subentrano segni di fiato corto. A volte si può trattare anche di reazioni alimentari, le persone che sono allergiche ai pollini dovrebbero stare attente anche alla frutta che mangiano. Il pericolo può essere l’insorgenza di prurito alla gola e alla bocca, ma anche di nausea, vomito, orticaria, crampi addominali e diarrea.

Le cause dell’allergia in autunno possono essere diverse. I pollini, con i loro allergeni, vengono riconosciuti come corpi estranei dal sistema immunitario. Per cui l’organismo rilascia degli anticorpi e sostanze chiamate istamine che causano i sintomi allergici. Nel corso dell’autunno l’allergene più rischioso è costituito dall’ambrosia. L’impollinazione di questa pianta inizia ad agosto, ma può durare anche fino in autunno. Un’altra causa è rappresentata dalla muffa, sia quella che si forma negli ambienti interni che quella che viene originata in situazioni esterne. Attenzione anche agli acari della polvere, che si possono diffondere nell’abitazione, quando, con i primi freddi, si mette in funzione l’impianto di riscaldamento.

Cure e rimedi

Le cure per l’allergia in autunno:

  • Gli antistaminici – bloccando l’azione delle istamine, alleviano gli starnuti, il prurito e gli altri sintomi allergici.
  • decongestionanti – favoriscono la fuoriuscita del muco e liberano il naso.
  • corticosteroidi – in genere sono somministrati sotto forma di spray, per ridurre l’infiammazione nasale.
  • Terapia immunospecifica – consiste nell’esporre in maniera graduale l’organismo a delle dosi di allergene, in modo che il corpo possa diventare tollerante. In questa maniera i sintomi possono essere tenuti lontani per alcuni periodi.

In ogni caso, è sempre il medico a dover decidere la cura adatta.

rimedi contro l’allergia in autunno riguardano soprattutto una strategia di prevenzione:

  • Rimanere in casa, per evitare l’esposizione agli allergeni.
  • Prima di azionare l’impianto di riscaldamento, pulire i condotti dell’aria e cambiare i filtri. Esistono anche degli appositi filtri antiallergici. I sistemi a filtrazione elevata riescono a rimuovere anche le muffe.
  • Utilizzare un umidificatore, affinché l’aria possa mantenersi opportunamente umida.
  • Controllare bene gli ingredienti di cui i cibi sono composti per evitare le allergie alimentari. Se i bambini frequentano la scuola e mangiano a mensa, bisogna che le persone preposte ai pasti siano ben informate delle possibili reazioni allergiche dei piccoli.