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Come proteggersi dal caldo: ecco le 10 regole del Ministero della Salute

Proteggersi dal caldo e dall’esposizione diretta dai raggi solari in questo periodo è fondamentale. Non solo per evitare scottature, ma proprio per una questione di salute generale. Il ministero della Salute ha pubblicato le dieci regole a cui tutti dobbiamo prestare attenzione. Sono raccomandazioni che ormai tutti conosciamo, ma repetita iuvant, ripetere aiuta.

Ecco il vademecum in 10 punti:

1. Evitiamo di uscire nelle ore più calde

I più a rischio sono sempre bambini e anziani, che hanno un sistema di termoregolazione che non funziona perfettamente. Nelle ore centrali della giornata non devono uscire o comunque stare all’ombra, per evitare l’esposizione diretta ai raggi solari.

2. Proteggiamoci in casa e sui luoghi di lavoro

Innanzitutto schermiamo le finestre con tende capaci di bloccare il passaggio dei raggi solari, ma non quello dell’aria. Utile l’aria condizionata, ma dev’essere settata a una temperatura che non sia inferiore a più di 5 gradi rispetto ai valori esterni. Fondamentale la pulizia dei filtri prima di accendere i condizionatori.

3. Beviamo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno

Idratarsi è fondamentale sempre, ma in estate ancora di più. Oltre a bere regolarmente, bisogna mangiare frutta fresca.  Limitiamo il consumo di bevande che contengano zuccheri, ma anche caffè e alcolici.

4. Seguiamo sempre un’alimentazione corretta

Ricordarsi sempre di consumare cinque porzioni di frutta e verdura di stagione ogni giorno. Utilizziamo poco sale, scegliendo quello che contiene anche iodio. Attenzione ai piatti elaborati ricchi di grassi e zuccheri.

5. Attenzione alla corretta conservazione degli alimenti

Bisogna avere grande cautela verso la catena del freddo, perché il rischio di contaminazioni batteriche in estate è altissimo.

6. Vestiamoci con indumenti con fibre naturali

Evitiamo le fibre sintetiche che non permettono la traspirazione. Ottimo l’uso di cappelli leggeri per la protezione del capo, soprattutto se non abbiamo capelli. Gli occhiali da sole devono avere filtri UVChi sta molto all’aperto o lavora all’aperto deve ricordarsi di usare la crema protettiva.

7. Proteggiamoci dal caldo anche in viaggio

Oltre a evitare di viaggiare nelle ore più calde laddove possibile, usiamo l’aria condizionata anche con bambini e animali domestici, stando attenti a non esagerare con lo sbalzo termico. Mai lasciare bambini o animali in auto ferma, anche se facciamo uno stop di pochi minuti.

8. L’attività fisica solo nelle ore più fresche

Evitiamo di correre o comunque allenarci sotto il solleone. Se non vogliamo andare in palestra, utilizziamo parchi e spazi verdi ombreggiati. Attenzione all’idratazione.

9. Diamo assistenza a persone a maggior rischio

Stiamo attenti non solo ai nostri cari, ma anche a vicini anziani che sappiamo vivere da soli. In caso di situazioni importanti segnalare tutto ai servizi socio sanitari in modo che possano intervenire tempestivamente.

10. Ricordiamoci di proteggere i nostri animali domestici

Anche gli animali domestici devono bere molto anche quando siamo in viaggio. Non portiamo fuori i cani durante le ore più calde, anche per evitare che camminino sull’asfalto rovente.

Dermatite da sudore o sudamina: i sintomi e i rimedi più efficaci

La dermatite da sudore o sudamina è scatenata dall’azione irritante del liquido prodotto dalle ghiandole sudoripare. Si manifesta con un’eruzione cutanea pruriginosa soprattutto in estate, periodo in cui si suda maggiormente.

Le dermatiti da sudore possono essere:

  • localizzate nelle zone dove si suda molto, come le ascelle e l’inguine, dovute essenzialmente ad un’aumentata proliferazione di batteri e funghi che normalmente vivono sulla nostra cute. Questi microrganismi, soprattutto nelle pieghe della pelle, possono provocare chiazze rosse asintomatiche che poi possono diventare anche pruriginose e maleodoranti.
  • generalizzata, che colpisce soprattutto la zona del tronco, sia anteriore che posteriore. In questi casi i dotti delle ghiandole sudoripare e i follicoli da cui esce il sudore si infiammano per il super lavoro, scatenando una reazione della pelle (definita “sudamina”) caratterizzata da pustolette arrossate con la capocchia giallognola, simili ai brufoli dell’acne.

I soggetti più a rischio sono soprattutto gli sportivi che sudano molto durante l’esercizio fisico e indossano tessuti tecnici non perfettamente traspiranti. Ma anche i bambini piccoli, che portano il pannolino, e gli anziani costretti a letto o su una sedia. Muovendosi poco e indossando vestiti un po’ occlusivi, sudano di più, specialmente nella zona dell’inguine, e la situazione può ulteriormente complicarsi con la contaminazione batterica in caso di scarsa igiene personale, ad esempio se i pannoloni per l’incontinenza non vengono cambiati tempestivamente.

La dermatite da sudore ha sintomi molto precisi e dunque è facile riconoscerla in tempo per intervenire. I più evidenti sono:

  • Prurito intenso
  • Macchie tendenti al rosso sulla pelle
  • Formicolio della pelle
  • Sensazione di bruciore

I sintomi della dermatite da sudore si risolvono spontaneamente, senza il ricorso a trattamenti specifici. Si possono, però, adottare alcuni semplici accorgimenti per prevenire questo disturbo e non aggravarlo laddove sia già presente.

  • Indossare vestiti leggeri e traspiranti, come quelli di cotone, soprattutto durante l’esercizio fisico
  • Tenere la pelle fresca e ben pulita, usando detergenti non irritanti ma con una componente antisettica per disinfettare le zone interessate
  • Evitare di applicare il talco, che favorisce l’ostruzione dei pori e non fa respirare la pelle
  • Non bucare le vescicole né maneggiare le crosticine: si rischia di aggravare l’infiammazione.
  • Applicare pomate con ingredienti naturali dalle spiccate proprietà lenitive ed emollienti, come la calendula, la camomilla, l’aloe vera, la lavanda.

Questi accorgimenti in genere sono sufficienti per combattere la sudamina, mentre le dermatiti localizzate sono in genere più persistenti. Per risolvere la situazione bisogna rivolgersi al medico o al farmacista in modo da scegliere la terapia più adeguata, come una pomata con azione antibiotica e antimicotica.

Abbronzatura: di che fototipo sei?

Il fototipo è uno degli aspetti più importanti da conoscere prima di esporsi al sole. Si tratta della classificazione utilizzata in dermatologia, determinata sulla qualità e sulla quantità di melanina presente nella pelle. In sostanza indica le reazioni della pelle all’esposizione alla luce solare e il tipo di abbronzatura che è possibile ottenere.

Conoscere il proprio fototipo è il punto di partenza fondamentale per preservare la salute della propria pelle e comportarsi correttamente durante l’esposizione alla radiazione ultravioletta della luce solare. La pelle, infatti, cambia da persona a persona. Ci sono grandi differenze, determinate in massima parte da caratteristiche genetiche. In parole povere si va dalla pelle chiarissima a quella nera.

  • Fototipo 1

Appartiene al primo fototipo chi ha la pelle molto chiara, capelli biondi o rossi, occhi chiari e lentiggini ed efelidi. Sono generalmente caratteristiche delle popolazioni nordiche. Sono persone che facilmente si scottano. Non si abbronzano nemmeno dopo diverse esposizioni al sole, a causa della loro scarsa produzione di melanina. Al limite diventano rossicci, per poi tornare bianchi. Queste persone dovrebbero evitare l’esposizione a tutti i raggi UV, o comunque devono avere grandissima attenzione.

  • Fototipo 2

Il fototipo 2 ha la pelle chiara ed è soggetta a scottature solari. I capelli sono biondi o castano chiari, spesso hanno lentiggini. Si abbronzano lievemente dopo alcune esposizioni. Bisogna fare grande attenzione, perché le scottature solari sono molto probabili.

  • Fototipo 3

Il 3 è quello più comune in Italia. I capelli sono biondo scuro o castani, mentre gli occhi verde scuro o castani. Si abbronzano visibilmente dopo qualche esposizione. Bisogna comunque fare grande attenzione e non sottovalutare i rischi.

  • Fototipo 4

Il 4 ha un colorito olivastro, capelli e occhi scuri. Sono poco soggetti a scottature, grazie alla buona presenza di melanina nella pelle. Si abbronzano facilmente ed intensamente, inoltre mantengono il colore a lungo.

  • Fototipo 5

È del 5 chi ha pelle, capelli e occhi scuri. Dato che la loro pelle è protetta naturalmente dall’esposizione al sole e ha già un colorito simile all’abbronzatura, queste persone non si scottano quasi mai.

  • Fototipo 6

Appartiene al 6 chi ha la pelle nera. Sono sempre abbronzati e abbondantemente protetti dalle radiazioni del sole.

 

Fonte: https://rb.gy/revrx

Magnesio e potassio: a cosa servono e quali sono i loro benefici?

Il magnesio

  • Stimola la produzione di insulina, regolando la concentrazione di zucchero nel sangue,
  • Riduce la pressione arteriosa
  • Mantiene un Ph equilibrato nel sangue
  • Contribuisce alla crescita delle ossa
  • Regola il metabolismo di altri minerali (come potassio, calcio, fosforo, zinco) e della vitamina C
  • Migliora l’attività cardiocircolatoria: regola il battito cardiaco e riduce la probabilità di formazione di placche aterosclerotiche
  • Migliora l’irritabilità, i disturbi del sonno e la stanchezza mentale
  • Allevia i crampi,
  • Elimina tossine e scorie.

Gli alimenti più ricchi di magnesio sono proprio quelli di origine vegetale: verdure a foglia verde, frutta secca e cereali, ma anche funghi e banane.

Il potassio

  • Regola la trasmissione degli impulsi nervosi e muscolari
  • Regolarizza l’attività cardiaca e la pressione sanguigna
  • Riduce il rischio di aterosclerosi, riducendo la formazione di trombi e placche sulle arterie,
  • Regola la produzione di energia
  • Riduce la sensazione di fatica ed i crampi muscolari
  • Migliora l’umore

Tra gli alimenti che contengono più potassio (e magnesio) ci sono le banane,  ma anche l’uva fresca e le albicocche essiccate, fino ad arrivare agli avocado e ai funghi.

Quando assumerli?

In caso di sintomi di carenza di magnesio e potassio, quali

  • Ipereccitabilità,
  • Debolezza muscolare e/o crampi muscolari,
  • Stanchezza
  • Sonnolenza
  • Nausea
  • Sonnolenza
  • Palpitazioni o perfino aritmie

o quando il fabbisogno aumenta, può essere utile aumentare l’assunzione di alimenti ricchi di potassio e magnesio e ricorrere ad integratori alimentari specifici.

Perché integrare magnesio e potassio proprio in estate?

Le temperature elevate ci fanno sudare di più e la maggiore sudorazione comporta anche la perdita di sali minerali preziosi, fra i quali il magnesio e il potassio. Proprio per questo in estate ci sentiamo spesso stanchi e spossati, o addirittura ci troviamo in preda ai crampi muscolari. Oltre a mantenere un livello di idratazione corretto, quindi, e soprattutto se si è assidui sportivi, è molto importante reintegrare i minerali persi.

Le allergie estive non vanno in vacanza, ecco quelle più pericolose

Crostacei, frutta e ambrosia

Contengono allergeni e potenzialmente il parassita allergizzante, l’anisakis, in grado di provocare orticaria e persino shock anafilattico. Anche nella buccia della frutta con l’osso come pesche, albicocche e susine sono contenute sostanze allergizzanti, ecco perché è meglio mangiarle sbucciate. Tra i sintomi allergici provocati troviamo il prurito alla lingua o il classico nodo in gola. Anche l’ambrosia, pianta estiva che fiorisce nelle zone adiacenti a strade e ferrovie, può causare asma, rinite e lacrimazione.

Escrementi degli acari, punture di insetti e meduse

Gli acari, o meglio i loro escrementi celati nei luoghi più impensabili delle nostre case come divani e materassi possono provocare reazioni allergiche. Occhio anche alle punture di api, vespe e calabroni. Durante l’estate questi insetti tendono a pungere di più: escono, soprattutto, quando mangiamo o beviamo all’aperto in spiaggia, in piscina o nei prati. Se è normale che si gonfi un po’ la parte di pelle che è stata punta, non è normale che il gonfiore e il rossore si estendano per diversi centimetri, si corre il rischio di avere uno shock anafilattico. Anche le punture di medusa sono molto dolorose e possono portare ad una reazione anafilattica grave,  soprattutto se si è compiuto uno sforzo fisico al momento della puntura o se si sono assunti antiinfiammatori nei giorni precedenti.

Crema Solare 

Alcuni soggetti sono allergici ai filtri solari chimici che, se da una parte proteggono meglio la pelle, dall’altra risultano essere allergenici per una percentuale maggiore di persone. Si raccomanda di preferire creme solari e cosmetici con un ridotto numero di ingredienti; prima di acquistare un nuovo prodotto, si consiglia di leggere attentamente la lista dei componenti contenuti. Il nostro consiglio è di rivolgervi al vostro medico di famiglia in caso di dubbio e in presenza di reazioni cutanee.

Pollini

I sintomi principali delle reazioni allergiche al polline sono di tipo respiratorio, come naso chiuso o che cola e starnuti frequenti, oppure gonfiore, lacrimazione o bruciore agli occhi, tosse, prurito alla gola e al palato. In alcuni casi, si possono anche avere grosse difficoltà a respirare e deglutire. Questi sintomi sono comuni a molte altre malattie o disturbi. Il consiglio che vi diamo è sempre quello di chiedere un parere al vostro medico di base che potrà prescrivervi test affidabili per la diagnosi delle allergie.

La Società italiana di allergologia, asma ed immunologia clinica, SIAAIC, ha diffuso un vademecum sulle allergie estive e sui consigli per il ridurre il rischio di essere punti dagli insetti:

  • non indossare abiti dai colori sgargianti o con stampe floreali;
  • non usare profumi o cosmetici profumati, lacca o altre essenze odorose dolci o floreali;
  • non fare movimenti bruschi in caso di avvicinamento a questi insetti;
  • non camminare scalzi;
  • indossare pantaloni e maglie a maniche lunghe quando possibile;
  • indossare guanti in caso di attività a diretto contatto con la natura come il giardinaggio;
  • utilizzare lozioni anti-puntura per tenere lontani gli insetti.

Bambini, i nostri consigli per un’estate in salute

L’estate è sinonimo di benefici per l’umore e la salute, per noi e per i nostri piccoli. Infatti, le giornate calde e soleggiate sono fonte naturale di vitamina D. Ma l’eccessiva esposizione a radiazioni UV può produrre effetti poco piacevoli come scottature, foto-cheratiti e foto-congiuntiviti. Per questo è importante fare attenzione all’esposizione dei bambini al sole.

Per evitare rischi è bene seguire alcuni semplici consigli:

  • Idratazione – far bere spesso i bambini, soprattutto quelli più piccoli che si disidratano più facilmente. Preferibilmente prodotti non zuccherati.
  • Neonati – tenere i bambini di età inferiore a 12 mesi sempre al riparo dalla luce diretta del sole.
  • Esposizione – non esporre i piccoli nelle ore più calde della giornata, dalle 11.00 alle 16.00, la loro pelle è molto delicata e i raggi UVA molto forti. Proteggerli con abbigliamento adeguato, cappellino e occhiali.
  • Protezione – applicare filtri solari a fattore di protezione elevato e adeguato al fototipo, ovvero facendo particolare attenzione nel caso di carnagione chiara e capelli rossi o biondi. I filtri solari non sono un modo per prolungare il tempo di esposizione al sole, per aumentarne l’efficacia protettiva è meglio applicarli prima di uscire all’aperto. Anche se è riportata la dicitura “resistente all’acqua” riapplicare la protezione dopo ogi bagnetto.
  • Sudamina o miliaria – in estate i bambini sono soggetti all‘infiammazione cutanea provocata dall’ostruzione dei dotti escretori. Utilizzare dei prodotti che contengono amido in modo da adsorbire il sudore in eccesso e lenire la pelle. É possibile aggiungere l’amido in polvere anche al bagnetto dei nostri piccoli. In farmacia trovate la linea Amidomio Euphidra specifica per queste problematiche della pelle.

Pressione bassa, consigli per combatterla in estate

Il caldo eccessivo può giocare brutti scherzi a chi soffre di pressione bassa ovvero inferiore ai 90-60 mmHg. I soggetti più fragili sono gli anziani, che hanno problemi di termoregolazione, i bambini e le donne in gravidanza o in allattamento. Il gran caldo favorisce la dilatazione dei vasi riducendo i valori della pressione. Il nostro organismo è dotato di un complesso sistema che consente di adattarsi al variare delle temperature esterne. Ma, col passare degli anni o in presenza di alcune condizioni (diabete, obesità, malattie cardiovascolari, neurologiche), comincia a perdere colpi ed espone al rischio di incorrere nell’ipertermia o addirittura in un colpo di calore, che rappresenta un’emergenza medica. Anche l’assunzione di alcuni farmaci, come diuretici e antipertensivi (beta-bloccanti, ACE-inibitori o sartani), ma anche quelli contro le allergie e il Parkinson, può contribuire a peggiorare il fenomeno. Le terapie non vanno però sospese autonomamente, ma solo dopo aver consultato il proprio medico curante.

Alcuni consigli per difendersi dalle ondate di calore e dai disturbi indotti dal caldo come la pressione bassa:

  • Mantenere un adeguato stato di idratazione, bevendo spesso acqua, anche se non si avverte lo stimolo della sete e integrando, se si ha una sudorazione abbondante, con sali minerali.
  • Preferire un’alimentazione ricca di frutta e verdura perché aiuta a mantenersi idratati, ma i pasti dovranno comunque essere leggeri.
  • Evitare le bevande alcoliche e quelle contenenti caffeina perché possono peggiorare la disidratazione
  • Soggiornare in un ambiente arieggiato e non eccessivamente umido: un elevato tasso di umidità ambientale rende inefficace la sudorazione, che è il principale mezzo che ha l’organismo per disperdere calore.
  • Vestire preferibilmente tessuti leggeri e freschi come il lino o il cotone.
  • Per l’attività fisica all’aperto, i cardiologi raccomandano di evitare le ore più calde (dalle 12 alle 15), di bere prima, durante e dopo l’esercizio e di indossare un cappello e indumenti leggeri e traspiranti.
  • Fare la doccia a temperatura tiepida, mentre è preferibile evitare di restare immersi nella vasca da bagno riempita di acqua calda.
  • Fare attenzione ai campanelli d’allarme di una condizione di “surriscaldamento” e di iniziale disidratazione quali malessere generale, irritazione, vertigini, cefalea, nausea, accelerazione del battito cardiaco, crampi, cute e mucose secche, aumento della temperatura corporea. Se si è sorpresi da un repentino calo, stendersi subito a terra, sollevare le gambe ed eventualmente praticare qualche esercizio muscolare come stringere i pugni ripetutamente per qualche secondo.

Come leggere correttamente le etichette delle creme solari?

Sai leggere le etichette delle creme solari? SFP, protezione UVB e UVA, cosa significano queste indicazioni? Su ogni crema solare c’è un’etichetta in cui sono riportate alcune indicazioni riferite alla protezione. Il principale è il fattore di protezione solare (Sun protection factor, SPF).

SPF è un indice del livello di protezione di un prodotto solare contro i raggi UVB e della sua capacità di ritardare l’insorgere dell’eritema. Si misura attraverso test clinici effettuati su volontari ai quali, su una zona cutanea ben definita, viene applicato il prodotto solare di cui si vuole determinare l’SPF. La zona cutanea del volontario a cui è stato applicato il prodotto solare, e la zona adiacente non trattata, vengono esposte contemporaneamente a una luce artificiale che mima la luce solare, fino all’insorgenza di un eritema che comparirà, prima nella zona non protetta dal prodotto solare, e poi nella zona protetta.

L’SPF  è il valore che si ottiene dividendo il tempo impiegato per l’insorgenza dell’eritema sulla cute protetta con il tempo impiegato per l’insorgenza dell’eritema sulla cute non protetta. Per esempio, se durante il test il volontario presenta un eritema sulla cute non protetta dopo 12 minuti, mentre sulla cute protetta l’eritema insorge dopo 6 ore (360 minuti), dall’operazione 360 minuti diviso 12 minuti si ottiene come risultato 30, che corrisponde al valore di SPF del prodotto testato.

Scientificamente non si può parlare di SPF superiore a 50 per i seguenti motivi:

  • le ore di sole in una giornata sono limitate;
  • la protezione va comunque riapplicata dopo il bagno e in caso di sudore;
  • è comunque sconsigliato prendere il sole nelle ore centrali della giornata.

Il sole emette due tipi di raggi ultravioletti e raggi infrarossi:

  • UVB: costituiscono circa il 5% della radiazione totale UV e sono i principali responsabili dell’abbronzatura e, in caso di esposizione prolungata, di eritemi, scottature e ustioni. I numeri riportati sui packaging dei prodotti solari indicano l’SPF relativo alla radiazione UVB.
  • UVA: rappresentano circa il 95% dei raggi UV e sono presenti in ugual misura durante tutto l’anno e nel corso della giornata. Contribuiscono in maniera minore all’abbronzatura ma generano radicali liberi e sono causa dell’invecchiamento cutaneo. Il fattore di protezione di questi raggi UV ha un altro sistema di misurazione, detto FP UVA, e deve rispondere a determinati standard europei contraddistinti con la scritta UVA cerchiata.
  • IR (infrarossi): sono responsabili della fastidiosa sensazione di calore che causa rossore e vasodilatazione. Su alcuni prodotti viene indicata una protezione IR, ma non esiste alcun metodo di misurazione ufficiale approvato che standardizzi questa garanzia.

 

Fonte: https://bit.ly/2J5nmAV

Gravidanza in estate: consigli e dritte per affrontarla al meglio

In estate la donna in gravidanza patisce maggiormente l’aumento della temperatura rispetto alla popolazione generale. Il progesterone, l’ormone della gravidanza, è responsabile dell’aumento della temperatura corporea fino ad 1 grado in più rispetto al basale in corso di gestazione. Inoltre le variazioni ormonali e l’aumento di dimensioni dell’utero rendono più difficoltoso il ritorno venoso e si avverte facilmente un senso di pesantezza agli arti inferiori.

Ecco alcuni consigli su come affrontare questo periodo dell’anno per le donne incinte:

  • Gambe gonfie, senso di irrequietezza, notte disturbata dai crampi e bruciori sono la conseguenza dell’accumulo di liquido tra i capillari, dilatati e resi meno elastici dal caldo. Per aggirare l’ostacolo è consigliabile muoversi, camminare almeno per mezz’ora ogni giorno meglio se nell’acqua. In questo modo si stimola la circolazione e si contrasta la ritenzione idrica tra i vasi sanguigni.
  • Quando il “pancione” comincia a pesare è bene prediligere abiti comodi, in tessuti naturali come il lino e il cotone, che non inibiscono la traspirazione, e dai colori chiari.  Anche le scarpe sono molto importanti: devono abbracciare il piede ma non essere in nessun caso costrittive e pesanti, meglio se a pianta larga e con tacco basso, di circa 3 cm.
  • A tavola, contro il ristagno dei liquidi e il gonfiore, la strategia migliore prevede una drastica riduzione del sale, una dose giornaliera abbondante di acqua, almeno un litro e mezzo, evitando bevande quali tè, caffè e alcolici, che favoriscono la disidratazione. La dieta mediterranea è un ottimo rimedio contro i fastidi estivi. Infatti frutta e verdura di stagione, pasta, cereali e legumi, pesce, olio d’oliva, sono i principali alimenti da assumere in estate e ancor più in gravidanza.
  • Docce e bagni frequenti possono essere utili per rinfrescarsi rapidamente, ma non è il caso di usare il sapone tutte le volte (la pelle potrebbe irritarsi). Per ridurre la sensazione di calore può essere utile ricorrere all’uso di climatizzatori, in quanto sono in grado di abbassare non solo la temperatura ma anche il livello di umidità, che in estate rende il caldo ancor più insopportabile.  E’ opportuno ricordare però, di non esagerare, con le basse temperature: 5-6 gradi in meno rispetto all’esterno sono sufficienti per ottenere una condizione di benessere. Viceversa, una differenza troppo marcata espone a bruschi sbalzi termici che possono provocare raffreddori e mal di gola.
  • Se la gravidanza è fisiologica, non c’è pressione alta, diabete o altri disturbi, la futura mamma può andare dappertutto, pur con le dovute attenzioni e secondo il parere del proprio ginecologo. Un buon consiglio è di tenere sempre in considerazione l’epoca di gestazione: nel primo trimestre non ci sono particolari problemi e, se la gestante se la sente, nulla vieta di trascorrere qualche giorno di relax nel luogo che preferisce.  Il miglior periodo per viaggiare potrebbe essere tra il quinto e il settimo mese poiché nausea e vomito dovrebbero essere scomparsi. Per i vostri spostamenti in linea di massima vanno bene tutti i mezzi (eccetto la moto), meglio evitare lunghi viaggi, prediligendo il mezzo più veloce soprattutto verso il termine della gravidanza.
  • Al mare: proteggetevi con creme con filtri solari elevati (con un fattore di protezione dai 30+ ai 50+) ed evitate di esporvi al sole nelle ore più calde, non è opportuno restare in spiaggia nelle ore centrali della giornata: il caldo provoca una vasodilatazione sanguigna aumentando il rischio di ipotensione.  E’ meglio quindi approfittare delle ore centrali della giornata per riposare, possibilmente in un luogo fresco in modo da recuperare il sonno che spesso si perde di notte a fine gravidanza.
  • Infine, se preferite andare in montagna, è opportuno non superare i 1300-1400 metri di altitudine. Se fate delle passeggiate, queste dovranno essere sempre piacevoli e non faticose, per questo bisogna scegliere zone pianeggianti e non avventurarsi in scarpinate stancanti e pericolose.

6 consigli per utilizzare i farmaci in sicurezza nella stagione calda

Attenzione al calore, alla reazione di alcuni farmaci col sole e meglio preferire compresse o pasticche agli sciroppi. Sono alcuni dei consigli dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), per utilizzare i medicinali in sicurezza nella stagione calda. L’obiettivo è ricordare a tutti i pazienti, in particolare a quelli che si accingono a partire per le ferie, che in estate è necessario dedicare ancora maggiore attenzione alla conservazione, al trasporto e all’utilizzo dei farmaci. Il sole e le alte temperature – ricorda Aifa –mettono a rischio la conservazione dei medicinali. Per non ridurne l’efficacia, la qualità e la sicurezza basta seguire pochi semplici ma utili accorgimenti.

  1. Usare formulazioni SOLIDE invece che liquide, meno suscettibili alle alte temperature.
  2. I farmaci vanno conservati in LUOGO FRESCO E ASCIUTTO, ad una temperatura mai superiore a 25 gradi.
  3. Alcuni farmaci possono indurre REAZIONI CUTANEE con l’esposizione al sole: è utile informarsi con il medico, evitare l’esposizione tra le 11 e le 16 e utilizzare filtri solari.
  4. Ogni farmaco va tenuto nella sua CONFEZIONE ORIGINALE per sapere la data di scadenza e avere a disposizione il foglio illustrativo.
  5.  In auto i farmaci NON VANNO ESPOSTI AL SOLE, è importante usare un contenitore termico e non metterli nel bagagliaio ma nell’abitacolo.
  6.  Se si viaggia in aereo bisogna ricordarsi di mettere i MEDICINALI NEL BAGAGLIO A MANO e portare con se le prescrizioni, in particolare se si tratta di farmaci salvavita.

Oltre a questi consigli pratici è importante leggere sempre con attenzione il foglio illustrativo e consultare il medico o il farmacista in caso di dubbi. La guida è disponibile anche online sul sito istituzionale http://www.aifa.gov.it