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11 alimenti che il tuo gatto non deve mai mangiare

Lo sapevi che esistono dei cibi che i gatti proprio non possono mangiare? Sono undici gli alimenti che i veterinari sconsigliano per il nostro peloso amico. Vediamo quali.

  1. L’avocado – le foglie, il frutto e i semi contengono un principio tossico chiamato persin che crea problemi gastrointestinali e problemi respiratori, in caso di assunzione eccessiva può provocare anche la morte.
  2. Gli alcolici – hanno gli stessi effetti epatici e celebrali che hanno sull’uomo, con la differenza che sono sufficienti quantità molto minori per provocare seri disturbi. Possono provocare intossicazione, coma e nei casi più gravi la morte.
  3. Le caramelle e le gomme – lo xilitolo, contenuto in molti di questi prodotti come dolcificante, è tossico per i gatti. Può causare l’abbassamento livelli di glucosio nel sangue, depressione del sistema nervoso centrale, perdita di coordinazione e spasmi dopo 30 minuti dalla sua ingestione.
  4. Il cioccolato, il cacao, il caffè e il the –  caffeina, teobromina e teofillina, contenuti in questi alimenti, stimolano il sistema nervoso centrale e il cuore, inoltre non vengono ben metabolizzati dall’organismo del gatto. In particolare la teobromina può provocare intossicazione. I disturbi sono convulsioni, vomito, fino all’attacco cardiaco e nei casi peggiori, il decesso.
  5. La cipolla, l’aglio e l’erba cipollina – contengono solfossidi e disolfuri, composti chimici che possono danneggiare i globuli rossi. L’assunzione prolungata nel tempo favorisce l’insorgere dell’anemia.
  6. Il fegato – in grandi quantità può causare tossicità della vitamina A, che colpisce i muscoli e le ossa, e deposito di rame nel fegato. Causa deformazione ossea, osteporosi  e può portare alla morte.
  7. Il latte e suoi derivati – i gatti non sono in grado di digerire il lattosio, lo zucchero contenuto nel latte. Dunque meglio evitare o optare per prodotti specifici per i felini per evitare problemi digestivi, mal di pancia, diarrea.
  8. Gli omogeneizzati per bambini – spesso negli omogeneizzati è presente la polvere di cipolla come aromatizzante, la cui minima quota può già essere responsabile di danni a livello eritrocitario. L’assunzione favorisce l’insorgere dell’anemia.
  9. Le ossa spolpate e/o ricoperte di grasso – le ossa sono troppo dure per i denti di un gatto e sono pericolose per l’apparato digerente. Il grasso può causare problemi digestivi. Inoltre, possono causare lacerazioni interne, ostruzioni, perforazioni e/o infezioni intestinali e soffocamento.
  10. Il pesce crudo – l’assunzione prolungata nel tempo provoca la distruzione della tiamina, una vitamina B essenziale per la salute del gatto. Crea problemi neurologici, convulsioni e coma.
  11. L’uovo crudo – può contenere salmonella, meglio servirlo cotto e poco spesso per evitare l’intossicazione, fino alla pancreatite.

Cani e gatti in primavera, consigli per curarli al meglio

Per cani e gatti la primavera non è tutta rose e fiori, ci sono insidie e problemi . Come prendersene cura?

  • Allergie – cani e gatti potrebbero manifestare forme allergiche. In caso di pelo opaco, lacrimazione dagli occhi, forfora e altro è consigliabile una visita dal veterinario di fiducia.
  • Parassiti – con l’aumento delle temperature si risvegliano pulci, zecche e flebotomi. Oltre ad essere fastidiosi, i parassiti possono provocare infezioni e trasmettere malattie da non sottovalutare. Bisogna usare buoni antiparassitari, optare per quelli al naturale per chi è a contatto con i bambini- Le zanzare sono i parassiti che trasmettono la filaria, mentre i pappataci la leishmaniosi. Per questo è indispensabile usare un antiparassitario che protegga il cane e il gatto da quest’ultimi insolenti parassiti.
  • Accoppiamento   in primavera si risveglia anche l’istinto di coppia. Cagne e gatte potrebbero avere comportamenti insoliti come cercare di scappare di casa, di essere inappetenti o nervose. Sono gli effetti dell’amore! Se non si cerca di allargare la famiglia con la prole del nostro pet dobbiamo prendere in considerazione di sterilizzare i nostri amici.
  • Peluria in primavera i nostri beniamini cambiano il pelo, perdendo il pelo cresciuto in inverno. E’ opportuno spazzolarli anche più volte al giorno, o addirittura di usare spazzole slanatore in modo da togliere anche il sotto pelo morto. Bisogna fare anche un bel bagnetto usando uno shampoo per il pelo specifico dell’animale, in modo che la cute e il pelo ne gioveranno.
  • Alimentazione – Consigliamo di dare un’ alimentazione diversa da quella invernale perché diventano più attivi e quindi il loro fabbisogno energetico cambia. Magari si può optare per un cibo secco meno proteico, poiché innalza anche la temperatura stagionale. Quindi è importante fornire un alimento completo e bilanciato che possa apportare all’animale tutti i nutrienti di cui ha bisogno.

Diabete, come riconoscerlo e prevenirlo nei nostri amici a quattro zampe

Il diabete non risparmia neanche i nostri amici a quattro zampe. La malattia viene diagnosticata in circa un animale domestico su 500, ma spesso i padroni non se ne rendono conto, così come ignorano di essere stati loro a “contagiarli”. Cani e gatti condividono con i padroni spaziabitudini e stili di vita non sempre corretti. Tuttavia, prevenire si può e, se curato, il diabete negli animali comporta una vita quasi normale.

Il cane è colpito quasi esclusivamente dal diabete di tipo 1, quello di tipo genetico, e le femmine affette risultano essere il doppio rispetto ai maschi. Anche alcune razze sono più a rischio: Setter Inglese, Yorkshire Terrier, Samoiedo, Terrier, Schnauzer Nano, Beagle, Barbone, Dobermann Pinscher, Golden retrive e Labrador. Nel gatto, invece si presenta più spesso il diabete di tipo 2 e sono più colpiti i maschi castrati. A differenza del cane, nei gatti il legame tra obesità e comparsa della malattia è stato chiaramente dimostrato. Per questo si tratta quasi di una “malattia trasmissibile” perché involontariamente a trasmettergliela è il padrone con un’alimentazione inadeguata.

I sintomi

Gli animali domestici non sono in grado di comunicare il proprio malessere, ogni padrone dovrebbe stare particolarmente attento ai campanelli d’allarme e ai segnali fisici per andare in tempo dal veterinario. I sintomi più caratteristici sono la sete intensa, l’urinazione abbondante, la perdita di peso, la letargia (l’animale è meno attivo o dorme di più), gli occhi opachi (nel cane), l’assenza di auto-pulizia (nel gatto) oppure il pelo radosecco e opaco.

Prevenzione

Come nell’uomo, oltre all’età e ai fattori genetici, vanno tenuti in considerazione anche fattori di rischio legati allo stile di vita, quali obesità e poco esercizio fisicoEvitare che il proprio animale sia in sovrappeso seguendo una giusta alimentazione, sia per il cane che per il gatto, e assicurarsi che faccia un po’ di attività ogni giorno. Fare attenzione ai primi sintomi è importante per evitare complicanze, come la cataratta nel cane, cioè una progressiva opacizzazione del cristallino che può provocare la cecità, e debolezza degli arti posteriori, dovuta a un danneggiamento dei nervi.

Se però obesità e sedentarietà rimangono due fattori di rischio presenti nella vita del proprio animale domestico, allora il proprietario dovrebbe sottoporre l’animale a controlli periodici. La valutazione iniziale consigliata dai veterinari può essere semplicemente l’analisi delle urine per ricercare la presenza di zucchero. Individuando la patologia precocemente e intervenendo con una tempestiva terapia insulinica, si può garantire al nostro animale un’elevata qualità di vita.