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Occhi in salute: consigli e regole da non perdere di vista

La prevenzione è fondamentale anche per le malattie degli occhi. Diagnosi precoce, controlli adeguati e buone abitudini possono incidere sulla vista attuale o futura. Troppe volte si prendono sotto gamba i disturbi della vista, per cui ecco alcuni consigli per la salute della vista.

– VISITE OCULISTICHE –
E’ importante sottoporsi a regolari  controlli della vista, almeno ogni due anni, anche se si vede bene e non si hanno malattie degli occhi. I controlli dovrebbero essere annuali per i bambini fino all’età dello sviluppo. Dopo la diagnosi di una patologia oculare o dopo un intervento, è importante attenersi scrupolosamente ai controlli raccomandati dal medico. Tenere sotto controllo pressione arteriosa e livelli di glicemia può evitare complicazioni oculari a distanza di molti anni. In caso di irritazione, non strofinare gli occhi, ma rivolgersi al medico per capire la causa del disturbo.

– OCCHIALI E LENTI –
Acquistare gli’occhiali e il tipo di lenti a contatto prescritte dall’oculista e consigliate dall’ottico. Non è solo questione di diottrie: ogni lente ha anche diverse altre caratteristiche di cui solo il medico può tener conto perché si adatta all’occhio del paziente.
Non tenere le lenti a contatto più a lungo di quanto indicato. Le lenti monouso devono essere cambiate ogni giorno e non vanno indossate per un numero di ore superiore a quello indicato dall’oculista. Anche quelle per uso prolungato vanno sostituite con la frequenza prevista.
Proteggersi sempre dai raggi UV con occhiali da sole di qualità certificata (o con gli appositi occhialini utilizzando lampade o lettini solari). L’eccessiva e prolungata esposizione ai raggi ultravioletti infatti favorisce l’insorgenza di cataratta e degenerazione maculare.

– TRUCCO –
Evitare di usare la matita all’interno della palpebra inferiore. La regola generale è che con il trucco non andrebbe mai superato il margine di inserzione delle cigliaStruccarsi a fondo senza lasciare residui sugli occhi. Scegliere sempre prodotti di qualità (e anallergici in caso di allergie).

– ALIMENTAZIONE –
Evitare diete sbilanciate ed eccessivamente drastiche, che possano indurre carenze pericolose anche per la vista. Assumere un apporto sufficiente di proteine, fondamentali per i processi riparativi anche all’interno degli occhi. Mangiare molta frutta e verdura, ricca di sostanze antiossidanti, per ritardare i processi alla base della cataratta e della degenerazione maculare senile.

– TECNOLOGIA –
L
imitare le ore trascorse davanti a uno schermo. Chi già lavora tutto il giorno al computer dovrebbe dedicarsi ad altre attività nel tempo libero. Disporre sempre il computer in modo che la luce non si rifletta sullo schermo. Distogliere di tanto in tanto lo sguardo dal computer e guardare fuori dalla finestra, permette all’occhio di cambiare prospettiva. Illuminare bene l’ambiente dove si legge o si lavora. Non tenere troppo bassa l’illuminazione dello smartphone per risparmiare la batteria, perché ciò comporta un affaticamento visivo. Mantenere un’adeguata distanza dal televisore, che è maggiore quanto più grande è lo schermo.

– SPORT –
La
 regolare attività fisica,  protegge l’organismo da aterosclerosi, diabete e ipertensione, tiene alla larga anche le complicazioni oculari di queste condizioni. Nei bambini le attività all’aria aperta, con la vista che spazia su lunghe distanze, ha un effetto protettivo sull’insorgenza o l’evoluzione della miopia. In piscina non indossare mai le lenti a contatto, ma proteggere gli occhi dal cloro con gli appositi occhialini.

– FUMO, ALCOL E SONNO – 
Non fumare è importante per la salute di tutto l’organismo, occhi compresi. Questa abitudine infatti aumenta notevolmente il rischio di cataratta e di degenerazione maculare senile. Evitare l’abuso di alcol protegge anche gli occhi, perché un apporto eccessivo sembra favorire un’insorgenza precoce di degenerazione maculare senile. Dormire quanto è necessario, in relazione alla propria età e alle proprie caratteristiche individuali ci si deve concedere il riposo che occorre per star bene durante il giorno.

– TRAUMI –
Proteggere gli occhi, anche con semplici occhiali da sole, durante attività in cui possono essere colpiti, ad esempio mentre si fa giardinaggio o si va in bicicletta. Rispettare le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro, quando sono previste protezioni da fattori fisici o sostanze chimiche. Non avvicinare gli occhi a cavità di cui non si conosce il contenuto e che quindi potrebbero nascondere pericoli.

– AUTOMOBILE –
Non trascurare di indossare occhiali o lenti a contatto prescritti per la guidaPreferire sempre lenti infrangibili e montature solide perché l’apertura dell’airbag potrebbe trasformare gli occhiali in oggetti molto pericolosi. Stare molto attenti a elastici e ganci per fissare i bagagli sul portapacchi, che provocano frequenti e gravi lesioni agli occhi.

– COLLIRI E LACRIME ARTIFICIALI –
I colliri, così come le lacrime artificiali, non vanno usati di propria iniziativa ma sempre sotto controllo e prescrizione dello specialista. Non usare colliri scaduti. In ogni caso, dopo 20 giorni dall’apertura del flacone, è bene gettarli perché si ossidano e perdono la sterilità necessaria. Gli occhi arrossati non sono necessariamente sempre segno di irritazione o allergia. Se lì arrossamento persiste, rivolgersi a un oculista piuttosto che assumere regolarmente un collirio di propria iniziativa, che invece di risolvere può peggiorare il problema.

 

Occhi in salute fonte: https://bit.ly/2O3LmWk

 

5 odori del corpo che segnalano problemi di salute

Vi sono casi in cui chi ci sta vicino può decisamente non sopravvivere all’odore che emaniamo. Spesso una bella doccia, un po’ di deodorante e un dentifricio alla menta potrebbero risolvere la situazione. Ma non è sempre così. Questo perché l’odore che emana il corpo può avere a che fare con la salute. Alcune malattie infatti producono un odore unico e caratteristico. Eccone cinque che potrebbero segnalare un problema più serio di una doccia saltata.

Il «profumo» del diabete
L’odore di acetone
, quello classico del solvente per smalto che in bocca può risultare quasi fruttato, è tipico dei pazienti con diabete di tipo 1 ed è il risultato della cosiddetta chetoacidosi: in sostanza l’organismo del diabetico, che non ha insulina, non riesce a usare il glucosio come fonte di energia e, per ottenerla, utilizza gli acidi grassi come «benzina». Un segno tipico, ma non è l’unico né il primo: il diabete di tipo 1 si manifesta con altri sintomi molto più eclatanti, dall’abbondanza di urina alla sete eccessiva, fino all’astenia e alla notevole perdita di peso non spiegata da altre cause.

Piedi che puzzano: il piede dell’atleta
Un odore molto sgradevole ai piedi, cattivo e persistente potrebbe indicare il piede d’atleta. Ma devono essere presenti anche altri sintomi. La pelle tra le dita dei piedi deve essere arrossata, secca, screpolata, addirittura possono presentarsi piccole ferite. Il piede d’atleta nasce da un mix di infezione fungina iniziale e infezione batterica che si va a sovrapporre alla prima. In pratica i funghi danneggiano la cute rendendola più molle e fragile e questo apre la porta al successivo attacco dei batteri. Per di più se ci si gratta per il fastidio causato dalla patologia e poi si toccano altre aree del corpo l’infezione può estendersi.

Feci maleodoranti: intolleranza al lattosio
Le feci e i gas intestinali maleodoranti possono essere un segnale di intolleranza al lattosio (zucchero contenuto nel latte e nei latticini), causata da una carenza dell’enzima lattasi nell’intestino tenue. Il lattosio non digerito viene spedito nel colon (invece che entrare in circolo attraverso il sangue), dove avviene la fermentazione che causa il cattivo odore. Spesso il paziente intollerante soffre anche di mal di pancia e diarrea.  Al paziente viene spesso consigliata una dieta senza latte e derivati. Un errore, perché in questo modo la persona si priva di nutrienti fondamentali: in molti casi è sufficiente ridurre la quantità di latticini. La dieta restrittiva va prescritta solo in caso di intolleranza conclamata.

Urine dall’odore sgradevole: infezione delle vie urinarie
Di norma la pipì dovrebbe essere limpida, di colore giallo paglierino e inodore. Può succedere però che abbia un odore molto sgradevole. Il sintomo può dipendere da molti fattori, tra cui l’alimentazione (asparagi, cavolfiori, aglio generano un odore forte e sgradevole) oppure l’utilizzo di alcuni antibiotici. Le urine maleodoranti però possono essere facilmente anche sintomo di infezioni urinarie: quando i batteri entrano nel tratto urinario e nell’uretra (il piccolo canale che consente all’urina di fuoriuscire), e poi si moltiplicano nella vescica causano l’infezione. Se l’odore sgradevole si manifesta saltuariamente e scompare nell’arco di 48 ore non c’è da preoccuparsi. Se invece persiste per tre o quattro giorni è opportuno rivolgersi al medico di famiglia, che prescriverà l’esame completo delle urine e l’urinocoltura.

Alitosi: può essere segnale di apnee notturne
Si parla di alitosi quando l’odore che esce dalla bocca diventa spiacevole. La maggior parte dei casi di alitosi è a partenza orale, ed è dovuta alla iper proliferazione della flora batterica o biofilm orale che a sua volta metabolizza le proteine presenti nel cavo orale in aminoacidi che a loro volta producono gas maleodoranti contenenti derivati dallo zolfo. Questo fenomeno si può verificare sia per una cattiva igiene orale, sia per secchezza del cavo orale come per esempio si può verificare in forti russatori , magari affetti anche da apnee notturne, dove la secchezza delle fauci con mancanza di saliva incoraggia una maggiore crescita batterica.

Detto questo bisogna dire che spesso l’origine dell’alitosi è la lingua, ove tra le papille possono crescere i batteri che danno luogo al cattivo odore, anche se una lingua patinata non è sinonimo di alitosi mentre è vero che i pazienti affetti da paraodontopatia hanno 6 volte più frequentemente lingua patinata e alitosi. Anche le gengive sono causa di alitosi specialmente quando presentano tasche retrattive o presenza di tartaro che incoraggiano una crescita anomala di batteri; cause meno frequenti sono rappresentate da patologia rinosinusale, patologia delle tonsille, reflusso esofageo, patologie sistemiche affliggenti fegato, polmoni, reni, neoplasie, diabete.

(Fonte: https://bit.ly/2HCfc0I)