Menu da cane: consigli di alimentazione per gli amici a quattro zampe

Ormai è stato dimostrato da numerose ricerche che, quando abbiamo un cucciolo, pratichiamo più esercizio fisico, siamo più felici, la salute del nostro cuore migliora e ci sentiamo meno soli. Ma come ricambiarli? Oltre al grande affetto da dimostrare loro ogni giorno, vi consigliamo di fare attenzione alla loro alimentazione che può essere soddisfatta in due modi diversi:

  • con dieta industriale (croccantini o umido)
  • con alimenti freschi, crudi e/o cotti, attraverso una dieta casalinga.

A differenza di quella commerciale che è equilibrata e bilanciata dal punto di vista nutrizionale, la dieta casalinga per il cane non lo è solo se fatta con il “fai da te”. E’ importante affidarsi ad un nutrizionista per evitare errori, squilibri sia in difetto che in eccesso. Gravi carenze nutrizionali di elementi quali Zinco, Colina, Rame, Vitamina E e D, EPA e DHA sono le più comuni di una dieta non appropriata. Alcune di queste, in particolare colina, zinco e vitamina E, sono potenzialmente portatrici di disfunzioni immunitarie, accumulo di grasso epatico e alterazioni muscolo-scheletriche. Anche il sovrappeso è una insidia possibile se l’alimentazione non è correttamente strutturata.

Allo stesso modo, una alimentazione basata su cibo commerciale di scarsa qualità può portare a malattie di diversa gravità per il cane, tra cui dermatiti e prurito, obesità o gonfiore, disturbi gastrici e gastro intestinali, problemi renali, patologie epatiche. Alcuni mangimi utilizzano fibre la cui funzione specifica è quella di compattare le feci convincendoci della bontà del prodotto e ne aumentano notevolmente le dimensioni. Queste fibre non vengono utilizzate dall’organismo ed escono tutte sotto forma di “scorie”. La fonte proteica primaria di un mangime commerciale per i cani dovrebbe sempre essere, come primo ingrediente, la carne o il pesce (mai derivati), essiccati o in farine in modo che la percentuale indicata sia esattamente quella presente nella crocca. Se la fonte è fresca, si deve ridurre la percentuale, in quanto più ingombrante. Il nostro consiglio è quello di leggere le etichette degli ingredienti dei cibi commerciali, al fine di capire davvero se il prodotto è di alta qualità o meno, e di affidarsi a nutrizionista serio, se si decide di dare solo alimenti freschi al proprio cane.

Quali sono i vantaggi della dieta casalinga per i nostri cani?

La dieta casalinga per il cane se ben formulata ha numerosi vantaggi per il peloso:

  • maggior digeribilità dell’alimento
  • è totalmente personalizzata sulle esigenze nutrizionali del soggetto
  • produce una minor quantità di feci e flatulenza
  • minor incidenza di fenomeni allergici
  • minor produzione di tartaro dentario
  • la consapevolezza di sapere esattamente cosa sta mangiando il nostro cane, considerando che la fonte delle materie prime sarà la stessa della nostra alimentazione, la carne del macellaio
  • non somministrare cibi preconfezionati ed industriali è un buon punto di partenza per alimentarsi in modo più sano.

Cosa si può dare da mangiare nella dieta casalinga al cane?

Fonte di proteine e grassi:

  • Carne, bianca o rossa, i cani e gatti sono carnivori, frattaglie comprese
  • cartilagini, ottima fonte di integrazione per le ossa e cartilagini stesse
  • pesce (merluzzo ad esempio)
  • latticini: quali ricotta, yogurt (senza zucchero, bianco), fior di latte, formaggi NON stagionati.

Un errore è quello di pensare che le carni debbano essere somministrate magre, questo non è assolutamente vero, anzi, il grasso è elemento essenziale per il corretto metabolismo.

Fonte di carboidrati complessi:

Riso bollito (mai soffiato) o patate ( cotti come per noi), ma sempre in scarsa quantità ed alternando. No al pane o pasta, nemmeno quella per cani! Questi invece sono da evitare nei gatti che sono carnivori stretti.
Inoltre non è mai indicato dare gli avanzi della tavola, considerando che molti alimenti sani e naturali per noi, possono essere dannosi per loro.

Fonte di carboidrati semplici:

Frutta: benissimo le mele e le banane
Verdura: la zucca (cotta e passata, ottimo rimedio per la diarrea), i finocchi (crudi), le carote (snack fantastici), zucchine ed altre.
Il tutto è poi da integrare con oli come fonte di Omega 3 e 6.

Non si dovranno mettere tutti i componenti tutti i giorni, ma basterà variare negli ingredienti, esattamente come noi variamo la nostra dieta.

La dieta casalinga è indicata per tutti i cani in salute, e fin dai primissimi mesi di età.

Come avviene il cambio da alimentazione commerciale a dieta casalinga?

Il passaggio da dieta commerciale a dieta casalinga per il cane potrebbe essere del tutto indolore, in soggetti sani e senza alcun sintomo. Altri che invece hanno accumulato una grande quantità di tossine potrebbero espellerle tutte insieme ed aggravare (per pochi giorni) eventuali segni precedentemente presenti, o nuovi: prurito, diarrea, scolo oculare, urine e feci maleodoranti (più del solito almeno), finanche vomito. Se il soggetto è totalmente sano, non dovrebbero presentarsi. Se accade, significa che l’accumulo di sostanze tossiche era davvero importante e quindi questo fenomeno è un buon segno, sta a significare che il peloso si sta disintossicando nel modo corretto e tornerà normale nel giro di poco.

La tosse nel bambino: consigli, rimedi e quando preoccuparsi

La tosse è un meccanismo fisiologico che consente l’espulsione di materiale irritante dalle vie aeree come microbi, inquinanti ambientali (il fumo in casa, lo smog fuori casa) o la presenza di un corpo estraneo. Quando arriva in gola o nelle prime vie aeree, rappresenta il primo meccanismo di difesa. La tosse è molto frequente nei primi anni di vita del bambino specie se va al nido o alla scuola materna, vero ‘ricettacolo’ di virus e germi, che colpiscono proprio i più piccoli, che hanno un sistema immunitario ancora immaturo. Si calcola che in media i bambini contraggono 6-8 infezioni virali a carico delle vie respiratorie superiori ogni anno, che sono accompagnate generalmente a tosse.

La tosse più frequente nei bambini è quella acuta. Dura 4-5 giorni e segue un raffreddore. Deriva di solito da un’infezione respiratoria di tipo virale e si manifesta nelle prime ore della nanna e al mattino, causando notti insonni. Per superare il problema però ci sono diversi rimedi naturali:

  • Pulizia del naso – Bisogna effettuare più volte durante il giorno la pulizia delle cavità nasali con la soluzione fisiologica: in farmacia si trovano spray o fialette da inalare direttamente nelle narici del bambino.
  • Nanna con la testa sollevata – Far dormire il bambino con la testa un po’ più sollevata rispetto al solito inserendo sotto al materasso un cuscino aggiuntivo.
  • Aerosol con soluzione fisiologica – Umidificare le vie aeree facendo al piccolo degli aerosol con la soluzione fisiologica (senza l’aggiunta di altri medicinali!). Il vapore inalato aiuta a sciogliere il muco.
  • Umidificare la stanza – Umidificare gli ambienti, con l’aiuto di un umidificatore senza aggiungere sostanze balsamiche, che potrebbero irritare.
  • Far bere al bambino più del solito – dare da bere in abbondanza, perché i liquidi fluidificano il muco;
  • Latte caldo con miele – Somministrare latte caldo, magari addolcito con miele (il miele è vietato fino all’anno), che aumenta la fluidità del muco e allevia il fastidio avvertito dalla gola irritata. Moderare sempre le dosi e non somministrare mai sotto l’anno di età, dove gli effetti collaterali sono stati più importanti.
  • Divieto di fumo – Non fare soggiornare il bambino in luoghi in cui si fuma. Attenzione anche al fumo di terza mano: quello che si attacca ai vestiti e ai capelli.
  • Areare la stanza e temperatura non oltre i 20°c.

Ai medicinali si può ricorrere solo se la tosse rimane molto intensa nonostante si siano adottati i rimedi suggeriti e solo dopo aver consultato il pediatra. Specialmente in età pediatrica, infatti, i farmaci non devono essere mai somministrati di propria iniziativa, neanche quando si tratta di farmaci da banco, acquistabili senza bisogno di ricetta medica!

Il pediatra deve essere consultato subito se:

  • La tosse si accompagna a una frequenza respiratoria elevata oppure ad affanno respiratorio, che potrebbero far sospettare una bronchite asmatica.
  • La tosse è accompagnata da febbre elevata da 2-3 giorni oppure la febbre si è ripresentata dopo 2-3 giorni di remissione, cosa che deve indurre a sospettare una infezione più seria.
  • La tosse dura da più di tre settimane.
  • Non sono chiari i motivi della sua insorgenza o si sospetta che il bambino possa avere inalato un corpo estraneo.