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Perché non devi usare i farmaci dopo la data di scadenza?

Cosa è la data di scadenza di un farmaco?

La data di scadenza di un farmaco indica il termine entro il quale è garantita la stabilità, la sicurezza e l’efficacia del medicinale. La maggior parte dei farmaci ha un periodo di validità compreso tra i 2 e i 5 anni. Tale data però, si riferisce a confezioni integre e correttamente conservate. Inoltre, alcuni medicinali quali collirisciroppi o gocce oftalmiche, devono essere consumati nell’arco di pochi giorni o settimane dopo l’apertura della confezione1.

Chi stabilisce la data di scadenza di un farmaco?

L’azienda farmaceutica che produce il farmaco conduce degli studi di stabilità seguendo le linee guida internazionali ICH utilizzate in EuropaStati Uniti Giappone. I dati raccolti sono successivamente analizzati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e dall’ Agenzia Italiana Del Farmaco (AIFA) prima di procedere con l’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC).

Cosa succede dopo la data di scadenza di un medicinale?

Il farmaco scaduto non diventa inefficace il giorno dopo la scadenza 2. Tuttavia, con il passare del tempo il principio attivo o gli eccipienti contenuti nel medicinale potrebbero degradarsi, determinando una riduzione dell’efficacia del farmaco. In altri casi, le molecole del farmaco potrebbero subire delle modificazioni chimiche portando alla formazione di impurezze potenzialmente dannose o tossiche per il nostro organismo1.

Quali effetti avversi potrei avere se assumo un farmaco scaduto?

Un farmaco scaduto potrebbe avere una minore efficacia, e quindi, potremmo non avere alcun effetto terapeutico. Inoltre, la degradazione del principio attivo potrebbe portare a reazioni allergiche, in alcuni casi potenzialmente letali come lo shock anafilattico, più probabili in  neonati e bambini che hanno un sistema immunitario immaturo. Ad esempio, l’assunzione di antibiotici scaduti appartenenti alla classe delle tetracicline può scatenare gravi danni renali, noti come Sindrome di pseudo-Fanconi.

Quali farmaci scaduti non devo assolutamente assumere?

Alcuni farmaci possono risultare particolarmente dannosi se assunti dopo la data di scadenza. Tra questi ci sono i cosiddetti “farmaci salvavita”, definiti dall’AIFA come medicinali indispensabili per la sopravvivenza del paziente quali l’insulina, i farmaci antitumorali, oppure farmaci d’emergenza quali antidoti a determinati veleni o sostanze tossiche. Stessa accortezza e prudenza va riservata per i medicinali scaduti a basso indice terapeutico, come gli antiepilettici o i contraccettivi ormonali, la cui diminuzione di efficacia potrebbe comportare rischi per la salute.

Quali formulazioni farmaceutiche sono più a rischio?

La durata e la stabilità di un farmaco dipendono molto anche dalla sua formulazione. Le formulazioni liquide (collirisciroppifarmaci iniettabili) sono più sensibili alle alte temperature e dunque meno stabili rispetto alle formulazioni solide (compressecapsule)2. Superata la data di scadenza, il farmaco in formulazione liquida potrebbe presentare anomalie visibili ad occhio nudo (presenza di sedimenti, consistenza diversa, odore diverso) che rappresentano un indice di degradazione. Tuttavia, non sempre eventuali cambiamenti sono osservabili a occhio nudo, pertanto è opportuno non utilizzare tali farmaci dopo la data di scadenza.

Come posso conservare correttamente un farmaco?

Le opportune modalità di conservazione dei farmaci sono generalmente indicate nel foglietto Illustrativo del medicinale. Tuttavia, se non specificato, la regola generale prevede che i medicinali siano conservati in un luogo fresco e asciutto a una temperatura inferiore ai 25°, lontano da fonti di calore (termosifoni, stufe), dall’esposizione diretta ai raggi solari e dall’umidità. Inoltre, è fortemente raccomandato di conservare sempre i medicinali nelle confezioni originali con il loro foglietto illustrativo e di segnare la data di apertura nel caso di medicinali multi-dose (ad es. i colliri).

Come smaltire i farmaci scaduti?

I farmaci scaduti rientrano nella categoria dei rifiuti urbani pericolosi. Per questo motivo non devono essere dispersi nell’ambiente in quanto fonte di inquinamento né tantomeno bruciati poiché la loro combustione potrebbe portare al rilascio di sostanze nocive. Mentre la scatola esterna di cartone e il foglietto illustrativo vanno smaltiti nella carta, i farmaci da smaltire vanno riposti in appositi contenitori presenti all’interno o all’esterno delle farmacie dedicati allo smaltimento di questi prodotti.

Fonte: Società Italiana Farmacologia