Dermatite da sudore o sudamina: i sintomi e i rimedi più efficaci

La dermatite da sudore o sudamina è scatenata dall’azione irritante del liquido prodotto dalle ghiandole sudoripare. Si manifesta con un’eruzione cutanea pruriginosa soprattutto in estate, periodo in cui si suda maggiormente.

Le dermatiti da sudore possono essere:

  • localizzate nelle zone dove si suda molto, come le ascelle e l’inguine, dovute essenzialmente ad un’aumentata proliferazione di batteri e funghi che normalmente vivono sulla nostra cute. Questi microrganismi, soprattutto nelle pieghe della pelle, possono provocare chiazze rosse asintomatiche che poi possono diventare anche pruriginose e maleodoranti.
  • generalizzata, che colpisce soprattutto la zona del tronco, sia anteriore che posteriore. In questi casi i dotti delle ghiandole sudoripare e i follicoli da cui esce il sudore si infiammano per il super lavoro, scatenando una reazione della pelle (definita “sudamina”) caratterizzata da pustolette arrossate con la capocchia giallognola, simili ai brufoli dell’acne.

I soggetti più a rischio sono soprattutto gli sportivi che sudano molto durante l’esercizio fisico e indossano tessuti tecnici non perfettamente traspiranti. Ma anche i bambini piccoli, che portano il pannolino, e gli anziani costretti a letto o su una sedia. Muovendosi poco e indossando vestiti un po’ occlusivi, sudano di più, specialmente nella zona dell’inguine, e la situazione può ulteriormente complicarsi con la contaminazione batterica in caso di scarsa igiene personale, ad esempio se i pannoloni per l’incontinenza non vengono cambiati tempestivamente.

La dermatite da sudore ha sintomi molto precisi e dunque è facile riconoscerla in tempo per intervenire. I più evidenti sono:

  • Prurito intenso
  • Macchie tendenti al rosso sulla pelle
  • Formicolio della pelle
  • Sensazione di bruciore

I sintomi della dermatite da sudore si risolvono spontaneamente, senza il ricorso a trattamenti specifici. Si possono, però, adottare alcuni semplici accorgimenti per prevenire questo disturbo e non aggravarlo laddove sia già presente.

  • Indossare vestiti leggeri e traspiranti, come quelli di cotone, soprattutto durante l’esercizio fisico
  • Tenere la pelle fresca e ben pulita, usando detergenti non irritanti ma con una componente antisettica per disinfettare le zone interessate
  • Evitare di applicare il talco, che favorisce l’ostruzione dei pori e non fa respirare la pelle
  • Non bucare le vescicole né maneggiare le crosticine: si rischia di aggravare l’infiammazione.
  • Applicare pomate con ingredienti naturali dalle spiccate proprietà lenitive ed emollienti, come la calendula, la camomilla, l’aloe vera, la lavanda.

Questi accorgimenti in genere sono sufficienti per combattere la sudamina, mentre le dermatiti localizzate sono in genere più persistenti. Per risolvere la situazione bisogna rivolgersi al medico o al farmacista in modo da scegliere la terapia più adeguata, come una pomata con azione antibiotica e antimicotica.

Abbronzatura: di che fototipo sei?

Il fototipo è uno degli aspetti più importanti da conoscere prima di esporsi al sole. Si tratta della classificazione utilizzata in dermatologia, determinata sulla qualità e sulla quantità di melanina presente nella pelle. In sostanza indica le reazioni della pelle all’esposizione alla luce solare e il tipo di abbronzatura che è possibile ottenere.

Conoscere il proprio fototipo è il punto di partenza fondamentale per preservare la salute della propria pelle e comportarsi correttamente durante l’esposizione alla radiazione ultravioletta della luce solare. La pelle, infatti, cambia da persona a persona. Ci sono grandi differenze, determinate in massima parte da caratteristiche genetiche. In parole povere si va dalla pelle chiarissima a quella nera.

  • Fototipo 1

Appartiene al primo fototipo chi ha la pelle molto chiara, capelli biondi o rossi, occhi chiari e lentiggini ed efelidi. Sono generalmente caratteristiche delle popolazioni nordiche. Sono persone che facilmente si scottano. Non si abbronzano nemmeno dopo diverse esposizioni al sole, a causa della loro scarsa produzione di melanina. Al limite diventano rossicci, per poi tornare bianchi. Queste persone dovrebbero evitare l’esposizione a tutti i raggi UV, o comunque devono avere grandissima attenzione.

  • Fototipo 2

Il fototipo 2 ha la pelle chiara ed è soggetta a scottature solari. I capelli sono biondi o castano chiari, spesso hanno lentiggini. Si abbronzano lievemente dopo alcune esposizioni. Bisogna fare grande attenzione, perché le scottature solari sono molto probabili.

  • Fototipo 3

Il 3 è quello più comune in Italia. I capelli sono biondo scuro o castani, mentre gli occhi verde scuro o castani. Si abbronzano visibilmente dopo qualche esposizione. Bisogna comunque fare grande attenzione e non sottovalutare i rischi.

  • Fototipo 4

Il 4 ha un colorito olivastro, capelli e occhi scuri. Sono poco soggetti a scottature, grazie alla buona presenza di melanina nella pelle. Si abbronzano facilmente ed intensamente, inoltre mantengono il colore a lungo.

  • Fototipo 5

È del 5 chi ha pelle, capelli e occhi scuri. Dato che la loro pelle è protetta naturalmente dall’esposizione al sole e ha già un colorito simile all’abbronzatura, queste persone non si scottano quasi mai.

  • Fototipo 6

Appartiene al 6 chi ha la pelle nera. Sono sempre abbronzati e abbondantemente protetti dalle radiazioni del sole.

 

Fonte: https://rb.gy/revrx

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