Il Saturimetro (polsossimetro), a cosa serve e come si usa
In questo periodo storico di emergenza sanitaria per il Coronavirus, si sente molto parlare del saturimetro. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Il saturimetro serve a misurare l’ossigenazione nel sangue e la frequenza cardiaca. E’ utile, quindi, per sapere se i polmoni riescono ad assumerne in quantità sufficiente dall’aria che respiri. Viene normalmente usato nei pazienti con asma, bronchite cronica, BPCO, polmoniti ecc…
I valori normali di ossigenazione (riportati come SpO2) vanno dal 97% in su, ma non sono preoccupanti valori fino a 94%, soprattutto in pazienti con note patologie polmonari. Quindi:
- sopra il 96% i valori sono normali
- tra il 95% e il 93% indicano una lieve ipossia
- tra il 92% e il 90% indicano ossigenazione insufficiente ed è consigliato sottoporsi a emogasanalisi( EGA), tuttavia possono risultare normali in persone affette da BPCO (broncopneumopatie croniche ostruttive)
- al di sotto del 90% indicano una grave ipossia ed è fondamentale sottoporsi ad emogasanalisi
- il valore 100% misurato senza somministrazione artificiale di ossigeno può essere sintomo di iperventilazione a causa, ad esempio, di un attacco di panico.
Oltre ai valori di ossigenazione, la maggior parte dei saturimetri riporta anche la frequenza dei battiti del cuore o frequenza cardiaca: quando lo leggiamo è importante non confondere i due dati!
Per un utilizzo efficiente del saturimetro è necessario che le dita siano calde: quini sfrega bene il dito prima di misurarlo e prova su dita diverse per scegliere quella che consente di misurare meglio.
Il valore da considerare è quello più alto, quelli più bassi non si considerano, ed è meglio ripetere la misurazione su più dita.
Ci sono poi alcune condizioni che possono ostacolare la corretta misurazione, tra cui:
- unghie troppo lunghe: vanno tagliate, altrimenti il polpastrello non cade nel raggio d’azione del raggio laser che serve a misurare la saturazione dell’ossigeno;
- smalto: gli smalti moderni non causano valori più bassi generalmente, ma è meglio toglierli;
- “unghie gel” (quelle che vengono incollate su quella normali): potrebbero generare falsi risultati;
- ipotensione quindi pressione sistolica (pressione alta) al di sotto dei 60 mmHg;
- la temperatura corporea sotto i 35°, vasocostrizione dei distretti periferici possono dare dati falsati
- i movimenti di chi sta usando il saturimetro possono creare mancate letture.
In questo periodo può essere utile averne uno in casa per monitorare l’ossigenazione di pazienti con febbre, tosse e mancanza di respiro (dispnea): è possibile acquistarne uno in farmacia.
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