Pidocchi, un problema che si può prevenire e risolvere

È un problema che si ripresenta, tipicamente, in autunno: le infestazioni da pidocchi, o pediculosi, hanno in questo periodo un picco di diffusione tra i bambini dai 3 agli 11 anni, e poi da questi ai loro familiari. In estate, infatti, nei luoghi di villeggiatura, nonostante i bagni frequenti e la vita all’aria aperta, è facile che i piccoli vengano a contatto con questi parassiti, come con altri; con la ripresa della scuola, poi, la trasmissione ai compagni diventa molto facile, tanto che, anche se in epoca di COVID il distanziamento può limitare questa possibilità, è bene adottare gli accorgimenti indicati dall’Istituto Superiore di Sanità.

I pidocchi sono piccoli insetti che si nutrono di sangue, e come tali sono costretti a insediarsi su un altro essere vivente per sopravvivere e riprodursi. Quelli che infestano l’uomo appartengono a tre specie, che colpiscono zone diverse del corpo:

  • pidocchi del capo;
  • pidocchi del corpo o delle vesti;
  • pidocchi del pube.

Sono lunghi circa 2-4 millimetri e non hanno ali (di conseguenza non volano) e hanno sei robuste zampe provviste di uncini con cui si attaccano tenacemente ai capelli o ai peli che ricoprono il corpo, come pure alle fibre dei tessuti (lo fanno i pidocchi del corpo e delle vesti) contaminando abiti, biancheria, effetti personali.

I più diffusi sono i pidocchi dei capelli: di colore grigiastro, sono quasi invisibili a occhio nudo; hanno il corpo allungato, la testa appuntita e si concentrano soprattutto sul cuoio. capelluto nella parte posteriore della testa (la nuca) e dietro le orecchie. I pidocchi sono molto prolifici: nel corso della loro vita possono deporre fino a 300 uova, chiamate lendini. Queste, di color madreperla, potrebbero essere confuse con scaglie di forfora; se, però, si prova a rimuoverle, ci si accorge che sono tenacemente attaccate ai capelli o ai peli. Dal momento in cui vengono deposte, impiegano circa una settimana per schiudersi, dando vita a una prole vorace che diventerà adulta dopo 2 settimane.

I pidocchi si nutrono di sangue, che succhiano dopo aver punto la pelle. Inoltre, iniettano una sostanza irritante e rilasciano anche i loro escrementi, provocando così uno stato di irritazione della pelle che può portare alla formazione di papule, piccoli rigonfiamenti arrossati che producono un forte prurito. L’atto del grattarsi può peggiorare la situazione, causando piccole lesioni che possono anche infettarsi.

L’infestazione avviene attraverso:

  • contatto stretto con una persona che ne è colpita;
  • contatto con indumenti o biancheria da letto infestati;
  • uso promiscuo di effetti personali quali pettini, spazzole per capelli, asciugamani.

Del tutto infondato che le persone attaccate dai pidocchi siano quelle che si lavano poco: questi insetti possono colpire chiunque, indipendentemente dal grado di igiene personale. I pidocchi che infestano gli animali domestici non possono trasmettersi all’uomo e viceversa.se si sospetta di essere infestati, l’unico modo per accertarlo è trovare i pidocchi vivi o le loro uova controllando bene, per quanto riguarda i pidocchi del capo, il cuoio capelluto vicino alla nuca e dietro le orecchie, con l’aiuto di una lente e uno speciale pettine a denti fini disponibile in farmacia. se si accertala presenza dei parassiti, si può procedere con i suggerimenti dello stesso Istituto Superiore di Sanità.

Come evitare di infestarsi 

  • Non    condividere con    altri    pettini, spazzole, cappelli, sciarpe, vestiti.
  • Curare l’igiene personale, compreso il  regolare cambio degli indumenti, soprattutto quando si  vive    nelle condizioni ideali per    la trasmissione dei   pidocchi: comunità in  genere sovraffollate, promiscuità, stretto contatto con    gli   altri.
  • Controllare spesso i  bambini: i  pidocchi, soprattutto quelli del   capo, si diffondono facilmente nelle comunità infantili.
  • Fare     attenzione alle    trasmissioni accidentali di  pidocchi che    possono avvenire in  molti altri    modi, per    esempio in  locali pubblici o  mezzi di trasporto particolarmente affollati, ma   anche in  maniera indiretta attraverso cuscini, imbottiture di  sedie e  poltrone, materassi, coperte, asciugamani, tavolette del   water nei   bagni pubblici. In  ogni    modo questi casi    ricoprono una    scarsa importanza, anche perché i  pidocchi vivono poco al  di  fuori del   loro    habitat: il  meccanismo di  trasmissione principale rimane il  contatto diretto.
  • In commercio esistono prodotti che vengono definiti preventivi nei confronti della pediculosi: in realtà non esistono repellenti in grado di impedire al pidocchio di infestare una persona.

COME ELIMINARE I PIDOCCHI?

Cose da fare

  1. Nel    caso     in  cui   ci  si  accorga che    un bambino, o  un   altro componente della famiglia, sia   infestato dai   pidocchi, occorre controllare che    non    siano stati    contagiati anche altri    membri del   nucleo familiare. In caso     affermativo, sarà    necessario che    tutti incomincino lo  stesso giorno il  trattamento, per    evitare che    si  ritrasmettano i  pidocchi l’uno con    l’altro.
  2. Esistono in  commercio numerosi prodotti insetticidi:    polveri da   applicare sulla superficie della cute    o  degli indumenti, shampoo, lozioni, spray. La   maggior parte è  a base di piretrine estratte dal piretro,  o analoghi di  questi prodotti industrialmente (piretroidi)  come la tretrametrina,  molto efficaci per    debellare i  pidocchi.
  3. Il pettine di acciaio a denti fitti è molto utile per rimuovere uova e insetti uccisi.
  4. Alcuni prodotti prevedono un ciclo supplementare a distanza di qualche giorno per uccidere anche i pidocchi sfuggiti alla prima somministrazione e, soprattutto, per eliminare le uova che, se sopravvissute, potrebbero innescare una nuova infestazione.
  5. Disinfettare le  lenzuola e  gli   abiti, lavandoli in  acqua a 60  °C o  a  secco (in   particolare i cappelli), oppure lasciare i  vestiti all’aria aperta per 48ore    (i  pidocchi non    sopravvivono a  lungo lontani dal   cuoio capelluto).
  6. Lasciare all’aria oggetti o  giocattoli venuti a contatto con    la  persona infestata, o conservarli al  chiuso per 2 settimane.
  7. Pettini, spazzole e fermagli devono essere lavati e disinfettati accuratamente con immersione in acqua molto calda per 10-20minuti.

Cose da non fare

  1. Non cercare alternative ai medicamenti specifici consigliati dal medico o dal farmacista, ches ono i più efficaci e devono essere usati secondo le indicazioni. Supermercati e negozi on line offrono unas erie di prodotti diversi da quelli farmaceutici, di cui però l’efficacia antiparassitaria non è sempre equivalente o dimostrata. Tra questi:
    – pettini elettrici per pidocchi;
    – prodotti a base di oli vegetali, come il tea tree oil, l’olio di eucalipto e l’olio di lavanda;
    – prodotti a base di rosmarino, menta, timo.
  2. La pratica popolare è ricca di rimedi ‘fai da te, come l’utilizzo dell’aceto e della maionese, metodi diffusi ma assolutamente inutili; l’aceto può essere di qualche utilità solo per ‘scollare’ più facilmente le uova.

 

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