Qual è il miglior trattamento anticalvizie?

I trattamenti anticalvizie funzionano? Ce ne sono alcuni che funzionano meglio degli altri?
Una nuova meta-analisi ha messo in rassegna più di 20 ricerche sull’argomento. I ricercatori hanno analizzato l’impatto sul diradamento dei capelli maschili di vari dosaggi per due o quattro mesi dei tre farmaci orali e topici più diffusi: minoxidil, dutasteride e finasteride.

  1. Dutasteride

Sembra il migliore, ma attenzione agli effetti collaterali!
L’assunzione di 0,5 milligrammi al giorno di Dutasteride orale aveva la più alta probabilità di ridurre la caduta dei capelli maschile. Dutasteride è un farmaco da prescrizione approvato per l’iperplasia prostatica benigna. È anche usato off label per trattare la calvizie maschile. Off label significa  che è utilizzato per fini terapeutici non previsti dal foglietto illustrativo. Dutasteride ha però effetti collaterali più gravi rispetto a molti trattamenti, inclusa la perdita del desiderio sessuale e la capacità di ottenere e mantenere un’erezione.

  1. Finasteride

I risultati sostengono che occorre assumerne 5 milligrammi al giorno. Finasteride, un altro farmaco da prescrizione della stessa famiglia chimica della dutasteride, è usata anche per il trattamento dell’ingrossamento della prostata, però ha ricevuto l’approvazione anche come trattamento per la caduta dei capelli. Finasteride ha anche provocato il maggiore aumento del numero totale di capelli a 48 settimane. Questo può anche avere un impatto sulle capacità sessuali maschili, ma è meno potente di suo cugino Dutasteride, quindi, potrebbe essere una scelta migliore per alcuni uomini, che hanno già difficoltà in tal senso.

  1. Minoxidil

Il terzo trattamento di maggior successo per la calvizie maschile è una pillola che contiene 5 milligrammi di minoxidil orale. È il farmaco che ha causato il maggior aumento del numero dei capelli terminali dopo due mesi. I capelli terminali sono quelli che danno un maggiore effetto pieno alla chioma.

Altre soluzioni e conclusioni della ricerca: leggi l’articolo originale QUI. 

 

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