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Le vitamine: dalla A alla E, ecco dove trovarle e perché fare il pieno di benessere

La vitamina A

Rafforza e mantiene sana la pelle, i capelli e le mucose, protegge dalle infezioni i polmoni ed è un prezioso presidio curativo nel trattamento dell’acne e delle foruncolosi. Inoltre partecipa ai processi enzimatici necessari al corretto sviluppo delle ossa e al buon funzionamento del sistema ovarico e testicolare, ed è indispensabile sia per la salute e il funzionamento della retina, che in gravidanza, per garantire lo sviluppo embrionale e il normale processo di crescita del feto, regolando la differenziazione dei tessuti.

Si trova in natura in due forme: il retinolo, cioè la vitamina A già attiva che proviene da fonti di origine animale, e i carotenoidi, suoi precursori presenti nelle verdure a foglia verde scuro e nella frutta tipicamente estiva di colore giallo-arancio (albicocche, carote, zucca, pesche, mango, melone).  Ed è proprio il betacarotene a favorire l’abbronzatura più intensa. Via libera a centrifugati di frutta e verdura ricchi di questa sostanza per una bella tintarella.

Lvitamina B

Le vitamine del gruppo B sono dei micronutrienti fondamentali per il nostro organismo e per il nostro benessere quotidiano perché trasformano il cibo in energia. Svolgono diverse funzioni e devono essere assunte in relazione al fabbisogno giornaliero previsto, che varia anche in base all’età, al sesso e alle condizioni fisiologiche. Ecco dove trovarle:
B1- alimenti di origine animale, come carne di maiale e fegato, ne sono ricchi anche i cereali integrali: pasta e pane, i legumi, la frutta secca e i funghi.
B2 e B3 – alimenti di origine animale, cereali integrali, uova, latte e vegetali a foglia verde. La B3 si trova inoltre nel pesce e nel pollo.
B5 – funghi, patate, lievito di birra e noci
B6 – piselli, spinaci e banane
B7 – tuorlo d’uovo e carne.
B9 ovvero l’acido folico – verdure a foglia verde, lievito e fegato. Cereali integrali, frutta e legumi ne contengono una quantità minore.
B12 – alimenti di origine animale: la carne, le frattaglie, il pollo, il latte e i suoi derivati, le uova, il pesce e i molluschi.

La vitamina C

Rinforza il sistema immunitario, protegge dalle infezioni, contrasta i radicali liberi: questi sono solo i più noti tra gli effetti benefici della vitamina C, o acido ascorbico, un biocatalizzatore davvero fondamentale per la funzionalità dell’intero organismo. La vitamina C interviene nella formazione delle ossa, della pelle e dei denti; sostiene l’attività muscolare, partecipando alla produzione di energia a livello cellulare. E non è tutto: favorisce l’assorbimento del ferro da parte dell’intestino e la sua successiva distribuzione nell’organismo. Fare scorta di ferro mangiando più carni rosse servirebbe a poco, se non accompagnassimo la bistecca con una quantità abbondante di vegetali freschi.  Gli alimenti più ricchi di vitamina C sono: alcuni frutti come  agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie ecc., alcune verdure quali lattuga, radicchi, spinaci, broccoletti ecc., alcuni ortaggi tra cui broccoli, cavoli, cavolfiiori, pomodori, peperoni, i tuberi: patate soprattutto se novelle.

Consiglio del farmacista

La papaia fermentata è tra gli integratori naturali più ricchi di vitamina C. Si acquista in bustine o in sciroppo. Le dosi medie (variabili a seconda del prodotto) sono: 25 ml di sciroppo due volte al giorno. Oppure, una bustina al dì, lontano dai pasti

Vitamina D

Aiuta le ossa: mantenere buoni livelli di questa vitamina significa prevenire fratture e, nel tempo, la osteoporosi. Utile anche per i muscoli perché attiva alcuni meccanismi di trasporto del calcio, essenziali per la contrazione muscolare. Favorisce inoltre la salute del cuore, visto che i processi che regolano la coagulazione del sangue e la pressione arteriosa dipendono anche dai suoi livelli. Nelle donne aumenta la regolarità del ciclo e attenua sintomi come l’acne, nei casi in cui questa deriva da un eccesso di ormoni maschili. La vitamina D aiuta a mantenere alti i livelli di leptina, l’ormone che regola il senso di sazietà. Alimenti ricchi di vitamina D sono i pesci cosiddetti grassi, come il pesce spada, lo sgombro, il tonno, lo storione, le sardine, l’aringa e l’anguilla. Bene è anche l’apporto di fegato, burro, formaggi grassi e tuorlo d’uovo: tutti alimenti che devono però essere ben dosati per non eccedere con i grassi saturi. In natura le fonti di approvvigionamento di vitamina D sono due: la luce del sole e gli alimenti. Bastano 40 minuti al giorno in maglietta e pantaloni corti d’ estate per fare una scorta per tutto l’inverno.

La vitamina E

Migliora l’idratazione della pelle e la mantiene elastica, prevenendo rughe, macchie solari e invecchiamento cutaneo grazie alle sue elevate proprietà antiossidanti. Portiamo in tavola quindi cereali integrali, un po’ di frutta secca e condiamo gli alimenti con olio extravergine di oliva tutte fonti di vitamina E.

 

Alimentazione dopo le feste: 8 cibi detox perfetti per sgonfiarsi

Per depurarsi dopo le feste dobbiamo affidarci a dei cibi specifici dal potere detox e drenante che, più di altri, sono in grado di aiutarci in questa impresa, velocizzando la nostra remise en forme. Introdurli nelle settimane successive al 6 gennaio è un’ottima mossa per garantire una rapida “disintossicazione” dagli eccessi natalizi senza però ritrovarsi a fare una dieta rigida e difficile da seguire. Selezionare gli alimenti giusti e trovare delle ricette sane e gustose al tempo stesso è il modo ideale per tornare in forma ed evitare di sentirsi gonfi e appesantiti.

Di seguito puoi trovare la lista dei super food dal potere detox perfetti per il dopo-feste con i benefici e le proprietà di cui godono e che ti aiuteranno a ritrovare in fretta il tuo peso forma dopo le faticose settimane delle feste natalizie.

  1. Zenzero
    È un alimento perfetto per depurare l’organismo, digerire e combattere la nausea: insomma, l’ideale per rimettere a posto uno stomaco in subbuglio dopo le feste di Natale. Può essere aggiunto come spezia a vellutate e zuppe, mangiato a fette (zenzero disidratato) oppure in infusione, come tisana.
  2. Cavoletti di Bruxelles
    Non particolarmente amati dai più per via di un odore non proprio piacevole, i cavoletti di Bruxelles sono in realtà un vero toccasana per il fisico. Sono ricchi di fibre, vitamine e dei cosiddetti “composti fitochimici”, sostanze con molte proprietà benefiche.
  3. Mirtilli rossi
    Noti per le loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, i mirtilli rossi godono di moltissimi benefici, tra cui riduzione del rischio di malattie cardiache, infarti, pressione sanguigna alta e obesità. In più, sono degli ottimi alleati della digestione.
  4. Carciofi
    I carciofi rappresentano un altro alimento detox altamente efficace: hanno un effetto diuretico, facilitano lo smaltimento delle tossine e purificano l’intestino.
  5. Lenticchie
    Ricche di fibre e di valori nutrizionali ma povere di calorie, le lenticchie aiutano la digestione e il funzionamento dell’intestino, rappresentando un vero toccasana contro stitichezza e gonfiore.
  6. Finocchi
    Anche i finocchi sono particolarmente indicati in una dieta disintossicante: hanno un potere depurativo, contengono poche calorie e stimolano la diuresi, aiutando le funzioni intestinali.
  7. Barbabietole rosse
    Ricche di vitamine e minerali e poco caloriche, le barbabietole rosse sono un elemento fondamentale in una dieta detox. Grazie alle loro proprietà antiossidanti, aiutano il fegato e la cistifellea a eliminare le tossine e svolgono un’azione fortemente depurativa.
  8. Curcuma e altre spezie in sostituzione del sale
    Abbandonate il sale a vantaggio di spezie dalle proprietà disintossicanti tra cui rosmarino, timo, cumino, curcuma. In particolare quest’ultima svolge un’azione purificante e antinfiammatoria.

Tiroide, cose da sapere e consigli per proteggerla

La tiroide è una ghiandola che si trova nella parte anteriore del collo e regola con i suoi ormoni (T3, T4 e tireotropina) le funzioni metaboliche, le ossa e l’apparato vascolare. Non solo. Specie nelle donne la tiroide interviene anche in altre funzioni come la corretta idratazione della pelle, la regolarità del ciclo mestruale e la crescita dei capelli. Dunque bisogna difenderla. Ecco alcuni consigli:

ALIMENTAZIONE – Lo iodio è un minerale che contribuisce allo sviluppo e al buon funzionamento della ghiandola tiroidea. Per poter funzionare correttamente, la tiroide necessita di un adeguato apporto nutrizionale giornaliero di iodio pari a 150 ug. Gli alimenti più ricchi di iodio sono i pesci ed i crostacei, le uova, il latte e la carne. Quantità minori sono contenute nella frutta e nella verdura. È necessario provvedere ad una integrazione mediante il consumo di sale iodato in modiche quantità per evitare ricadute sulla pressione arteriosa. Evitate alcol e caffeina. Non aiutano e possono provocare problemi, specie se bevuti con dosi eccessive;

PREVENZIONE – L’ormone tiroideo regola importanti processi come la regolazione del metabolismo, il battito cardiaco, il funzionamento intestinale, l’appetito, l’umore e molti altri.  Se sospetti di soffrire di disturbi alla tiroide, la prima cosa da fare è rivolgerti al tuo medico per una valutazione del quadro generale e, dopo gli opportuni accertamenti, fornirti una cura. È importante descrivere nel dettaglio tutti i tuoi sintomi in modo che il medico possa formulare una diagnosi il più possibile precisa.

GRAVIDANZA – È importante monitorare l’ormone tiroideo soprattutto in gravidanza, durante la vita fetale e neonatale. La carenza di ormone tiroideo può portare a gravi conseguenze sullo sviluppo intellettivo, provocando problemi come ritardo mentale, sordomutismo e paralisi spastica. Per tale ragione, il fabbisogno di iodio è particolarmente elevato nelle donne in dolce attesa e nei bambini.

STANCHEZZA – La stanchezza eccessiva è un sintomo che potrebbe rappresentare un campanello di allarme riconducibile sia ad una produzione eccessiva di ormoni tiroidei (ipertiroidismo) sia ad una funzionalità ridotta di questi ultimi (ipotiroidismo). La tiroide guida la produzione di ormoni di tutto il corpo e perciò influenza tutte le funzioni dell’organismo stesso. In caso di mal funzionamento della tiroide è comune che possa insorgere un generale rallentamento o una riduzione delle funzioni corporee. Uno tra i sintomi più comuni provocati dalle diverse disfunzioni tiroidee è la stanchezza cronica.

UMORE – Anche se nessuno ci pensa, c’è uno stretto collegamento tra ormone tiroideo e tono dell’umore. Sia per quanto riguarda l’iper che l’ipotiroidismo è stato osservato che, in molti pazienti, sono presenti modificazioni comportamentali e del tono dell’umore. La corretta assunzione di specifici farmaci generalmente comporta la regressione della sintomatologia da carenza o eccesso ormonale comprese quelle sul tono dell’umore.

Perdere peso, gli integratori funzionano davvero?

La tentazione di dimagrire ricorrendo all’assunzione di integratori dimagranti può essere molto forte, ma questi prodotti sono sicuri ed efficaci? Funzionano davvero? In farmacia, in erboristeria o al supermercato puoi trovare diversi integratori dimagranti in vendita senza ricetta e l’offerta su Internet è ancora più ampia. Per la maggior parte di questi prodotti non è stata dimostrata l’efficacia, mentre alcuni potrebbero addirittura rivelarsi estremamente pericolosi.

Perché le aziende allora possono mettere in commercio prodotti potenzialmente pericolosi?
Gli integratori alimentari e i prodotti dimagranti non sono soggetti alle stesse regole rigorose a cui sono sottoposti i farmaci, quindi possono essere venduti senza che ne siano state dimostrate completamente la sicurezza o l’efficacia. Il prodotto, però, una volta messo in commercio, viene sottoposto a controlli di sicurezza dagli organismi nazionali ed internazionali che possono prendere provvedimenti per proibirne la vendita o per ordinarne il ritiro, se si dimostra pericoloso per la salute.

Se stai prendendo in considerazione l’idea di assumere integratori per dimagrire è importante documentarti con attenzione prima, leggere le etichette e chiedere informazioni al medico o al farmacista, soprattutto se hai dei problemi di salute o assumi dei farmaci. Il medico è in grado di informarti sui possibili effetti collaterali e sui sintomi a cui prestare attenzione. Molti farmaci dimagranti contengono gli ingredienti più disparati, ad esempio erbe, principi attivi vegetali, vitamine, sali minerali e persino caffeina o lassativi. Se assumi abitualmente farmaci o integratori erboristici o alimentari, aggiungere i farmaci dimagranti può essere rischioso.

Non credere alle promesse pubblicitarie!
Le aziende che mettono in vendita i prodotti dimagranti vorrebbero farti credere di riuscire a risolvere miracolosamente i tuoi problemi di peso. Ricordati, però, che anche se usi un farmaco dimagrante devi comunque assumere meno calorie di quante il tuo organismo ne consuma, se davvero vuoi dimagrire. Anche se questi prodotti all’inizio ti aiutano a dimagrire, probabilmente dovrai continuare ad assumerli se vuoi mantenere i risultati e questo non sarebbe fattibile né sicuro.

Presta grande attenzione agli integratori dimagranti quando sono presenti uno o più di questi fattori:

  • promesse di una soluzione rapida, ad esempio, “perdere 10 chili in una settimana.”
  • uso delle parole “garantiti” o “scoperta scientifica”.
  • prodotti commercializzati in una lingua straniera.
  • prodotti commercializzati tramite e-mail di massa.
  • prodotti commercializzati come alternative naturali ad un farmaco che richiede ricetta medica.

La realtà è che non esiste la bacchetta magica che ti faccia automaticamente dimagrire. Il modo più efficace per perdere peso e mantenere i risultati della dieta è cambiare radicalmente lo stile di vita:

  • seguire una dieta sana
  • adottare un’alimentazione meno calorica
  • non preparare porzioni troppo grandi
  • muoversi di più

È duro, richiede sacrifici, costanza e volontà, ma è senza dubbio l’unico modo certo per ottenere risultati e mantenerli.

Anemia, la dieta e l’alimentazione per combatterla

Il numero di anemici nel mondo è di 700 milioni secondo l’ultima stima divulgata dalla Fondazione CHARTA (Center for Health Associated Research and Technology Assessment). All’origine della malattia nel 50% dei casi vi è una carenza nutrizionale e nell’altra metà alcune patologie croniche quali scompenso cardiaco, malattie infiammatorie intestinali, insufficienza renale o ancora sanguinamenti uterini gravi, post-partum e chemioterapia. Gli specialisti raccomandano una particolare attenzione all’alimentazione, variata ed equilibrata, che in assenza di condizioni morbose è la prima cura preventiva all’anemia.

L’anemia è una condizione clinica caratterizzata dalla diminuzione del numero di globuli rossi e/o del contenuto in emoglobina, dovuta a perdita o a insufficiente produzione di sangue. Esistono differenti forme di anemia, non tutte però responsive al trattamento nutrizionale. La più comune è l’anemia sideropenica, una forma di anemia cronica che si distingue, oltre che per la riduzione del ferro, per globuli rossi piccoli e pallidi. È l’anemia più tipica dell’infanzia e dell’adolescenza, ma ne possono essere affetti anche gli adulti.

Responsabile dell’anemia può essere la diminuzione dell’assorbimento della vitamina B12, determinata da una dieta inadeguata (un’alimentazione vegetariana poco equilibrata, diete rigide o monotone e ripetute, alcolismo cronico), da un inadeguato assorbimento (gastrite cronica, atrofia della mucosa gastrica, celiachia, tumori maligni, farmaci), dall’aumentata richiesta di vitamina (ipertiroidismo, accrescimento), o ancora dall’aumentata secrezione (patologie epatiche e renali).

Alla base dell’anemia può sussistere anche una carenza di acido folico, imputabile a una inadeguata assunzione di cibi freschi o cotture lunghe dei vegetali, a malassorbimento, a elevate richieste della sostanza (gravidanza, allattamento, aumento del metabolismo) o ancora a aumentate secrezioni come durante la dialisi.

LA DIETA PER VINCERLA

Ogni dieta va studiata con un medico specialista o un nutrizionista, ma dagli esperti ecco le indicazioni dietetiche per prevenire (o meglio controllare) ogni tipo di anemia dipendente da carenze nutrizionali

In caso di Anemia sideropenica è fondamentale una alimentazione ricca di ferro, supportata però da una terapia farmacologia (impostata dietro prescrizione medica), che possa incrementare le scorte di questo minerale. Il ferro si trova in molteplici alimenti: quello di origine animale (carni rosse magre, tacchino, pollo, pesci come tonno, merluzzo, salmone) è di più facile assorbimento, mentre quello di origine vegetale contenuto nei cereali, legumi e nelle verdure è ferro meno assorbibile. Per sfruttare al meglio soprattutto il ferro contenuto in quantità minore nei cereali, verdura e frutta, gli esperti raccomandano di assumerlo in uno stesso pasto associato a:

  • Vitamina C, presente negli agrumi, uva, kiwi, peperoni, pomodori, cavoli, broccoli, lattuga. Si consiglia di preparare pasta e broccoletti, di condire la verdura con il limone, la macedonia con succo di limone o di arancia.
  • Cisteina, contenuta nella carne e nel pesce che è in grado di fare assorbire 2 o 3 volte di più il ferro non eme presente nelle verdure. E’ bene accompagnare un secondo di carne con un contorno di verdura.
  • Vitamina A, presente in fegato di bovino, fegato e oli di merluzzo, carota, zucca, albicocca, frutta e verdura di colore giallo-arancione e verde brillante, tuorlo d’uovo, burro, formaggi; complesso B contenuto in alimenti sia animali che vegetali e rame che si trova nei cereali, nella carne, nei molluschi, nelle uova e nella frutta secca in guscio. Ottimo l’abbinamento degli spinaci con molluschi o legumi (ricchi di rame) oppure con il succo di limone o con spremute di agrumi e kiwi (ricchi di vitamina C)

È favorito anche l’uso di erbe aromatiche per condire carni e pesce, le quali non solo sono fonti naturali di ferro ma stimolano anche le secrezioni dello stomaco e aiutano a mantenere elevata l’acidità dell’ambiente gastrico, un altro elemento che contente un migliore assorbimento del ferro.
Ci sono invece abbinamenti che sarebbe meglio evitare poiché non favoriscono l’assimilazione del ferro. Gli esperti raccomandano di fare attenzione a non assumere insieme:

  • Ferro alimentare con tannini, una sostanza ampiamente diffusa nel regno vegetale (tè, caffè, cioccolato, vino, alcune erbe). Anche l’assunzione di un eccesso di fibre, presenti nei cereali integrali, è controindicata.
  • Ferro e calcio nello stesso pasto. Evitare di mangiare ad esempio pane con affettato e formaggio.
  • Vitamina B12, se l’anemia è determinata dalla carenza di questa vitamina, è bene includere nella dieta alimenti di origine animale. In particolare frattaglie, molluschi, pesci e carni in genere, formaggi, uova. Per coprire il fabbisogno giornaliero di vitamina B12 è sufficiente assumere una porzione di latte o yogurt al mattino e nel corso della giornata una porzione a scelta tra formaggio, uova, pesce o carne.
  • Acido folico: in caso della sua carenza, privilegiare una dieta ricca di alimenti vegetali. L’acido folico è infatti contenuto in maggiore quantità nelle verdure a foglia verde scuro, quali le brassicacee (cavoli, broccoli, ecc..), nei legumi, nei germogli di grano, nel fegato. Occorre tenere presente che gran parte dell’acido folico (dal 10 al 50%) può perdersi durante la cottura o la conservazione e preparazione industriale dei cibi, quindi potrebbe essere necessaria una supplementazione della sostanza, da valutare con un medico specialista.

Fonte: https://bit.ly/2DbJHMB

Il bruciore di stomaco: ecco le regole da seguire a tavola

Il bruciore di stomaco può essere un disturbo davvero irritante. Si tratta del sintomo più comune del reflusso gastroesofageo, che consiste in un rigurgito delle sostanze nel nostro stomaco, che avviene all’interno dell’esofago. Un processo scatenato dal malfunzionamento della valvola posta a separazione dei due organi. Le cause esterne del reflusso possono essere svariate: dall’assunzione di alcuni farmaci a determinate malattie, passando per sovrappeso, stress e fumo. Determinati cibi possano aumentare l’acidità gastrica, aggravando di conseguenza i sintomi percepiti. Qualora si soffrisse di reflusso, dunque, sarà necessario porre particolare attenzione alla propria dieta.

A colazione sono consigliati i cereali, mentre frutta e verdura dovrebbero rappresentare il fulcro intorno al quale far ruotare il resto delle pietanze a pranzo e cena. Per quanto riguarda la preparazione dei vegetali, sarebbero preferibili cotti o centrifugati, aumentandone la leggerezza in termini digestivi. In alternativa si potrebbero preparare estratti o succhi, così da privarli della natura fibrosa. Nell’arco della giornata si dovrebbe infatti bene almeno un litro e mezzo d’acqua.

La carne è consentita, a patto che sia magra. Via libera a quella bianca di pollo, tacchino, vitello e coniglio. È possibile aggiungere alla lista anche degli affettati magri di maiale. Latte e yogurt parzialmente scremati non rappresentano un ostacolo per tutti, ammesse le uova, a patto che non siano fritte. Limitare o evitare del tutto il consumo di pesci grassi come salmone, crostacei e molluschi. Per il resto è tutto permesso, ma con olio d’oliva come condimento. È bene invece moderarsi con cioccolato, pomodoro, agrumi, peperoncino, pepe, cipolla, aglio e peperoni. È facile scatenare gli odiosi bruciori con tali alimenti, così come con bevande gassate, caffè e tè.

Regolare i propri ‘comportamenti scorretti’ è fondamentale per diminuire i rischi di acidità di stomaco. In questa categoria alimentare rientrano i cibi fritti, le salse contenenti panna, la margarina, lo strutto, il burro, i sughi particolarmente oleosi, i cibi particolarmente cotti come il ragù e i superalcolici. Si può assumere del vino, in maniera moderata.

 

Bruciore di stomaco fonte: https://bit.ly/2MbNvkU

10 bufale sull’alimentazione smascherate dall’Istituto Superiore della Sanità

Almeno un italiano su tre, secondo un’indagine del Censis, naviga in rete per ottenere informazioni sulla salute. Di questi, oltre il 90,4% effettua ricerche su specifiche patologie. Ma sempre più spesso questi contenuti così delicati sono contaminati da bufale. Ben 150 tra quelle più spesso circolanti sono state smascherate dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che a “Bufale e falsi miti” in tema di salute dedica un’apposita sezione del portale ISSalute.

Il portale presenta una sezione fake news ha collezionato più di 150 informazioni ingannevoli corredate dalle spiegazioni scientifiche che ne evidenziano l’infondatezza. Ad esempio diversamente da quanto si crede, nessuno studio scientifico ha mai provato che lo zucchero di canna apporti maggiori benefici rispetto allo zucchero bianco. Entrambi contengono, infatti, esattamente la stessa molecola, il saccarosio mentre il processo industriale al quale viene sottoposto lo zucchero per diventare bianco non danneggia il prodotto. E ancora: se hai bisogno di ferro, mangia tanti spinaci! ‘Bollino bufala’ anche qui, perché gran parte del ferro in essi contenuto è inutilizzabile come nutriente perché presente insieme a sostanze che ne inibiscono l’assorbimento nell’intestino. Di seguito, alcuni dei falsi miti e delle bufale che riguardano l’alimentazione e vi stupiranno:

  1. Lo zucchero di canna è migliore rispetto allo zucchero bianco – Nessuno studio scientifico ha mai provato che lo zucchero di canna apporti maggiori benefici rispetto allo zucchero bianco. Entrambi i tipi di zucchero contengono, infatti, esattamente la stessa molecola, il saccarosio, per cui sono equivalenti
  2. Hai bisogno di ferro? Mangia tanti spinaci – Gli spinaci non sono una buona fonte di ferro per l’organismo. Infatti, gran parte del ferro in essi contenuto è inutilizzabile come nutriente perché presente insieme a sostanze che ne inibiscono l’assorbimento nell’intestino.
  3. Barrette energetiche, prodotti solubili ed integratori alimentari possono sostituire adeguatamente un pasto – Nessun prodotto dovrebbe sostituire, se non per periodi limitati e all’interno di un regime dietetico ipocalorico controllato, un pasto completo. Il mix di vitamine e micronutrienti presenti nei pasti sostitutivi non riproduce sulla salute tutti gli effetti di una dieta sana e bilanciata.
  4. La frutta non contiene zuccheri ma fruttosio, quindi anche se hai il diabete la puoi mangiare in quantità – I pazienti affetti da diabete, esattamente come chiunque voglia seguire una corretta alimentazione, possono e devono mangiare frutta, ma per il suo contenuto di zuccheri deve essere correttamente dosata e, soprattutto, inserita in un regime alimentare equilibrato (consumo ben distribuito nella giornata)
  5. Attenzione a bere l’acqua dal rubinetto, possono venire i calcoli – È una falsa convinzione pensare che bere l’acqua del rubinetto, anche quella ad elevato residuo fisso, vale a dire ricca di sali di calcio e magnesio, possa favorire la formazione di calcoli renali.
  6. L’acqua non va bevuta durante i pasti – Non è una buona abitudine, quella di molti, di non bere acqua durante i pasti.
  7. Bere solo birra fa meno male che bere altri alcolici – Come per le sigarette e per le droghe l’aggettivo “leggero” riferito al bere alcol è quanto meno ingannevole. Indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica che si consuma, l’alcol in essa contenuto è dannoso per la salute.
  8. Mangiare cibi senza glutine è più salutare – In assenza di patologie che giustifichino l’eliminazione dalla dieta di cibi contenenti glutine, è consigliabile consumare tali cibi per non privarsi dei nutrienti in essi contenuti.
  9. Durante la gravidanza devi mangiare per due – L’alimentazione ha una diretta influenza sulla salute della gestante, sull’andamento della gravidanza e sullo stato di nutrizione del neonato. Pertanto, durante la gravidanza la mamma deve condurre una dieta sana ed equilibrata e non deve eccedere nelle quantità.
  10. Obesità infantile? Inutile preoccuparsi, passa con lo sviluppo – Un bambino obeso ha un altissimo rischio di diventare un adulto obeso: tale rischio aumenta con l’età ed è direttamente proporzionale all’entità dell’eccesso di peso.

 

Cibo e infanzia: come scegliere i prodotti sani per i nostri bambini

Le preparazioni alimentari destinate all’infanzia oggigiorno sono diverse e di facile reperibilità sugli scaffali dei supermercati. Ma attenzione, molti tra questi prodotti  vengono reclamizzati come adatti alla prima infanzia, quando in realtà non lo sono. II tutto enfatizzato da réclame, spot, nomi e immagini di bebè anche se non hanno tali requisiti. Piccolini, stelline, biscotti spesso, sono considerati dalle mamme alimenti per la prima infanzia. Il problema riguarda la presenza di residui di antiparassitari e micotossine, che per legge nei cibi per i più piccoli devono essere praticamente assenti.

Non si tratta degli unici alimenti che “cercano di sembrare ciò che non sono”. E’ sufficiente recarsi al supermercato per accorgersi che non è così facile distinguere i veri baby food da altri prodotti pensati per l’infanzia, ma destinati alla pappa dei bambini dopo i 3 anni.

Sugli scaffali si trovano molte confezioni con colori, immagini e forme che lasciano intendere di essere di fronte a cibi adatti ai più piccoli. La pasta ha un formato ridotto, i vasetti di yogurt e formaggini sono mignon, le paste ripiene e i sughi pronti riportano in etichetta indicazioni salutistiche per favorire il consumo di verdure, mentre su biscotti, cereali per la prima colazione e merendine impazzano personaggi dei cartoni animati, fotografie e colori chiaramente riferiti ai più piccoli.

Ma attenzione! Quando si opta per un prodotto non specifico per l’infanzia bisogna scegliere prodotti con una lista degli ingredienti corta, possibilmente senza coloranti, edulcoranti e additivi. Che si tratti di alimenti confezionati o freschi, è importante variare il più possibile il menù: per tipo e qualità di cibo, modalità di cottura, marca, produttore. È il modo migliore per rendere completa la dieta e minimizzare il rischio di mangiare sempre uno stesso additivo o sostanza tossica.