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Diabete in vacanza: 10 consigli per gestirlo in modo sicuro

Tra pasti ritardati, cibo nuovo e buffet, più attività del normale e fusi orari non mancano i fattori che possono disturbare la routine di una persona diabetica in vacanza. Per evitare di avere problemi,  la SID (Società Italiana di Diabetologia) ha stilato un decalogo di consigli per gestire il diabete in vacanza, e per sapere come tenerlo sotto controllo. Dall’alimentazione alla corretta idratazione, passando da maggiori controlli della glicemia a da una corretta conservazione di insulina e farmaci: le indicazioni vogliono fornire un aiuto concreto per la vita di tutti i giorni.

  1. Farmaci e insulina: prima di partire ricordarsi di procurarsi scorte di farmaci sufficienti per tutto il periodo di vacanza, aumentate di un prudenziale 20-30% per far fronte ad ogni evenienza. L’insulina va conservata in maniera adeguata, senza esporre penne e flaconi ad alte temperature, avendone massima cura.
  2. Idratarsi correttamente: il diabete fa perdere liquidi, e con il caldo c’è il rischio di disidratazione e di un aumento della glicemia.
  3. Controllare l’alimentazione: cercare di resistere alle tentazioni dei buffet negli alberghi o in crociera, cercando di mantenere la dieta costante, e non esagerare con l’attività motoria.
  4. Non esagerare con l’attività fisica: è consigliabile astenersi dal fare attività sportive eccessive se non si è allenati e, in generale, di fare sport all’aperto nelle ore più calde. Se si va in montagna, per esempio,  il primo giorno non ci può impegnare in 4 ore di camminate in forte pendenza.
  5. Non camminare a piedi scalzi: al mare è bene usare ciabatte morbide per non scottarsi o ferirsi accidentalmente, anche per la ridotta sensibilità alle estremità tipica del diabete. In caso di lesione o ferita ad un piede, non trascurarla ed evitare il “fai da te” nella cura. Passare da piccole lesioni considerate banali a infezioni e poi a grandi problemi è molto frequente.
  6. Proteggersi dai raggi solari: non prendere troppo sole, perché oltre alle scottature c’è il rischio di infezioni cutanee che scompensano il diabete. Usare quindi creme protettive adeguate.
  7. Fare attenzione all’ipoglicemia: non trascurare il maggiore rischio di ipoglicemia se si è in trattamento con insulina o con farmaci anti-diabetici orali quali sulfoniluree e glinidi che possono causare ipoglicemia. D’estate ci si muove a volte di più e la glicemia può scendere perché il glucosio è consumato nei muscoli. Inoltre, nei mesi estivi può succedere di avere un ritmo di vita diverso, con intervalli più lunghi fra un pasto e l’altro, e glicemia che scende lontano dal pasto precedente. Durante un soggiorno fuori casa può cambiare la qualità o la quantità del cibo e la glicemia può salire meno in occasione del pasto e/o scendere troppo fra un pasto e l’altro. Uno dei sintomi classici della crisi ipoglicemica, la sudorazione, può essere confusa con la sudorazione legata al caldo ed essere quindi riconosciuta con maggiore difficoltà o con ritardo. Anche se si è in vacanza bisogna tenere sempre sotto mano una fonte di carboidrati a rapido assorbimento.
  8. Monitorare la glicemia: ricordarsi di monitorare con regolarità la glicemia. Anche in estate è indispensabile non abbandonare i periodici controlli glicemici, commisurati al tipo di diabete e alla terapia anti-diabetica. Glucometro e strisce per la glicemia non amano il troppo caldo (o il troppo freddo), quindi le strisce reattive e lo strumento vanno conservati al riparo dal sole
  9. Adeguare la terapia: occorre valutare la necessità di adeguare la terapia anti-diabetica. Il riposo riduce lo stress e solo questo cambiamento può far scendere le glicemie. Andare dal proprio medico prima della partenza per un controllo generale, chiedendogli se le attività che si hanno in programma possono influire sul diabete, e farsi fare una prescrizione dei farmaci, in caso li si perda.
  10. Variazioni della pressione arteriosa: è importante prevenire le variazioni della pressione arteriosa. Se si soggiorna a lungo in ambienti caldi può essere necessaria una riduzione delle dosi dei farmaci anti-ipertensivi, in particolare dei diuretici. Al contrario, se ci si reca in montagna, la terapia antipertensiva potrebbe meritare un potenziamento perché in alta quota tende a salire. È comunque necessario consultare il proprio medico curante prima di fare variazioni della terapia anti-ipertensiva.

Infine, ricordiamo che in caso di un viaggio intercontinentale, i pasti e l’insulina vanno presi seguendo il fuso orario di partenza, cercando di evitare digiuni troppo lunghi. Seguendo tutti questi consigli degli esperti sarà più facile godersi al meglio le vacanze.

 

Videogiochi, la ricerca conferma i benefici contro la dislessia

Diversamente da quanto ritenuto da molti genitori, giocare ai videogiochi non è tempo perso ma in certi casi può rivelarsi un aiuto prezioso. Di recente i videogiochi sono entrati nei programmi di riabilitazione della dislessia (un disturbo specifico di apprendimento caratterizzato da difficoltà selettive nella lettura) rivoluzionando in modo efficace e divertente i trattamenti tradizionali.

Il periodo sensibile per uno sviluppo tipico delle abilità di linguaggio e di lettura è rintracciabile in fasi molto precoci della vita, ben prima delle manifestazioni cliniche in età scolare. Diversi studi indicano inoltre che una individuazione tempestiva dei disturbi di linguaggio (preferibilmente entro i 3 anni di vita) permette di impostare interventi in grado di far evolvere positivamente le competenze linguistiche e di prevenire l’insorgenza della dislessia.

Ricerche condotte negli ultimi anni in sinergia da studiosi dell’Università di Padova e dell’IRCCS “Eugenio Medea” hanno testato l’efficacia dei videogiochi d’azione (che agiscono sui circuiti cerebrali legati alla percezione del movimento) nell’accelerare la lettura e l’attenzione visiva nei bambini italiani con dislessia.

I risultati dimostrano che i videogiochi d’azione potenziano le capacità di percezione e attenzione visiva e favoriscono l’estrazione di informazioni dall’ambiente.

Al giocatore è richiesta la prontezza e l’agilità nel muovere i comandi del gioco. Grazie ai videogiochi i bambini dislessici hanno imparato a orientare e focalizzare la loro attenzione per estrarre le informazioni rilevanti di una parola scritta in modo più efficiente. Circa 12 ore passate ai videogiochi d’azione migliorano la capacità di lettura dei bambini dislessici più di quanto non ottenga un anno di lettura spontanea o un percorso di lettura tradizionale.

Le abilità di lettura acquisite risultano stabili anche dopo due mesi dal singolare “trattamento”. Tuttavia un trattamento non si improvvisa e deve essere seguito da uno specialista della riabilitazione neuropsicologica. 

Silvoterapia: abbraccia un albero per ritrovare il benessere

Passeggiare nei boschi, a contatto con la natura, sembra riconciliarci con il mondo. Cambiano le prospettive e le sensazioni, ci si sente meglio. Camminare nel bosco mette in moto i muscoli, anche quelli che pensavi di non avere, la circolazione si attiva e la respirazione è più ampia, perché’ l’aria è ricca di ossigeno. Lo avete mai fatto? Vi ricordate l’ultima giornata passata in mezzo agli alberi? Soprattutto avete mai provato ad abbracciare un albero e chiudere gli occhi?

 

Si chiama Silvoterapia e si rivolge a tutti, in particolare a chi soffre di asma bronchiale, bronchite cronica, ipertensione arteriosa, nervosismo e insonnia. E’ un metodo terapeutico di cura e di prevenzione delle malattie attraverso gli alberi. La tecnica è molto semplice: si appoggia la schiena al tronco dell’albero, il palmo della mano destra sul plesso solare (la bocca dello stomaco) e il dorso della mano sinistra sui reni. Si respira lentamente e profondamente. I Celti praticavano questa arte ricevendo benessere. Ancora una volta la natura ci è amica e insieme alla terapia che il tuo medico ti prescrive, ne puoi trarre beneficio.

 

Praticare la Silvoterapia anche in città si può. Roma è ricca di parchi meravigliosi, pieni di storia dove puoi camminare in totale relax. Abbracciare un albero è un’esperienza davvero unica. Non può essere miracolosa ma non costa nulla. Solo l’idea di sperimentare una sensazione bella e nuova ci aiuterà comunque fin da subito a sentirci meglio.