Bambini, i nostri consigli per un’estate in salute

L’estate è sinonimo di benefici per l’umore e la salute, per noi e per i nostri piccoli. Infatti, le giornate calde e soleggiate sono fonte naturale di vitamina D. Ma l’eccessiva esposizione a radiazioni UV può produrre effetti poco piacevoli come scottature, foto-cheratiti e foto-congiuntiviti. Per questo è importante fare attenzione all’esposizione dei bambini al sole.

Per evitare rischi è bene seguire alcuni semplici consigli:

  • Idratazione – far bere spesso i bambini, soprattutto quelli più piccoli che si disidratano più facilmente. Preferibilmente prodotti non zuccherati.
  • Neonati – tenere i bambini di età inferiore a 12 mesi sempre al riparo dalla luce diretta del sole.
  • Esposizione – non esporre i piccoli nelle ore più calde della giornata, dalle 11.00 alle 16.00, la loro pelle è molto delicata e i raggi UVA molto forti. Proteggerli con abbigliamento adeguato, cappellino e occhiali.
  • Protezione – applicare filtri solari a fattore di protezione elevato e adeguato al fototipo, ovvero facendo particolare attenzione nel caso di carnagione chiara e capelli rossi o biondi. I filtri solari non sono un modo per prolungare il tempo di esposizione al sole, per aumentarne l’efficacia protettiva è meglio applicarli prima di uscire all’aperto. Anche se è riportata la dicitura “resistente all’acqua” riapplicare la protezione dopo ogi bagnetto.
  • Sudamina o miliaria – in estate i bambini sono soggetti all‘infiammazione cutanea provocata dall’ostruzione dei dotti escretori. Utilizzare dei prodotti che contengono amido in modo da adsorbire il sudore in eccesso e lenire la pelle. É possibile aggiungere l’amido in polvere anche al bagnetto dei nostri piccoli. In farmacia trovate la linea Amidomio Euphidra specifica per queste problematiche della pelle.

Pressione bassa, consigli per combatterla in estate

Il caldo eccessivo può giocare brutti scherzi a chi soffre di pressione bassa ovvero inferiore ai 90-60 mmHg. I soggetti più fragili sono gli anziani, che hanno problemi di termoregolazione, i bambini e le donne in gravidanza o in allattamento. Il gran caldo favorisce la dilatazione dei vasi riducendo i valori della pressione. Il nostro organismo è dotato di un complesso sistema che consente di adattarsi al variare delle temperature esterne. Ma, col passare degli anni o in presenza di alcune condizioni (diabete, obesità, malattie cardiovascolari, neurologiche), comincia a perdere colpi ed espone al rischio di incorrere nell’ipertermia o addirittura in un colpo di calore, che rappresenta un’emergenza medica. Anche l’assunzione di alcuni farmaci, come diuretici e antipertensivi (beta-bloccanti, ACE-inibitori o sartani), ma anche quelli contro le allergie e il Parkinson, può contribuire a peggiorare il fenomeno. Le terapie non vanno però sospese autonomamente, ma solo dopo aver consultato il proprio medico curante.

Alcuni consigli per difendersi dalle ondate di calore e dai disturbi indotti dal caldo come la pressione bassa:

  • Mantenere un adeguato stato di idratazione, bevendo spesso acqua, anche se non si avverte lo stimolo della sete e integrando, se si ha una sudorazione abbondante, con sali minerali.
  • Preferire un’alimentazione ricca di frutta e verdura perché aiuta a mantenersi idratati, ma i pasti dovranno comunque essere leggeri.
  • Evitare le bevande alcoliche e quelle contenenti caffeina perché possono peggiorare la disidratazione
  • Soggiornare in un ambiente arieggiato e non eccessivamente umido: un elevato tasso di umidità ambientale rende inefficace la sudorazione, che è il principale mezzo che ha l’organismo per disperdere calore.
  • Vestire preferibilmente tessuti leggeri e freschi come il lino o il cotone.
  • Per l’attività fisica all’aperto, i cardiologi raccomandano di evitare le ore più calde (dalle 12 alle 15), di bere prima, durante e dopo l’esercizio e di indossare un cappello e indumenti leggeri e traspiranti.
  • Fare la doccia a temperatura tiepida, mentre è preferibile evitare di restare immersi nella vasca da bagno riempita di acqua calda.
  • Fare attenzione ai campanelli d’allarme di una condizione di “surriscaldamento” e di iniziale disidratazione quali malessere generale, irritazione, vertigini, cefalea, nausea, accelerazione del battito cardiaco, crampi, cute e mucose secche, aumento della temperatura corporea. Se si è sorpresi da un repentino calo, stendersi subito a terra, sollevare le gambe ed eventualmente praticare qualche esercizio muscolare come stringere i pugni ripetutamente per qualche secondo.
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Macchie della pelle, i migliori rimedi naturali per eliminarle

Dovute all’eccessiva produzione di melanina, le macchie della pelle si formano per cause che vanno dall’età, agli sbalzi ormonali, fino alle scottature. Oggettivamente fastidiose dal punto di vista estetico, possono essere eliminate ricorrendo ad alcuni efficaci e semplici rimedi naturali.

  • Il succo di limone – Il limone dona luminosità alla cute e attenua le macchie della pelle. Basta passarne qualche goccia sul viso la sera prima di coricarsi, meglio se appena spremuto. La presenza di vitamina C favorisce la formazione di collagene e migliora l’elasticità della pelle.
  • Il bicarbonato di sodio – Ottimo esfoliante in grado di schiarire rapidamente le macchie cutanee. Per prepararlo è necessario unire acqua tiepida e bicarbonato di sodio. Il composto va applicato sui punti critici dove sono presenti le macchie e lasciato a riposo per 15 minuti circa. Risciacquare e asciugarsi.
  • L’aceto di mele – Se passato sulle macchie cutanee è in grado di schiarirle e di rendere il colorito della pelle più uniforme. Basta applicarlo sul punto della pelle che si desidera trattare, lasciare agire per una ventina di minuti e sciacquare con acqua fredda. Utilizzare un panno morbido per asciugarsi.
  • La cipolla – Ricca di zolfo e vitamina C, aiuta a rigenerare la pelle, levigando macchie cutanee e rughe. È consigliabile procurarsi del succo da strofinare sui punti del viso o del corpo interessati dalla presenza di macchie. Lasciar riposare per una decina di minuti e lavare con acqua fredda.
  • L’aglio – In virtù dei suoi preziosi oli essenziali, è un eccellente elisir contro le macchie della pelle causate dall’avanzare dell’età. Per contrastare le macchie cutanee basta prendere uno spicchio d’aglio e strofinarlo sui punti critici, ripetendo la procedura più volte al giorno.
  • Il gel di aloe vera – Se applicato sui punti caratterizzati dalla presenza di macchie della pelle un paio di volte al giorno, è in grado di attenuarle efficacemente. Questo rimedio naturale è particolarmente utile in caso di macchie cutanee causate da eccessiva esposizione al sole.
  • La maschera con fragole tritate e succo di limone – Realizzata a casa contrasta anche le macchie della pelle più scure. Il trattamento va ripetuto almeno una volta alla settimana, lasciando riposare il composto sul viso per circa mezz’ora e risciacquando tutto con acqua fredda.

 

Ciclo mestruale, cure e rimedi che puoi usare per il dolore di quei giorni

Ne soffre la maggior parte delle donne, con un disagio a volte accentuato al quale, però, di solito non corrisponde una condizione patologica. Il dolore mestruale associato al ciclo mensile (dismenorrea) si manifesta con contrazioni dolorose nella parte bassa dell’addome, che possono diffondersi fino alla schiena e alle cosce. Il dolore può essere intenso, oppure meno forte ma costante e può variare tra un mese e l’altro. Inoltre, in alcuni casi, può presentarsi anche in assenza di mestruazioni. Abbiamo risposto a 3 delle domande più frequenti.

Quali medicinali si possono usare?

Nella maggior parte dei casi per attenuare il disturbo è sufficiente assumere antidolorifici acquistabili senza ricetta su consiglio del farmacista, a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come acido acetilsalicilico, naprossene, ibuprofene e altri. Questi medicinali vanno evitati se si soffre di asma, disturbi di stomaco, problemi al fegato o ai reni. Inoltre, l’acido acetilsalicilico non andrebbe preso al di sotto dei 16 anni di età. Si può provare ad alleviare il dolore pure con il paracetamolo anche se è stato dimostrato che questo farmaco ha minore efficacia. Se gli usuali antidolorifici dovessero rivelarsi inefficaci allora il medico di famiglia potrebbe indicare farmaci più forti per dosaggio e per principi attivi.

Esistono terapie per risolvere alla radice  il problema?

Il medico potrebbe prescrivere un metodo contraccettivo (pillola combinata) con cui assottigliare il tessuto dell’utero – così da attenuare le contrazioni necessarie a espellere il flusso mestruale, del quale si riduce anche la quantità – e limitare il rilascio delle prostaglandine che accentuano le stesse contrazioni. Se questo non dovesse rivelarsi efficace per attenuare il dolore, il medico potrebbe consigliare l’impiego di sistemi di contraccezione basati su impianti o iniezioni , oppure di dispositivi intrauterini.

Che fare per ridurre il fastidio?

  1. Smettere di fumare. Il fumo accresce il dolore.
  2. Fare esercizio fisico. Anche se durante il ciclo non ci si sente molto in grado, è bene mantenersi in attività praticando, senza sforzare, nuoto, ciclismo o anche solo camminate.
  3. Applicare sull’addome qualcosa di caldo, p.es. una sacca termica o una borsa dell’acqua calda.
  4. Fare un bagno o una doccia caldi per rilassare i muscoli.
  5. Praticare un massaggio circolare e leggero sulla parte bassa dell’addome.
  6. Fare un’attività di rilassamento come yoga o pilates in modo da allentare la sensazione di dolore.
  7. Sottoporsi a una stimolazione elettrica nervosa transcutanea (TENS) che crea un passaggio di corrente elettrica a bassa tensione sull’addome, allo scopo di stimolare specifiche fibre nervose tanto da produrre una sensazione di formicolio sulla pelle.

 

Gravidanza e post-parto ai tempi del Coronavirus

In questo momento in Italia ci sono migliaia di donne in gravidanza e da gennaio ad oggi sono nati circa 80.000 bambini (circa 1200 al giorno). La maggior parte dei neonati torna a casa entro i primi tre giorni dopo il parto. In ospedale l’accesso è regolamentato a dovere, proprio per limitare i contatti e ridurre il rischio di contagio. A casa, nessuno può regolamentare, se non noi stessi.

I clinici cinesi, che per primi si sono confrontati con il Coronavirus, hanno valutato l’impatto del virus sulla gravidanza, sulla donna in gravidanza e sul feto e hanno scoperto che, sebbene le donne in gravidanza abbiano un rischio di ammalarsi sovrapponibile a quello delle altre persone, allo stato attuale sembra che il Coronavirus NON passi la placenta e quindi ci permette di dire, almeno stando a questi primi studi, che il bimbo in utero è al sicuro. Questo ci permette di canalizzare tutti i nostri sforzi nel ridurre il rischio di contagio per le donne in gravidanza, in modo da tutelare la loro salute.

Le donne incinte DEVONO osservare le stesse norme previste per tutti:

  • evitare di uscire in luoghi pubblici
  • evitare i luoghi affollati
  • mantenere una distanza di almeno un metro dal prossimo
  • evitare il contatto fisico
  • lavarsi accuratamente le mani con il sapone evitando di toccarsi il volto
  • stare lontano dalle persone che presentano segni o sintomi di infezione respiratoria in genere
  • dedicarsi a se stesse e al loro bambino, senza altri pensieri

Siamo in una condizione nuova, mai vista prima d’ora per le nostre generazioni, e dunque occorre la responsabilità di tutti e qualche piccola rinuncia, soprattutto in vista del parto e del puerperio, che sono momenti molto impegnativi, dal punti di vista delle risorse fisiche e psichiche, e dunque bisogna prepararsi ad affrontarli al meglio e bisogna delegare agli altri tutto ciò che si può delegare. Le puerpere che tornano a casa devono essere consapevoli che oltre al carico normale legato al puerperio,  hanno anche il carico dato dall’epidemia in corso.

I neonati, una volta fuori dall’utero materno, hanno gli stessi rischi di tutti noi di incontrare il virus e ammalarsi: non sappiamo ancora nulla di come il coronavirus si comporti nei neonati, e questa assenza di conoscenza scientifica ci chiede una ulteriore cautela collettiva.

Come comportarsi – Qual è il codice di comportamento più adeguato? 

1) Fare gli auguri a mamma e papà a distanza e chiedere se hanno bisogno di qualche aiuto pratico

2) Stare lontani dalla casa del bimbo, almeno finchè l’emergenza coronavirus non sarà passata, e privilegiare i contatti telematici

3) Se i genitori, che magari rientrano nella categoria degli scettici, vi invitano a casa, evitate comunque assembramenti e avviciniamoci al bambino con moderazione, deferenza e rispetto, uno alla volta, chiedendo il permesso SENZA toccarlo

4) Se co-abitiamo con i neo-genitori dobbiamo ricordarci di evitare luoghi affollati e occasioni di contagio, stare a distanza, lavarci le mani, NON toccare la nostra faccia, NON toccare quella del bambino e nemmeno le sue mani o altre parti del suo corpo che lui possa poi mettere in bocca. Stare a un metro di distanza dalla nuova famiglia è quello che ci vuole in questo momento storico.

5) Se abbiamo bambini piccoli potenzialmente esposti al contagio e possibili vettori privilegiati, non andare a trovare il neonato.

6) Se vogliamo manifestare il nostro affetto alla neo-mamma e al neo-papà possiamo farlo facendo tante altre cose per loro, facendo la spesa, cucinando, facendo piccole commissioni o servizi, ma limitando il più possibile i contatti diretti

Il neonato al tempo del Coronavirus sta comodissimo in braccio alla sua mamma e al suo papà. Non ha bisogno di altre braccia che vanno e che vengono: se sapremo aspettare, arriverà un momento più opportuno per le coccole in sicurezza.

Conseguenze fisiche e psicologiche dell’epidemia 

Ci troviamo a fronteggiare per la prima volta dal dopoguerra una situazione di emergenza pubblica mai sperimentata prima. Questa sensazione di allarme, di confusione sul da farsi, di assenza di controllo e di attesa forzata di tempi migliori può scatenare una notevole ansia e condizionare fortemente i nostri comportamenti e il nostro stato d’animo. Considerando che la gravidanza e il post-parto sono due momenti che già in condizioni normali si associano a una rivoluzione interiore e a una lunga serie di cambiamenti sul piano individuale, di coppia e relazionale, va da sé che dover fronteggiare oltre che gli aspetti fisiologici del cambiamento anche l’emergenza sanitaria può scatenare uno stress molto importante.

È piuttosto tipico delle neo-madri associare la cura amorevole del neonato all’aumento della vigilanza, della protettività e della preoccupazione, soprattutto durante la prima esperienza di genitorialità o a seguito di precedenti complicanze. Questo fondo di preoccupazione e di controllo tende ad attenuarsi via via che, settimana dopo settimana, i genitori e il bambino iniziano a conoscersi meglio e ad acquisire maggiore sicurezza e confidenza nelle proprie capacità.

Inserire in questo delicato equilibrio dinamico una preoccupazione angosciosa come quella che stiamo vivendo in questi giorni può trasformare l’accudimento in ansia e la naturale protettività in iperprotettività. Le madri hanno bisogno a loro volta di sentirsi protette e di non dover aggiungere preoccupazioni a quelle che già normalmente possono girare loro nella testa dopo il parto.

I padri possono esercitare in parte questa opera di protezione, ma a loro volta, in un momento di questo tipo, hanno bisogno anch’essi di una base sicura per potersi orientare, perché sono persone, non automi, e non è mai piacevole vedere la propria compagna preoccupata e non riuscire a fare nulla.

I neonati in tutto ciò, hanno delle microscopiche antennine wireless e si accorgono benissimo se la mamma è spaventata e il papà non riesce a rassicurarla. Questo si traduce in un generale senso di tensione e nervosismo, che non fa bene a nessuno.

Per questi motivi è importante che le donne in gravidanza ed i neogenitori adottino i piccoli accorgimenti indicati dall’OMS e dal Ministero della Salute, chiedendo a parenti ed amici di rispettarli senza se e senza ma.

Le attuali raccomandazioni sono riassunte e pubblicate (con costanti aggiornamenti) anche sul sito della Associazione CiaoLapo ETS per la tutela della gravidanza e della salute perinatale (www.covid.ciaolapo.it).

Coronavirus: cos’è e come proteggersi

Un Coronavirus è una classe di virus che causa malattie a carico principalmente dell’apparato respiratorio. A seconda della persona che viene contagiata, e dalla condizione del suo sistema immunitario, i Coronavirus possono provocare disturbi che variano dal comune raffreddore a sindromi respiratorie più gravi.

Il nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) è il responsabile della nuova “Sindrome Respiratoria acuta grave coronavirus 2”. Secondo gli esperti, questo nuovo ceppo sarebbe il “fratello” di quello che causò la SARS  nei  primi anni 2000. La malattia provocata dal nuovo Coronavirus è stata chiamata COVID-19, ovvero Corona Virus Disease.

Per informazioni più approfondite puoi cosultare il sito del Ministero della Salute

Riconosciamo insieme i sintomi

Sono molto variabili perché dipendono sia dal virus sia dalla persona che viene infettata. I sintomi più frequenti sono:

  • Febbre;
  • Difficoltà respiratorie;
  • Tosse.

Nei casi più gravi può causare sindrome respiratoria acuta grave, polmonite e raramente persino la morte (in soggetti molto compromessi). Le persone più sensibili alle forme gravi sono gli anziani e quelli con patologie croniche (immunosoppressi, patologie cardiache …).

Come effettuare la diagnosi?

Come abbiamo visto, i sintomi sono molto simili e sovrapponibili ad una comunissima sindrome influenzale. Quindi l’unico modo per riconoscere il nuovo Coronavirus è eseguire degli esami di laboratorio. Se vuoi, puoi anche approfondire la situazione del Coronavirus in Italia.

Come avviene la trasmissione del virus (da persona a persona)?

Il nuovo coronavirus viene trasmesso principalmente per contatto diretto e stretto con una persona infetta. La via di trasmissione sono le goccioline respiratorie e quindi tramite:

  • Saliva (tosse e starnuti)
  • Mani (toccando con le mani superfici contaminate e a seguito bocca ed occhi)

Dieci regole da seguire per proteggersi dal Coronavirus

Come ci consiglia anche il Ministero della Salute e la Regione Lazio, ci sono alcune regole da rispettare per proteggersi e proteggere dal Coronavirus.

  1. Lavarsi spesso le mani (con igienizzanti a base di Alcool o Cloro)
  2. Evitare il contatto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
  3. Non toccarti bocca, naso e occhi con le mani
  4. Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci
  5. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
  6. Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
  7. Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
  8. I prodotti made in China e  i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
  9. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus
  10. Contatta il numero 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni

GEL MANI : La nostra soluzione disinfettante

Il nostro laboratorio produce il GEL DISINFETTANTE MANI A BASE DI ALCOL. Il prodotto è disponibile a seconda delle necessità ed è fornito anche nei propri contenitori.

Alimentazione dopo le feste: 8 cibi detox perfetti per sgonfiarsi

Per depurarsi dopo le feste dobbiamo affidarci a dei cibi specifici dal potere detox e drenante che, più di altri, sono in grado di aiutarci in questa impresa, velocizzando la nostra remise en forme. Introdurli nelle settimane successive al 6 gennaio è un’ottima mossa per garantire una rapida “disintossicazione” dagli eccessi natalizi senza però ritrovarsi a fare una dieta rigida e difficile da seguire. Selezionare gli alimenti giusti e trovare delle ricette sane e gustose al tempo stesso è il modo ideale per tornare in forma ed evitare di sentirsi gonfi e appesantiti.

Di seguito puoi trovare la lista dei super food dal potere detox perfetti per il dopo-feste con i benefici e le proprietà di cui godono e che ti aiuteranno a ritrovare in fretta il tuo peso forma dopo le faticose settimane delle feste natalizie.

  1. Zenzero
    È un alimento perfetto per depurare l’organismo, digerire e combattere la nausea: insomma, l’ideale per rimettere a posto uno stomaco in subbuglio dopo le feste di Natale. Può essere aggiunto come spezia a vellutate e zuppe, mangiato a fette (zenzero disidratato) oppure in infusione, come tisana.
  2. Cavoletti di Bruxelles
    Non particolarmente amati dai più per via di un odore non proprio piacevole, i cavoletti di Bruxelles sono in realtà un vero toccasana per il fisico. Sono ricchi di fibre, vitamine e dei cosiddetti “composti fitochimici”, sostanze con molte proprietà benefiche.
  3. Mirtilli rossi
    Noti per le loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, i mirtilli rossi godono di moltissimi benefici, tra cui riduzione del rischio di malattie cardiache, infarti, pressione sanguigna alta e obesità. In più, sono degli ottimi alleati della digestione.
  4. Carciofi
    I carciofi rappresentano un altro alimento detox altamente efficace: hanno un effetto diuretico, facilitano lo smaltimento delle tossine e purificano l’intestino.
  5. Lenticchie
    Ricche di fibre e di valori nutrizionali ma povere di calorie, le lenticchie aiutano la digestione e il funzionamento dell’intestino, rappresentando un vero toccasana contro stitichezza e gonfiore.
  6. Finocchi
    Anche i finocchi sono particolarmente indicati in una dieta disintossicante: hanno un potere depurativo, contengono poche calorie e stimolano la diuresi, aiutando le funzioni intestinali.
  7. Barbabietole rosse
    Ricche di vitamine e minerali e poco caloriche, le barbabietole rosse sono un elemento fondamentale in una dieta detox. Grazie alle loro proprietà antiossidanti, aiutano il fegato e la cistifellea a eliminare le tossine e svolgono un’azione fortemente depurativa.
  8. Curcuma e altre spezie in sostituzione del sale
    Abbandonate il sale a vantaggio di spezie dalle proprietà disintossicanti tra cui rosmarino, timo, cumino, curcuma. In particolare quest’ultima svolge un’azione purificante e antinfiammatoria.

Feste natalizie, 7 semplici consigli per passarle in serenità e salute

Questo è un periodo di relax e spensieratezza, ma anche di malanni stagionali. Ognuno di noi dovrebbe fare attenzione a preservare il bene più prezioso per passare le feste in serenità, la salute. Ecco alcuni consigli che potrebbero essere molto utili.

  1. Attento agli sbalzi di temperatura: non sono le temperature fredde a farci ammalare, ma gli sbalzi di temperatura.
  2. Calore per respirare meglio: bevande  e tisane calde, brodi e zuppe favoriscono il benessere respiratorio, alleviano irritazioni e infiammazioni e ti aiutano ad arrivare in forma per le feste.
  3. Fai attenzione alla qualità dell’aria: sotto le feste passerai più tempo in ambienti chiusi o dentro casa. E’ importante deumidificare e umidificare questi ambienti e favorire il ricambio d’aria.
  4. Attenzione agli incidenti domestici:  guai a lasciare accesi caminetti, stufe, fornelli o candele. E a Capodanno bisogna lasciar maneggiare i fuochi d’artificio solo dai professionisti.
  5. Prepara il cibo con cura: fai attenzione all’igiene in cucina per allontanare il rischio contaminazioni. Pulisci spesso le superfici, non lasciare alimenti deperibili fuori dal frigo più di due ore e cuocere e refrigerare in modo corretto.
  6. Mangia sano e sii attivo: in particolare non esagerare con i grassi, il sale e lo zucchero. Infine, anche in vacanza non bisognerebbe dimenticare di fare attività fisica, almeno due ore e mezza a settimana se si è adulti, e un’ora al giorno se si è bambini o adolescenti.
  7. Viaggia in sicurezza: mettiti le cinture quando sei in macchina e fai sedere i bambini sugli appositi seggiolini. Mai guidare dopo aver bevuto alcolici.

 

Alito cattivo, cause, consigli e rimedi per risolvere l’alitosi

L’alitosi è una condizione molto comune che colpisce circa il 25% della popolazione. In generale, le cause dell’alitosi
sono da ricercarsi nel 90% in condizioni alterate presenti a carico della bocca, nel 10% sono invece supportate da patologie presenti in altri distretti dell’organismo. Carie, gengiviti e una scorretta igiene orale frequentemente portano a sviluppare alitosi, che spesso costituisce addirittura un sintomo precoce della parodontite.

Cause
I batteri anaerobi, ovvero quelli che sopravvivono in assenza di ossigeno, proliferando all’interno delle tasche parodontali producono composti volatili solforosi (CVS) responsabili del cattivo odore; i batteri si organizzano formando un biofilm contenente questi composti dello zolfo responsabili principali del cattivo odore trasmesso e percepito attraverso la respirazione e la fonazione. Anche il fumo di sigaretta contribuisce a peggiorare alitosi e
parodontite ed è quindi un fattore di rischio comune che sarebbe indispensabile mettere sotto controllo
per avere successo nella terapie di entrambe le condizioni cliniche.

Un’altra causa dell’alitosi è la presenza della placca batterica o sul dorso della lingua (si va a depositare tra una papilla gustativa e l’altra) o presente negli spazi interdentali. Ad aggiungersi il ruolo fondamentale della saliva in quanto ha la duplice funzione di detersione e di effetto tampone. La riduzione del flusso salivare può avere un impatto enorme nella genesi dell’alitosi; la sua  mancanza può essere influenzata da molte condizioni: i farmaci antidrepressivi, antipsicotici, diuretici e antipertensivi, le malattie delle ghiandole salivari (diabete, sindrome di Sjogren), la chemioterapia e la radioterapia influenzano negativamente qualità e quantità di saliva prodotta.

Diagnosi e terapia
Nonostante l’alitosi sia una condizione molto comune, l’autodiagnosi non è sempre facile ed è buona regola affidarsi ad un Odontoiatra o a un igienista dentale per effettuare una valutazione corretta. L’esame più utilizzato è quello organolettico (il cosiddetto sniff test) nel quale il professionista esamina attraverso il proprio olfatto la presenza o meno di alitosi. La terapia è ovviamente strettamente correlata alla diagnosi. Il professionista deve intervenire
sulle patologie del cavo orale eventualmente presenti e istruire il paziente ad avere una corretta igiene
orale. È necessario fare attenzione a detergere accuratamente anche gli spazi interdentali con lo scovolino o con il filo interdentale, non dimenticando mai di pulire il dorso della lingua con lo spazzolino stesso o con presidi specifici (puliscilingua o netta lingua – air abrasion con polvere di eritritolo da parte del professionista).

Qualora vi sia una diagnosticata riduzione della quantità di saliva prodotta è essenziale prendere alcuni accorgimenti: il professionista è in grado di suggerire strategie per mantenere umettato il cavo orale, così come dare consigli alimentari che aiutino la gestione dell’alitosi, a volte introducendo dei gel orali sostitutivi o integratori della saliva.

E se la causa non fosse la bocca?
Bisogna sempre rivolgersi al proprio dentista qualora si abbia la sensazione di alito cattivo. Ma la causa potrebbe non essere all’interno della bocca: gastriti, patologie del fegato, disturbi gastrointestinali e difficoltà nella digestione, diabete non compensato possono avere questo sintomo come manifestazione a distanza di un problema metabolico o infiammatorio. Comunque non affidarti alla solita caramella, allo spray orale o al collutorio senza aver ben compreso quale sia lo stato di salute del cavo orale e non solo. Impara a riconoscere i campanelli di allarme e non sottovalutarli!

I consigli del farmacista

  • Controlla spesso le tue gengive.
  • Stai attento che non ci sia sanguinamento delle gengive! Se ci fosse rivolgiti sempre ad uno specialista, meglio se un parodontologo. La parodontite è tra le prime cause di alitosi.
  • Non sottovalutare l’alitosi: consulta lo specialista prima di decidere quale prodotto usare; spesso il collutorio non è sufficiente.
  • Ricordati di usare lo scovolino o il filo interdentale in base ai consigli del tuo Igienista dentale.
  • Alcuni farmaci causano diminuzione del flusso salivare: attenzione in questi casi all’igiene orale, all’alimentazione e all’apporto di acqua.
  • Lo spazzolamento dei denti deve essere efficace nella rimozione della placca: valuta assieme al tuo Igienista dentale l’opportunità di passare alla detenzione con spazzolino elettrico.

 

Fonte: https://bit.ly/2RYtj8U

Perché sentiamo dolore alle ginocchia e articolazioni quando piove?

Molte persone avvertono dolore alle articolazioni quando piove o sta per piovere e addirittura alcuni sostengono di riuscire a prevedere il brutto tempo proprio grazie ai loro acciacchi.  Qualcuno potrebbe pensare si tratti di suggestione, invece sembra ci sia una ragione scientifica al dolore articolare associato al maltempo. Secondo l’associazione messicana ‘‘Una Sonrisa al Dolor’, che si occupa di fornire assistenza ai pazienti con patologie reumatiche, l’umidità atmosferica influenza il liquido sinoviale presente nelle articolazioni mobili.

Il liquido sinoviale forma una sorta di cuscinetto che smorza l’attrito tra le ossa delle articolazioni e, quando la pressione atmosferica si abbassa, questo liquido si espande leggermente. Se le articolazioni sono in buona salute, generalmente non si avverte alcun fastidio, ma se le articolazione sono usurate o danneggiate, l’espansione del liquido sinoviale può provocare dolore. Quando la pressione atmosferica si abbassa, i sintomi in chi soffre di reumatismi possono peggiorare a causa dei barocettori, recettori che reagiscono alle variazioni di pressione, inviando segnali al sistema nervoso centrale. Inoltre, quando fa freddo, muscoli, tendini e legamenti si irrigidiscono maggiormente, peggiorando la situazione.

Chi ha problemi articolari può dunque avvertire un forte dolore alle ginocchia, spalle, gomiti, anche, dita delle mani e ad altre articolazioni quando c’è molta umidità, oppure in caso di pioggia e basse temperature. La soluzione a questi disagi potrebbe essere quella di riscaldare la zona interessata con borse dell’acqua calda, cuscini riscaldati, cerotti che rilasciano calore e altri rimedi. Le articolazioni possono anche essere massaggiate con creme o unguenti con proprietà analgesiche e antinfiammatorie, per lenire il dolore.

 

Fonte: https://bit.ly/2RXM6kD