Disturbi di salute e patologie croniche: se hai dubbi chiedi in farmacia

Hai dei disturbi di salute o fastidi ricorrenti? Sospetti di avere una patologia cronica? Sei già in cura per un disturbo ma i sintomi sono poco controllati?

Spesso non sappiamo di avere oppure sottovalutiamo senza prevenire problemi importanti per la nostra salute. Per individuarli e sostenerti in un percorso di consapevolezza e di cura, in collaborazione con il Policlinico “Tor Vergata” e Novartis, abbiamo dato il via al progetto “Chiedilo al Farmacista” anche nella nostra farmacia. Le prime tre patologie che andremo a individuare,  con chi si presenterà in farmacia per aiutare a capire meglio i sintomi sono l’asma grave allergico, l’orticaria cronica e lo scompenso cardiaco.

Si tratta di un percorso gratuito – guidato e affiancato dai nostri farmacisti attraverso un’intervista digitale in loco – con domande specifiche su una delle tre patologie che si ha il sospetto di avere o di non aver curato. In pochi minuti sarà disponibile l’esito che potrai utilizzare per approfondire le condizioni del tuo stato di salute con il medico curante o lo specialista. Per fare il test occorre pochissimo tempo e non serve la prenotazione.

Movember, un mese con i “baffi” dedicato alla salute maschile

Dal primo novembre è tornato il cosiddetto Movember, il mese con i baffi. Movember è un evento annuale in cui gli uomini che vi aderiscono si lasciano crescere i baffi come atto solidale per sensibilizzare alla salute maschile, in particolar modo alla prevenzione del tumore alla prostata e ai testicoli, dei suicidi e alla cura della salute mentale. La fondazione nasce nel 2003, quando quattro amici di Melbourne, in Australia, decidono di dar vita a un movimento per valorizzare la loro causa, raccogliere fondi e trovare un simbolo: il nome è, infatti, una fusione delle parole inglesi November (novembre) e moustache (baffi). Negli anni, l’iniziativa ottiene sempre maggior successo, tanto da riuscire ad accaparrarsi noti testimonial e ottimi sponsor, principalmente marchi che commerciano articoli maschili.

Gli uomini che prendono parte al Movember vengono chiamati Mo Bros, ma anche le donne possono parteciparvi: sono le Mo Sistas, le quali si attivano in particolar modo supportando e pubblicizzando l’iniziativa e raccogliendo fondi.

Il punto sulla salute maschile

La sensibilizzazione della salute maschile è ancora un argomento di nicchia. Si fa quasi fatica a parlarne e vi è uno scarsissimo riconoscimento e altrettanta inesistente attenzione a livello nazionale, regionale o mondiale. Un primo dato generale è che gli uomini muoiono prematuramente e circa sei anni prima rispetto alle donne. Secondo le statistiche, a livello globale, ogni anno a più di 1.4 milioni di uomini viene diagnosticato il cancro alla prostata, il secondo più diffuso al mondo nel sesso maschile.

In Italia, un uomo su otto ha la probabilità di ammalarsi nel corso della propria vita. Un cancro che cresce lentamente e, spesso, silenziosamente, senza la presenza di sintomi che possano lanciare l’allarme. Una diagnosi precoce può fare la differenza tra la vita e la morte ed è per questo che fare il test PSA diventa il metodo principale per accertarsi sul proprio stato di salute. Specialmente se si iniziano ad avvertire cambiamenti nella funzione urinaria o sessuale, come la necessità di urinare frequentemente, difficoltà a iniziare la minzione o trattenere l’urina, dolore o bruciore, difficoltà ad avere un’erezione, presenza di sangue.

A chi rivolgersi?

L’urologo ha un ruolo primario per individuare disturbi all’apparato genitale maschile e diagnosticare l’insorgenza di possibili malattie. Secondo le raccomandazioni della Società Italiana di Urologia, la prevenzione contro il rischio di tumore comincia a quarant’anni. Tutti gli uomini, a partire da questa età e specialmente se in famiglia ci sono casi pregressi, dovrebbero farsi visitare da un professionista ed eseguire periodicamente gli esami necessari.

Anche il cancro ai testicoli non perdona, considerato il tumore più comune tra i giovani e destinato, purtroppo, a peggiorare nel tempo. Sappiamo bene quanto le giovani donne vengano giustamente educate a regolari visite ginecologiche ma lo stesso non avviene per gli uomini con l’andrologo, figura fondamentale, ancora troppo nell’ombra.

Il sito ufficiale del Movember spiega brillantemente l’importanza delle visite preventive, pubblicando inoltre una guida per imparare a tastare i propri testicoli per riconoscere la presenza di noduli, dolori mirati o altre anomalie.

Ma il Movember non si occupa soltanto della salute in ambito sessuale: due sezioni del sito sono dedicate alla salute mentale e alla prevenzione dei suicidi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno nel mondo muoiono di suicidio 510mila uomini, circa tre quarti dei suicidi mondiali.

Come fare per partecipare al Movember?

Basta registrarsi sulla pagina di Mo Space, farsi crescere i baffi (non necessariamente), fare delle donazioni, trovare altri sostenitori, parlare magari delle proprie esperienze, sensibilizzare, informarsi sugli eventi e sui programmi finanziati dai soldi raccolti. Grazie al supporto dei Mo Bros e delle Mo Sistas, sono stati finanziati in tutto il mondo più di 1250 progetti a favore della salute maschile. L’obiettivo è coinvolgere sempre più uomini e donne, imprese, gruppi sportivi, organizzazioni comunitarie, governi, responsabili delle politiche sanitarie e operatori sanitari, al fine di ridurre l’attuale disuguaglianza di genere negli esiti sanitari.

In Italia, per l’intera durata del mese, è possibile prenotare gratuitamente visite urologiche e prelievi di sangue in svariate città. Il programma e le informazioni sulla pagina Facebook Movember Italia.

Aderite numerosi al Movember. Con o senza baffi, sostenete la prevenzione!

Perché quando assumi alcuni farmaci devi limitare il caffè?

Conosciamo i benefici di una tazzina di caffè che, ogni mattina o dopo pranzo, ci consente di affrontare con maggiore energia le incombenze che dobbiamo portare a termine. Dobbiamo, però, fare attenzione. La funzione energizzante del caffè è determinata dalla concentrazione di caffeina al suo interno, e si tratta di una sostanza che può interagire con alcune terapie o patologie.
La dose sicura per un adulto è di 4/5 tazzine al giorno, 1 o 2 in gravidanza o allattamento.

Se assumi farmaci:

  • broncodilatatori
  • antibiotici chinolonici
  • antidepressivi
  • antipertensivi

dovresti rivedere le tazzine che puoi assumere al giorno. Soprattutto nel caso di farmaci per la pressione alta, la caffeina rischia di rimanere in circolo per più tempo con la possibilità di alterare il metabolismo di alcune di queste molecole.
Quindi potresti avere un maggiore assorbimento della caffeina e una diversa risposta ai farmaci.

I benefici del caffè

La caffeina ha anche alcune preziose proprietà che comportano per i bevitori di caffè alcuni concreti benefici:

  • stimola la secrezione gastrica e biliare, un caffè a fine pasto sostiene la digestione
  • effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa
  • effetto lipolitico, ovvero la capacità di stimolare l’impiego di grassi a scopo energetico e non di accumulo
  • sono già state individuate proprietà antiossidanti, antimutagene ed antinfiammatorie

 

È comunque fondamentale essere consapevoli delle possibili interazioni tra caffè e farmaci e ricordare di confrontarsi con il proprio medico in caso di qualsiasi dubbio specifico.

Capelli, in farmacia esame gratuito per prevenire e curare la caduta

In autunno, una caduta fisiologica dei capelli è da considerare normale. Bisogna, però, imparare a conoscere i segnali che la nostra chioma ci manda, per agire tempestivamente quando la caduta è eccessiva e si accompagna ad un’aumentata fragilità dei capelli.

Quando la caduta è fisiologica?

Ogni giorno cadono in media circa 35 capelli al giorno, ma tra i mesi di ottobre e dicembre la perdita fisiologica può essere maggiore, sia per gli uomini che per le donne, ed arrivare anche a 100.

Le cause possono essere legate ai cambiamenti stagionali e climatici e all’esposizione al sole durante i mesi estivi, fattore di stress per i nostri capelli oltre che, come noto, per la pelle. Altri studi ricollegano questo aumento al ritorno alla frenesia della quotidianità dopo la pausa estiva o alla variazione del rapporto tra ore di luce e buio che potrebbe incidere sull’equilibrio ormonale.

Quanto dura e come limitare la caduta stagionale dei capelli?

La caduta fisiologica, in genere dura poche settimane. Se dovesse durare di più o se la caduta dovesse essere accompagnata anche da una situazione globale di indebolimento e fragilità delle chiome, potrebbe risultare utile ricorrere ad alcune strategie di supporto.  Alcuni accorgimenti aiutano a limitare questo tipo di caduta, tra cui l’alimentazione corretta e l’integrazione alimentare.

Tra le sostanze preziose per la crescita e la vitalità dei capelli c’è lo zinco, la biotina e l’ornitina. In caso di caduta  sarebbe opportuno introdurre nella dieta gli alimenti che li contengono, oppure ricorrere agli appositi integratori. Inoltre, è certamente utile non esagerare con piastre e phon, che non devono mai essere avvicinati troppo al cuoio capelluto, e utilizzare uno shampoo adeguato alle caratteristiche specifiche di cute e capelli, meglio se fortificante.

 Analisi del capello in farmacia, gratuita tutto novembre

Grazie all’utilizzo di strumenti moderni e innovativi  in Farmacia Roma Est effettuiamo le analisi della pelle e dei capelli. La visita è semplice ed ha una durata di 20 minuti circa. Questi giorni e per tutto il mese di novembre, con l’acquisto di un prodotto per la cura dei capelli, l’esame del capello e del cuoio capelluto è gratuito. La visita  permette di rilevare lo stato di salute, l’elasticità e l’idratazione della cute nonché le cause delle più frequenti problematiche legate ai capelli e al cuoio capelluto.

 

 

Donare il sangue, come funziona e dove farlo nel Lazio

Le persone con età compresa tra i 18 e i 70 anni possono donare il sangue. Per prenotare il giorno e l’ora della donazione, bisogna contattare il servizio trasfusionale o l’associazione donatori di riferimento.

Da sottolineare:

  • Le strutture per la raccolta del sangue sono esclusivamente destinate ai donatori e al loro percorso di donazione, con personale dedicato e formato.
  • La donazione del sangue è da considerarsi tra le “situazioni di necessità” e di conseguenza gli spostamenti dei donatori che si recano presso le sedi di raccolta sono autorizzati anche quando le disposizioni dovute all’epidemia Covid-19 non lo consentono.

È importante sapere che, però, non tutti e non sempre possono donare il sangue. Chi non è in condizioni di salute ottimali può essere escluso dalle donazioni, temporaneamente o anche definitivamente:

Ottobre Rosa 2021, gli screening gratuiti nel Lazio

La Regione Lazio, in occasione di Ottobre Rosa, offre alle donne di età compresa tra i 45 e i 49 anni, cioè nella fascia di età non compresa dal programma di screening, l’opportunità di prenotare una mammografia gratuita nelle strutture sanitarie che partecipano all’iniziativa fino ad esaurimento della disponibilità.
Per prenotare chiama il NUMERO 06 164161840 attivo dal 30 settembre al 30 ottobre, dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 ed il sabato dalle 7.30 alle 13.00.
Per fissare un appuntamento è necessaria la richiesta medica con il codice esenzione: D01 – Campagna di Screening regionale.

Se invece hai tra i 50 e i 74 anni contatta il NUMERO VERDE SCREENING della tua ASL perché puoi accedere a percorsi di screening gratuiti.

I Programmi di Screening consistono in percorsi organizzati di prevenzione e diagnosi precoce e sono ATTIVI TUTTO L’ANNO.

La Regione Lazio, attraverso le sue ASL, offre 3 percorsi di prevenzione GRATUITI alle persone comprese nelle seguenti fasce d’età:

  • Donne 25-64 anni per la prevenzione del tumore del collo dell’utero
  • Donne 50-74 anni per la prevenzione del tumore della mammella
  • Donne e uomini 50-74 anni per la prevenzione del tumore del colon retto

Come funzionano i programmi di screening

  • Viene spedita a casa una lettera d’invito con un appuntamento prefissato dalla ASL di appartenenza per effettuare il test di screening; l’appuntamento può essere modificato telefonando al numero verde indicato nella lettera.
  • Il risultato viene comunicato per posta; nell’eventualità che sia necessario ripetere il test o effettuare ulteriori accertamenti, l’interessato verrà contattato telefonicamente.
  • Nel caso di un test con risultato dubbio, l’interessato sarà invitato a eseguire gli esami di approfondimento presso un centro specializzato (Centro di Screening di II livello).
  • Nel caso in cui non dovesse pervenire la lettera di invito, sarà possibile telefonare ai NUMERI VERDI delle Aziende Sanitarie per avere informazioni e prenotare un esame.

È importante effettuare i controlli programmati rispondendo agli inviti della propria ASL, in questo modo la prevenzione diventa più efficace e aumentano le possibilità di ricevere cure adeguate e meno aggressive.

Fonte: https://rb.gy/mc8c14

Pidocchi, un problema che si può prevenire e risolvere

È un problema che si ripresenta, tipicamente, in autunno: le infestazioni da pidocchi, o pediculosi, hanno in questo periodo un picco di diffusione tra i bambini dai 3 agli 11 anni, e poi da questi ai loro familiari. In estate, infatti, nei luoghi di villeggiatura, nonostante i bagni frequenti e la vita all’aria aperta, è facile che i piccoli vengano a contatto con questi parassiti, come con altri; con la ripresa della scuola, poi, la trasmissione ai compagni diventa molto facile, tanto che, anche se in epoca di COVID il distanziamento può limitare questa possibilità, è bene adottare gli accorgimenti indicati dall’Istituto Superiore di Sanità.

I pidocchi sono piccoli insetti che si nutrono di sangue, e come tali sono costretti a insediarsi su un altro essere vivente per sopravvivere e riprodursi. Quelli che infestano l’uomo appartengono a tre specie, che colpiscono zone diverse del corpo:

  • pidocchi del capo;
  • pidocchi del corpo o delle vesti;
  • pidocchi del pube.

Sono lunghi circa 2-4 millimetri e non hanno ali (di conseguenza non volano) e hanno sei robuste zampe provviste di uncini con cui si attaccano tenacemente ai capelli o ai peli che ricoprono il corpo, come pure alle fibre dei tessuti (lo fanno i pidocchi del corpo e delle vesti) contaminando abiti, biancheria, effetti personali.

I più diffusi sono i pidocchi dei capelli: di colore grigiastro, sono quasi invisibili a occhio nudo; hanno il corpo allungato, la testa appuntita e si concentrano soprattutto sul cuoio. capelluto nella parte posteriore della testa (la nuca) e dietro le orecchie. I pidocchi sono molto prolifici: nel corso della loro vita possono deporre fino a 300 uova, chiamate lendini. Queste, di color madreperla, potrebbero essere confuse con scaglie di forfora; se, però, si prova a rimuoverle, ci si accorge che sono tenacemente attaccate ai capelli o ai peli. Dal momento in cui vengono deposte, impiegano circa una settimana per schiudersi, dando vita a una prole vorace che diventerà adulta dopo 2 settimane.

I pidocchi si nutrono di sangue, che succhiano dopo aver punto la pelle. Inoltre, iniettano una sostanza irritante e rilasciano anche i loro escrementi, provocando così uno stato di irritazione della pelle che può portare alla formazione di papule, piccoli rigonfiamenti arrossati che producono un forte prurito. L’atto del grattarsi può peggiorare la situazione, causando piccole lesioni che possono anche infettarsi.

L’infestazione avviene attraverso:

  • contatto stretto con una persona che ne è colpita;
  • contatto con indumenti o biancheria da letto infestati;
  • uso promiscuo di effetti personali quali pettini, spazzole per capelli, asciugamani.

Del tutto infondato che le persone attaccate dai pidocchi siano quelle che si lavano poco: questi insetti possono colpire chiunque, indipendentemente dal grado di igiene personale. I pidocchi che infestano gli animali domestici non possono trasmettersi all’uomo e viceversa.se si sospetta di essere infestati, l’unico modo per accertarlo è trovare i pidocchi vivi o le loro uova controllando bene, per quanto riguarda i pidocchi del capo, il cuoio capelluto vicino alla nuca e dietro le orecchie, con l’aiuto di una lente e uno speciale pettine a denti fini disponibile in farmacia. se si accertala presenza dei parassiti, si può procedere con i suggerimenti dello stesso Istituto Superiore di Sanità.

Come evitare di infestarsi 

  • Non    condividere con    altri    pettini, spazzole, cappelli, sciarpe, vestiti.
  • Curare l’igiene personale, compreso il  regolare cambio degli indumenti, soprattutto quando si  vive    nelle condizioni ideali per    la trasmissione dei   pidocchi: comunità in  genere sovraffollate, promiscuità, stretto contatto con    gli   altri.
  • Controllare spesso i  bambini: i  pidocchi, soprattutto quelli del   capo, si diffondono facilmente nelle comunità infantili.
  • Fare     attenzione alle    trasmissioni accidentali di  pidocchi che    possono avvenire in  molti altri    modi, per    esempio in  locali pubblici o  mezzi di trasporto particolarmente affollati, ma   anche in  maniera indiretta attraverso cuscini, imbottiture di  sedie e  poltrone, materassi, coperte, asciugamani, tavolette del   water nei   bagni pubblici. In  ogni    modo questi casi    ricoprono una    scarsa importanza, anche perché i  pidocchi vivono poco al  di  fuori del   loro    habitat: il  meccanismo di  trasmissione principale rimane il  contatto diretto.
  • In commercio esistono prodotti che vengono definiti preventivi nei confronti della pediculosi: in realtà non esistono repellenti in grado di impedire al pidocchio di infestare una persona.

COME ELIMINARE I PIDOCCHI?

Cose da fare

  1. Nel    caso     in  cui   ci  si  accorga che    un bambino, o  un   altro componente della famiglia, sia   infestato dai   pidocchi, occorre controllare che    non    siano stati    contagiati anche altri    membri del   nucleo familiare. In caso     affermativo, sarà    necessario che    tutti incomincino lo  stesso giorno il  trattamento, per    evitare che    si  ritrasmettano i  pidocchi l’uno con    l’altro.
  2. Esistono in  commercio numerosi prodotti insetticidi:    polveri da   applicare sulla superficie della cute    o  degli indumenti, shampoo, lozioni, spray. La   maggior parte è  a base di piretrine estratte dal piretro,  o analoghi di  questi prodotti industrialmente (piretroidi)  come la tretrametrina,  molto efficaci per    debellare i  pidocchi.
  3. Il pettine di acciaio a denti fitti è molto utile per rimuovere uova e insetti uccisi.
  4. Alcuni prodotti prevedono un ciclo supplementare a distanza di qualche giorno per uccidere anche i pidocchi sfuggiti alla prima somministrazione e, soprattutto, per eliminare le uova che, se sopravvissute, potrebbero innescare una nuova infestazione.
  5. Disinfettare le  lenzuola e  gli   abiti, lavandoli in  acqua a 60  °C o  a  secco (in   particolare i cappelli), oppure lasciare i  vestiti all’aria aperta per 48ore    (i  pidocchi non    sopravvivono a  lungo lontani dal   cuoio capelluto).
  6. Lasciare all’aria oggetti o  giocattoli venuti a contatto con    la  persona infestata, o conservarli al  chiuso per 2 settimane.
  7. Pettini, spazzole e fermagli devono essere lavati e disinfettati accuratamente con immersione in acqua molto calda per 10-20minuti.

Cose da non fare

  1. Non cercare alternative ai medicamenti specifici consigliati dal medico o dal farmacista, ches ono i più efficaci e devono essere usati secondo le indicazioni. Supermercati e negozi on line offrono unas erie di prodotti diversi da quelli farmaceutici, di cui però l’efficacia antiparassitaria non è sempre equivalente o dimostrata. Tra questi:
    – pettini elettrici per pidocchi;
    – prodotti a base di oli vegetali, come il tea tree oil, l’olio di eucalipto e l’olio di lavanda;
    – prodotti a base di rosmarino, menta, timo.
  2. La pratica popolare è ricca di rimedi ‘fai da te, come l’utilizzo dell’aceto e della maionese, metodi diffusi ma assolutamente inutili; l’aceto può essere di qualche utilità solo per ‘scollare’ più facilmente le uova.

 

Screening oncologici, quando la prevenzione salva la vita

Per combattere i tumori esistono due strategie principali:

  • prevenirne la comparsa, adottando uno stile di vita sano (prevenzione primaria)
  • diagnosticare la malattia il più precocemente possibile, prima che si manifesti a livello clinico (prevenzione secondaria)

Un test di screening è un esame che consente di individuare in fase iniziale una certa malattia, nello specifico un tumore, in persone asintomatiche.

In particolare, i programmi di screening si sono dimostrati efficaci nel cambiare la storia naturale dei tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto. In alcuni casi, lo screening riesce a evitare l’insorgenza del tumore, in altri può salvare la vita. Quando questo non è possibile, la diagnosi precoce consente comunque di effettuare interventi poco invasivi e non distruttivi.

Tumore della mammella

Il test impiegato per lo screening del tumore della mammella è la mammografia, ovvero una radiografia delle mammelle. L’esame si esegue appoggiando le mammelle una per volta su un piano, dove vengono leggermente compresse e radiografate in senso orizzontale e in senso verticale. L’esame di solito non è doloroso e non è associato ad alcun rischio per la salute, dato che le dosi di radiazioni emesse sono molto basse.

In Italia, i programmi di screening mammografico, attivati o in via di attuazione in gran parte delle Regioni, prevedono l’esecuzione di una mammografia ogni due anni nelle donne tra i 50 e i 69 anni.

Tumore della cervice uterina

Il test impiegato per lo screening del tumore della cervice uterina è il Pap test. Consiste in un prelievo, tramite una spatola e uno spazzolino, di alcune cellule di sfaldamento dal collo dell’utero, che muoiono e si staccano nel corso del normale processo di ricambio dei tessuti. Le cellule vengono strisciate su un vetrino, successivamente colorato e analizzato al microscopio alla ricerca di eventuali cellule anormali. Il Pap test è detto anche striscio vaginale oncologico, per differenziarlo dallo striscio batteriologico, che non è un test di screening ma serve per verificare la presenza di eventuali infezioni.

In Italia, i programmi di screening cervicale, attivati o in via di attuazione in gran parte delle Regioni, prevedono l’esecuzione di un Pap test ogni tre anni nelle donne tra i 25 e i 64 anni.

Tumore del colon retto

Per lo screening del tumore del colon retto sono impiegati due tipi di test: la ricerca del sangue occulto nelle feci (Sof) e la rettosigmoidoscopia (Rss). La ricerca del Sof permette di individuare l’eventuale presenza nelle feci di sangue invisibile a occhio nudo, oppure nascosto alla vista. Si esegue raccogliendo un campione di feci in un apposito flacone, successivamente analizzato in laboratorio.

La Rss è un esame interno della parte più bassa dell’intestino, che inizia dal retto e si estende fino a tutto il sigma. Si effettua tramite il sigmoidoscopio, uno strumento flessibile che permette di esaminare la superficie interna del sigma-retto, eseguire prelievi mirati e asportare eventuali polipi. Perché il test sia accurato, va preceduto da una buona pulizia intestinale, tramite clistere, per assicurare che i tratti da esaminare siano liberi da feci.

In Italia, i programmi di screening per il tumore del colon retto, attivati o in via di attuazione in gran parte delle Regioni, prevedono l’esecuzione della ricerca del Sof ogni due anni per le donne e gli uomini tra i 50 e i 70 o i 74 anni, oppure una Rss tra i 58 e i 60 anni (da ripetere eventualmente ogni dieci anni).

Fonte: https://rb.gy/lifnls

6 errori da evitare per un’abbronzatura perfetta

Questi giorni al mare, forse senza saperlo, state facendo uno di questi errori per raggiungere l’abbronzatura perfetta. Vediamo subito cosa bisogna evitare per avere una abbronzatura al top.

1 – 𝐆𝐥𝐢  𝐚𝐛𝐛𝐫𝐨𝐧𝐳𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐟𝐚𝐢 𝐝𝐚 𝐭𝐞

No all’olio di cocco, l’olio d’oliva, la birra. Non accelerano l’abbronzatura ma procurano macchie e scottature.

2 – 𝐍𝐨𝐧 𝐮𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐦𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐛𝐛𝐫𝐨𝐧𝐳𝐚𝐫𝐬𝐢

Sbagliato! Il filtro solare “filtra” la quantità di raggi UV sufficienti per regalarci un’ottima abbronzatura.

Se non si usa la protezione ci si scotta, si spella e, di conseguenza, l’abbronzatura non sarà né uniforme né duratura.

3 – 𝐍𝐨𝐧 𝐮𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐦𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐥’𝐨𝐦𝐛𝐫𝐞𝐥𝐥𝐨𝐧𝐞

No, anche sotto l’ombrellone i raggi filtrano, perché non totalmente schermanti.

4 – 𝐀𝐩𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐧 𝐬𝐩𝐢𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚

No, la crema va applicata dai 15 ai 30 minuti prima dell’esposizione al sole.

5 – 𝐒𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 (SPF) 𝐛𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐛𝐛𝐫𝐨𝐧𝐳𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚

No, il rischio è di scottarci. Applicare una protezione solare non adeguata al nostro tipo di pelle non ci proteggerà rischiando così di scottarci e rovinare la nostra pelle.

6 – 𝐀𝐩𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐦𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚

No, la crema va applicata più volte soprattutto dopo aver fatto il bagno oppure ogni 2 ore.

Prezzo tampone, in FRE è calmierato per tutti

Al fine di rendere maggiormente accessibili ai cittadini i test antigenici rapidi, è stato fissato un prezzo calmierato grazie all’accordo siglato da Federfarma Nazionale con il Ministero della Salute e il Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid-19. Con l’accordo, è stato concordato un prezzo del test antigenico rapido di 8 euro per i minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni (non compiuti) e un costo calmierato di 15 euro per la fascia sopra ai 18 anni.

L’accordo a prezzi calmierati si applica per i cittadini italiani, gli stranieri non sono contemplati. L’adesione delle farmacie è su base volontaria e l’accordo resta valido fino al 30 settembre. La farmacia che non dovesse aderire si dovrà attenere al prezzo massimo imposto da Regione Lazio di € 22,00.

La Farmacia Roma Est non solo ha aderito all’accordo ma applicherà il prezzo calmierato a tutti i cittadini, italiani e non, senza distinzione.

I tamponi si possono fare tutti i giorni, dal lunedì al sabato, nelle ore meno calde, la mattina e il pomeriggio.

Per evitare la fila, bisogna prenotare sempre prima allo 06 2014167.