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Gravidanza in estate: consigli e dritte per affrontarla al meglio

In estate la donna in gravidanza patisce maggiormente l’aumento della temperatura rispetto alla popolazione generale. Il progesterone, l’ormone della gravidanza, è responsabile dell’aumento della temperatura corporea fino ad 1 grado in più rispetto al basale in corso di gestazione. Inoltre le variazioni ormonali e l’aumento di dimensioni dell’utero rendono più difficoltoso il ritorno venoso e si avverte facilmente un senso di pesantezza agli arti inferiori.

Ecco alcuni consigli su come affrontare questo periodo dell’anno per le donne incinte:

  • Gambe gonfie, senso di irrequietezza, notte disturbata dai crampi e bruciori sono la conseguenza dell’accumulo di liquido tra i capillari, dilatati e resi meno elastici dal caldo. Per aggirare l’ostacolo è consigliabile muoversi, camminare almeno per mezz’ora ogni giorno meglio se nell’acqua. In questo modo si stimola la circolazione e si contrasta la ritenzione idrica tra i vasi sanguigni.
  • Quando il “pancione” comincia a pesare è bene prediligere abiti comodi, in tessuti naturali come il lino e il cotone, che non inibiscono la traspirazione, e dai colori chiari.  Anche le scarpe sono molto importanti: devono abbracciare il piede ma non essere in nessun caso costrittive e pesanti, meglio se a pianta larga e con tacco basso, di circa 3 cm.
  • A tavola, contro il ristagno dei liquidi e il gonfiore, la strategia migliore prevede una drastica riduzione del sale, una dose giornaliera abbondante di acqua, almeno un litro e mezzo, evitando bevande quali tè, caffè e alcolici, che favoriscono la disidratazione. La dieta mediterranea è un ottimo rimedio contro i fastidi estivi. Infatti frutta e verdura di stagione, pasta, cereali e legumi, pesce, olio d’oliva, sono i principali alimenti da assumere in estate e ancor più in gravidanza.
  • Docce e bagni frequenti possono essere utili per rinfrescarsi rapidamente, ma non è il caso di usare il sapone tutte le volte (la pelle potrebbe irritarsi). Per ridurre la sensazione di calore può essere utile ricorrere all’uso di climatizzatori, in quanto sono in grado di abbassare non solo la temperatura ma anche il livello di umidità, che in estate rende il caldo ancor più insopportabile.  E’ opportuno ricordare però, di non esagerare, con le basse temperature: 5-6 gradi in meno rispetto all’esterno sono sufficienti per ottenere una condizione di benessere. Viceversa, una differenza troppo marcata espone a bruschi sbalzi termici che possono provocare raffreddori e mal di gola.
  • Se la gravidanza è fisiologica, non c’è pressione alta, diabete o altri disturbi, la futura mamma può andare dappertutto, pur con le dovute attenzioni e secondo il parere del proprio ginecologo. Un buon consiglio è di tenere sempre in considerazione l’epoca di gestazione: nel primo trimestre non ci sono particolari problemi e, se la gestante se la sente, nulla vieta di trascorrere qualche giorno di relax nel luogo che preferisce.  Il miglior periodo per viaggiare potrebbe essere tra il quinto e il settimo mese poiché nausea e vomito dovrebbero essere scomparsi. Per i vostri spostamenti in linea di massima vanno bene tutti i mezzi (eccetto la moto), meglio evitare lunghi viaggi, prediligendo il mezzo più veloce soprattutto verso il termine della gravidanza.
  • Al mare: proteggetevi con creme con filtri solari elevati (con un fattore di protezione dai 30+ ai 50+) ed evitate di esporvi al sole nelle ore più calde, non è opportuno restare in spiaggia nelle ore centrali della giornata: il caldo provoca una vasodilatazione sanguigna aumentando il rischio di ipotensione.  E’ meglio quindi approfittare delle ore centrali della giornata per riposare, possibilmente in un luogo fresco in modo da recuperare il sonno che spesso si perde di notte a fine gravidanza.
  • Infine, se preferite andare in montagna, è opportuno non superare i 1300-1400 metri di altitudine. Se fate delle passeggiate, queste dovranno essere sempre piacevoli e non faticose, per questo bisogna scegliere zone pianeggianti e non avventurarsi in scarpinate stancanti e pericolose.

Il bruciore di stomaco: ecco le regole da seguire a tavola

Il bruciore di stomaco può essere un disturbo davvero irritante. Si tratta del sintomo più comune del reflusso gastroesofageo, che consiste in un rigurgito delle sostanze nel nostro stomaco, che avviene all’interno dell’esofago. Un processo scatenato dal malfunzionamento della valvola posta a separazione dei due organi. Le cause esterne del reflusso possono essere svariate: dall’assunzione di alcuni farmaci a determinate malattie, passando per sovrappeso, stress e fumo. Determinati cibi possano aumentare l’acidità gastrica, aggravando di conseguenza i sintomi percepiti. Qualora si soffrisse di reflusso, dunque, sarà necessario porre particolare attenzione alla propria dieta.

A colazione sono consigliati i cereali, mentre frutta e verdura dovrebbero rappresentare il fulcro intorno al quale far ruotare il resto delle pietanze a pranzo e cena. Per quanto riguarda la preparazione dei vegetali, sarebbero preferibili cotti o centrifugati, aumentandone la leggerezza in termini digestivi. In alternativa si potrebbero preparare estratti o succhi, così da privarli della natura fibrosa. Nell’arco della giornata si dovrebbe infatti bene almeno un litro e mezzo d’acqua.

La carne è consentita, a patto che sia magra. Via libera a quella bianca di pollo, tacchino, vitello e coniglio. È possibile aggiungere alla lista anche degli affettati magri di maiale. Latte e yogurt parzialmente scremati non rappresentano un ostacolo per tutti, ammesse le uova, a patto che non siano fritte. Limitare o evitare del tutto il consumo di pesci grassi come salmone, crostacei e molluschi. Per il resto è tutto permesso, ma con olio d’oliva come condimento. È bene invece moderarsi con cioccolato, pomodoro, agrumi, peperoncino, pepe, cipolla, aglio e peperoni. È facile scatenare gli odiosi bruciori con tali alimenti, così come con bevande gassate, caffè e tè.

Regolare i propri ‘comportamenti scorretti’ è fondamentale per diminuire i rischi di acidità di stomaco. In questa categoria alimentare rientrano i cibi fritti, le salse contenenti panna, la margarina, lo strutto, il burro, i sughi particolarmente oleosi, i cibi particolarmente cotti come il ragù e i superalcolici. Si può assumere del vino, in maniera moderata.

 

Bruciore di stomaco fonte: https://bit.ly/2MbNvkU

Antibiotici ed esposizione solare: controindicazioni e rimedi

Farmaci e abbronzatura non vanno molto d’accordo, ma spesso ci si dimentica e si finisce per esporsi al sole senza pensarci. Per evitare problemi, è meglio conoscere quali sono quegli antibiotici che danno interazione con il sole o le lampade. Non tutti gli antibiotici sono uguali. Quando li assumiamo nella stagione estiva, alcuni principi attivi contenuti in questi farmaci reagiscono con la luce solare provocando effetti allergici che possono essere più o meno gravi di caso in caso.

L´interazione fra antibiotico e sole può dare due differenti reazioni: la Fotosensibilizzazione o la Fotoallergia. Nel primo caso, l´esposizione alla luce diretta del sole può provocare una mutazione del farmaco che va così a reagire a livello cutaneo su quelle porzioni di pelle esposte ai raggi solari. La reazione cutanea si manifesta con macchie rosse, pelle iperpigmentata, e nei casi più gravi bollicine.

Nel secondo caso, la fotoallergia, causa una reazione cutanea estesa anche a quelle porzioni di pelle non esposte direttamente ai raggi solari. Questo perché la mutazione del farmaco agisce sul sistema immunitario e non solo sulla pelle esposta, provocando una reazione simile a quella dell´orticaria.

E´consigliabile quindi controllare attentamente il bugiardino (il foglietto illustrativo) dei medicinali prima di esporsi al sole ed evitare di farlo nel caso in cui l´antibiotico contenga una o più delle sostanze sopra elencate.

Nel caso in cui non si riesca a resistere alla tintarella, è indispensabile spalmarsi di crema solare a protezione totale o comunque ad alta protezione e provvedere a rimettere la crema ad intervalli regolari e dopo ogni tuffo in acqua. Inoltre, sarebbe bene evitare di esporsi al sole nelle ore più calde del giorno. Lampade e solarium sono vietate se si stanno assumendo farmaci, visto che la luce artificiale è anche peggio di quella solare.

 

Cosa fare se si è stati imprudenti e ci si è comunque esposti ai raggi solari dopo aver assunto antibiotici?

Di norma questo tipo di reazioni allergiche tendono a regredire spontaneamente una volta interrotta l’assunzione del farmaco. Se non avete motivi che vi spingono a restare sotto il sole, evitate di farlo fino a quando i principi attivi degli antibiotici non sono stati eliminati completamente dall´organismo. Per ridurre i sintomi della fotosensibilizzazione, è bene rivolgersi a un medico, in modo che possa consigliarvi la terapia più indicata. Per attenuare il fastidio è possibile utilizzare creme emollienti e rinfrescanti.

10 regole per lavare correttamente frutta e verdura in gravidanza

In gravidanza è necessario lavare la frutta e la verdura con detergenti particolari o è sufficiente l’acqua? Vediamo come lavare gli alimenti durante questo periodo delicato della vita di una donna, per garantire la sicurezza di mamma e bambino.

Per lavare frutta e verdura in gravidanza non sono necessari costosi detergenti o prodotti particolari perchè  non sono sempre sicuri, possono lasciare residui sui vegetali e determinare la perdita di nutrienti nell’alimento, come vitamine e minerali.

Durante la gravidanza possiamo garantire igiene e sicurezza degli alimenti vegetali e prevenire la Toxoplasmosi lavando la frutta e la verdura con una semplice soluzione di acqua e bicarbonato di sodio, un prodotto naturale, economico e sicuro. Per un risultato ottimale bisogna seguire delle semplici regole:

  • lavare la frutta e la verdura con acqua corrente fredda e potabile per eliminare eventuali residui di terra, insetti o altro;
  • in caso di ortaggi molto sporchi, spazzolare la superficie del vegetale con uno spazzolino ed eliminare le parti rovinate o ammaccate.
  • riempire una bacinella con dell’acqua, aggiungere un cucchiaino di bicarbonato di sodio per ogni litro di acqua e immergere la frutta o la verdura da lavare.
  • lasciare agire per circa cinque minuti e infine risciacquare i vegetali con acqua corrente.

Potete lavare in questo modo tutti i tipi di frutta e tutti i tipi di verdura, in particolare quella che si consuma cruda come le insalate, i pomodori, le carote eccetera. Ma attenzione:

  • Per non correre rischi in gravidanza è bene lavarsi accuratamente le mani prima di maneggiare qualsiasi tipo di alimento e dunque anche prima di pulire la frutta o la verdura.
  • La frutta andrebbe lavata anche quando non si consuma con la buccia, poiché eliminando la buccia, eventuali contaminanti presenti su di essa possono essere trasferiti alla parte edibile del frutto.
  • Dopo il taglio o la sbucciatura, i prodotti ortofrutticoli devono essere refrigerati entro 2 ore, sopratutto in estate.
  • Non lavare questi prodotti se bisogna conservarli in frigorifero perché favoriresti lo sviluppo dei microrganismi.
  • L’aceto in gravidanza aiuta ad eliminare i batteri, ma dipende dalla sua concentrazione a dalla durata di uso, in generale è sconsigliato
  • Si possono immergere in un recipiente pieno d’acqua, ma  l’ammollo prolungato può determinare la perdita di acqua ed elementi nutritivi dal vegetale.

Detox: perchè e come disintossicarsi e tornare in forma

Detox significa detossinare, ovvero eliminare dal corpo tutte quelle sostanze, tossine e «veleni» che accumuliamo.

  • Sostanze chimiche assunte quotidianamente tramite l’alimentazione: i pesticidi su frutta e verdura o i conservanti ed edulcoranti contenuti in alcuni cibi prodotti in modo industriale. Il consumo costante di un alimento, soprattutto nelle diete poco variegate provoca inevitabilmente un accumulo di qualche sostanza che, superati certi valori, può risultare tossica.
  • farmaci rappresentano un’assunzione volontaria di sostanze tossiche che sottopongono il nostro organismo a lavoro extra per eliminare le sostanze e metaboliti generati dalla loro digestione.
  • L’’inquinamento nei grandi centri urbani. I livelli delle polveri sottili sono sempre sopra la soglia di tollerabilità, causando al nostro organismo un forte stress che può provocare diverse patologie.

Come detossinarci?

L’azione detossinante avviene attraverso i nostri organi emuntori: pelle, reni, fegato, sistema linfatico e polmoni, che però tendenzialmente non riescono a «buttar fuori» tutti questi scarti da soli, ecco perché può essere d’aiuto avvalersi di speciali trattamenti atti a questo scopo. Ma quello che noi consigliamo in primis sono:

  • Uno stile di vita sano che include una corretta dieta quotidiana, attenta ai prodotti consumati, variegata e – possibilmente – con alimenti di stagione non trattati.
  • L’assunzione di due litri di acqua al giorno che contribuiscono significativamente a eliminare la maggior parte delle tossine accumulate mantenendo in buona salute fegato e reni.
  • L’attività fisica è molto importante, perché attraverso il sudore riusciamo a espellere parte di quelle tossine accumulate, quindi ottime la corsa, la camminata veloce, la cyclette e tutti quegli sport che fanno sudare e contribuiscono a mantenere il nostro organismo depurato.
  • Evitare lo stress e le emozioni negative, possono essere considerate una sorta di intossicazione.

Non solo. Spesso si parla anche di Digital Detox, ossia di ritagliarsi momenti in cui la ormai onnipresente tecnologia viene lasciata da parte, almeno per un po’… Scoprirete che non sarà una tragedia, anzi!

 

Fonte: https://bit.ly/2LDKwPc

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Il Grande Caldo: 10 dritte per combatterlo anche a tavola.

Il caldo estivo è ormai arrivato e da oggi in poi le giornate saranno sempre più soleggiate e afose. Parola di meteorologo! E allora, come sopravvivere alla calura in città?

Combattiamolo a tavola assumendo cibi freschi e ricchi d’acqua: tanta frutta e tanta verdura di stagione. E poi alimenti “acquosi” come gelati alla frutta, spremute, succhi di frutta, frullati, yogurt, sorbetti. In questo modo, regaleremo al nostro organismo vitamine, minerali, antiossidanti e nutrienti protettivi necessari.

Bere più acqua. Il nostro organismo è composto per circa il 70% da acqua e necessita di circa 3 litri d’acqua al giorno: un litro e mezzo viene introdotto con ciò che mangiamo e il restante con l’acqua che beviamo. Normalmente si consiglia di bere circa 8 bicchieri di acqua al giorno, ma d’estate si suda molto: meglio consumarne almeno 10.

Evitare alcolici e superalcolici perché stimolano la sudorazione, causano disidratazione, limitano l’assorbimento delle vitamine. Bere poche bevande gassate, zuccherate, troppo fredde. Bere meno caffè, bevande a base di tè e di cola: sono eccitanti, aumentano la vasocostrizione e la diuresi provocando la disidratazione.

Mangiare più frutta di stagione. La frutta, ricca di sali minerali, vitamine e antiossidanti, va consumata non solo dopo i pasti ma anche durante il giorno. Quale? Quella più ricca di acqua: meloni e cocomeri soprattutto. Bene anche fragole, ciliegie, albicocche, pesche, fichi. Sì anche a succhi di frutta ma senza zuccheri aggiunti.

Tanta verdura (meglio cruda) perché è fresca, leggera, ricca d’acqua. La verdura estiva, da consumare soprattutto cruda, dovrebbe essere la regina delle tavole estive e può essere anche assunta all’inizio dei pasti per tamponare il senso di fame. Farete il pieno di vitamine, minerali e antiossidanti soprattutto con carote, finocchi, pomodori, cetrioli, peperoni, sedano, radicchio, zucchine e fagioli.

Il pesce, secondo le linee guida nutrizionistiche, dovrebbe essere assunto tutto l’anno almeno tre volte a settimana. Mangiamolo a maggior ragione d’estate (meglio alla griglia o al forno) per il suo contenuto di acidi grassi polinsaturi e per la sua alta digeribilità. Meglio scegliere il pesce azzurro: è meno caro e contiene più omega 3.

Meno carni e salumi. Meglio mangiare meno carne rossa e meno salumi per diminuire l’introito calorico totale e la quantità dei grassi saturi. La carne più consigliabile è quella più leggera, ovvero il pollo: ha un buon contenuto proteico.

Consumare poco sale perché trattiene i liquidi. E comunque prediligere il sale iodato.

Evitare grandi abbuffate. Ovvero pasti completi con primo, secondo, contorno e frutta. Meglio piatti unici che garantiscono un’alimentazione completa e leggera. Mangiare insomma poco e spesso, facendo pasti leggeri conditi con olio extravergine a crudo. Evitare quindi i fritti, i condimenti troppo elaborati e ricchi di grassi.

Occhio al frigorifero! Rispettare attentamente le modalità di conservazione degli alimenti in frigorifero e mantenere la catena del freddo degli alimenti che lo necessitano usando borse termiche per i pic-nic. Ricordare che i cibi conservati a lungo in frigorifero rischiano un peggioramento nutrizionale e una contaminazione da microrganismi.

 

Fonte: Focus Salute
https://bit.ly/2seC3tT

Come prevenire l’invecchiamento della pelle in 6 step

Prodotti specifici, attività fisica, peso giusto, protezioni solari e niente fumo. Mantenere una pelle giovane è possibile, seguendo precisi step e ottenendo ottimi risultati.

Prevenire è meglio che curare, anche in medicina estetica. Sempre più donne si rivolgono agli specialisti, non per fare trattamenti ma per avere un check up e una prescrizione di prodotti cosmetici. E soprattutto vogliono essere educate a prevenire i danni dell’invecchiamento.

Questi quindi i consigli da tenere a mente:

  1. DIETE PING-PONG: Non ingrassare e dimagrire in continuazione. Specie dopo i 40 anni, meglio un chilo in più che uno in meno.
  2. ATTIVITA’ FISICA: è fondamentale fare sport e attività aerobica per migliorare la circolazione del sangue e l’ossigenazione delle cellule cutanee.
  3. SOLE: esporsi troppo ai raggi solari invecchia la pelle. Va fatto quindi sempre negli orari giusti e con la giusta protezione.
  4. SIGARETTE: Fumare, per la pelle, è un suicidio perché riduce la vascolarizzazione. Il risultato è una cute opaca, grigia e meno elastica.
  5. CREME GIUSTE: Dall’acidio ialuronico al glicolico, il prodotto cosmetico applicato a domicilio fa la differenza. Gli ultimi arrivati sono i prodotti a base di peptidi che hanno un’azione parafarmacologica. Sono proteine che stimolano la produzione di fibroblasti e collagene, arrivando alle cellule adipose sottocutanee, con grandi risultati.
  6. NON FINGERE: Non decidere di dimostrare meno anni di quelli reali,  ogni tentativo è patetico. Lo scopo della medicina estetica è far portare bene, a donne e uomini, la propria età.

 

Fonte: Ansa, Salute&Benessere
https://bit.ly/2IviVhf

Acqua e salute: 7 sintomi che indicano che non bevi abbastanza

Bere molta acqua è importante. Il nostro corpo è costituito dal 70% di acqua e senza una sufficiente idratazione potrebbe funzionare meno bene. Una buona idratazione non solo influenza positivamente la tua salute, ma ti permetterà di avere anche una pelle più bella, unghie più forti e capelli più lucidi. Il tuo corpo ti dà segnali chiari quando non bevi abbastanza.

Mal di testa e vertigini – Quando non bevi abbastanza acqua potresti essere soggetto più spesso a mal di testa e, forse, anche a vertigini. Questo succede perché il corpo, carente di acqua, ritira l’umidità dal cervello, e questo può anche causare dei capogiri. In questo caso bevi dell’acqua appena possibile!

Costipazione intestinale e urine scure – L’urina sana è di colore chiaro e non ha un forte odore. Quando invece bevi troppo poco, la tua urina si presenta più scura e può odorare di più. Inoltre, il colon estrae l’umidità dalle feci. Quanto più il corpo è carente di acqua, tanto più le feci rischiano di divenire dure e secche. Pertanto, la carenza di acqua nel corpo può causare costipazione intestinale.

Problemi di concentrazione – Anche solo una piccola carenza di acqua nel corpo può essere un fattore principale nella mancanza di concentrazione e nella perdita di vigilanza. Ti sembra di avere difficoltà a concentrarti? Risveglia il tuo cervello bevendo un grande bicchiere d’acqua!

Alito cattivo – Quando hai una carenza di liquidi, il corpo riduce la quantità di saliva. Hai bisogno di saliva per mantenere la tua bocca pulita e sana. La saliva contiene sostanze antibatteriche che impediscono l’alitosi. Bevi di più per evitare l’alito cattivo!

Fatica – Il torpore e l’affaticamento possono ovviamente avere molte altre cause, ma a volte la fatica è facile da rimediare bevendo abbastanza acqua. Se non assorbe abbastanza acqua, il corpo potrebbe mettersi in una specie di dormiveglia. Ciò consente al corpo di risparmiare energia e umidità per prevenire una grave disidratazione. Sei spesso stanco senza una buona ragione? Bevi un bicchiere d’acqua in più al giorno!

Dolori articolari o muscolari – La disidratazione può avere delle conseguenze anche sulle articolazioni. Lo strato protettivo tra le articolazioni diventa più sottile, causando dolore a ogni movimento. Inoltre, i muscoli diventano meno flessibili e ciò può creare un forte dolore muscolare.

Pelle e labbra secche o screpolate – L’idratazione mantiene la pelle elastica. Poiché la pelle è l’organo più grande del tuo corpo, sarà sulla pelle che vedrai i primi segnali di una buona o cattiva idratazione. Se sei disidratato, la pelle sarà più asciutta e tesa. Soprattutto le labbra, dove la pelle è naturalmente già asciutta e tesa, avranno la tendenza a screpolarsi.

La Processionaria: l’insetto pericoloso per l’uomo e gli animali

Con la primavera e i primi caldi torna l’allarme processionaria del pino, massima allerta per le persone e gli animali. Dove possiamo vedere vegetazioni della famiglia delle pinacceae arboree troviamo la processionaria ovvero Thaumetopoea pityocampa, una farfalla poco appariscente, con una livrea mimetica per sfuggire ai predatori, che rappresenta un pericolo sia per noi, che per i nostri animali, cani ed in misura minore gatti.

La processionaria deve il suo nome al comportamento degli insetti allo stato larvale, infatti quando ancora dei semplici bruchi grigi a righe giallastre e pelosi percorrono il territorio in fila indiana, proprio come una processione, alla ricerca del luogo adatto dove colonizzare le pinete. Lo stadio larvale dell’insetto, sulle sezioni che compongono il suo corpo, presenta una serie di peli sistemati estremamente urticanti.

Il semplice contatto con la processionaria si risolve con qualche giorno di fastidioso prurito. Maggiore è il rischio per i nostri animali o per i bambini: i primi possono in qualche caso mangiare i bruchi o annusarli troppo da vicino, mentre i secondi possono semplicemente toccarli e poi magari toccarsi gli occhi.

In caso di giornate ventose, quando una quota consistente di peli viene a contatto con la pelle, con le mucose, con parti interne della bocca, degli occhi, ecc., si crea una forte reazione allergica, che può diventare estremante grave soprattutto in caso di ingestione o inalazione dei peli. Bisogna sciacquarsi immediatamente con acqua e lavare gli indumenti usati, sciacquare anche i nostri animali, che sono in un certo qual modo protetti dal pelo, ma poi tendono a leccarsi e quindi a mettere in contatto i peli con la mucosa orale.

Le conseguenze possono essere molto gravi. Quando avviene il contatto con gli occhi oppure l’aspirazione dei peli si rischia il soffocamento. Invece, in caso di ingestione dei peli, di solito a carico di cani cuccioli o di gattini, le conseguenze possono essere altrettanto gravissime, con necrosi di parte della lingua (e successivo distacco) e dell’apparato digerente. Bisogna infine menzionare, a carico sia dell’uomo che degli animali, il rischio di shock anafilattico, ovvero di una reazione abnorme che certi individui geneticamente predisposti possono avere nei confronti di fattori allergizzanti: tenete presente che se non si interviene in tempo, il rischio può essere mortale.

Visto la pericolosità della processionaria, è evidente che bisogna evitare al massimo l’esposizione a questa larva e nei casi di cui sopra bisogna recarsi immediatamente in un pronto soccorso o dal veterinario.

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9 errori comuni che commettono i proprietari del cane

Sono sempre più numerose le famiglie italiane che decidono di avere un cane, ma la sua gestione non è facile come erroneamente si potrebbe pensare. A tal proposito, alcuni tra gli errori più rischiosi che si possono commettere.

NON EDUCARE IL CANE ALLA PASSEGGIATA
Un cane poco addestrato può essere un pericolo quando si passeggia con lui. Onde evitare aggressioni e cadute correlate agli animali, gli esperti suggeriscono di educare per bene il cane alla passeggiata, così da seguire gli ‘ordini’ impartiti dal proprietari.

TRASCURARE LE ZECCHE
Dopo una passeggiata in zone a ‘rischio’, come in un bosco o in campagna, bisogna sempre controllare che nel pelo del cane non si sia insinuato un parassita. Si ricorda, ad esempio, che il morso di una zecca può causare malattie, anche gravi, non solo al cane ma anche al proprietario e alla sua famiglia. Se si scopre una zecca, bisogna rimuoverla con una pinzetta e non schiacciarla. Dopodiché, meglio portare il cane dal veterinario per una visita di controllo.

SMINUIRE LA PERICOLOSITÀ DEI VERMI
Gli ascaridi sono parassiti comuni nei cani e nei gatti. Causano diarrea, vomito e malattie anche gravi. Questi vermi rappresentano anche una minaccia per le persone. Un animale infetto può sparpagliare le minuscole uova a terra o nella sabbia. I bambini, poi, possono inghiottire le uova quando mettono in bocca le dita sporche. Quando i vermi finiscono dentro alle persone, possono causare cecità e altri danni ai tessuti. Da qui l’importanza dell’antiparassitario.

PERMETTERE ALLE PULCI DI PROLIFICARE
L’antiparassitario è importante anche per evitare che le pulci possano infestare l’animale. Tra l’altro, le pulci, soprattutto in estate e in autunno, possono anche invadere la casa, provocando piaghe pruriginose nelle persone. Le pulci, inoltre, possono diffondere malattie gravi (tra cui la peste bubbonica).

TENERE SEMPRE PIENA LA CIOTOLA DEL CIBO
È uno degli errori più comuni commessi dai proprietari dei cani. Il problema è che i cani (così come i gatti) spesso mangiano più di quello di cui hanno bisogno. Se il cibo è sempre disponibile, l’animale assumerà troppe calorie e prenderà peso. Invece, è opportuno seguire i suggerimenti sull’etichetta del mangime o chiedere consigli al veterinario.

POCA ATTIVITÀ FISICA
Proprio come le persone, gli animali domestici devono muoversi per rimanere in buona salute. Senza esercizio sono inclini all’obesità, aumentando così il rischio di problemi respiratori o di altra natura. L’esatta ‘quantità’ di esercizio per un cane dipende dalla razza e dalla dimensione, ma i veterinari consigliano almeno mezz’ora ogni giorno.

NON COMPRENDERE IL LINGUAGGIO DEL CORPO DEL CANE
Amare il proprio cane non significa comprenderlo. Bisogna fare attenzione, ad esempio, alla coda. Quando un cane vuole minacciare qualcuno, può tenere alta la coda e farla tremare avanti e indietro. Non si tratta di un segno di giocosità e il rischio di subire un morso è concreto.

NON PRESTARE MOLTA ATTENZIONE AL CANE
Proprio come i bambini, i cani si annoiano se non si gioca con loro. E questo può portare ad abitudini come masticare, scavare, abbaiare e balbettare. Quindi, bisogna darsi da fare per giocare con il proprio amico a quattro zampe, magari insegnandogli a portare indietro un oggetto lanciato.

NON SOCIALIZZARE CON I CUCCIOLI
Durante le prime sette settimane di vita, i cuccioli devono abituarsi alla presenza delle persone. Di conseguenza, i proprietari dovrebbero lavorare sul creare un rapporto di fiducia con loro (come fanno già gli allevatori, prima di vendere o donare un cane). Per creare un legame forte, il suggerimento è giocare ogni giorno con il cucciolo.